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-36 giorni
Passarono diverse ore prima che Paulo si decidesse a tornare indietro per riprendersi i suoi fogli ma al suo ritorno non erano più sull'asfalto ma nelle mani di un ragazzo moro che con le lacrime li leggeva attento.
"Che cazzo fai" ringhió nei suoi confronti, era affari suoi e lui non doveva impicciarsi, nemmeno si conoscevano.
"I-io, scusami ma e-erano qui e volevo rip-riportarteli ma.." Lo sconosciuto balbettava sorpreso, non so sarebbe mai immaginato di trovarsi il giovane ragazzo dagli occhi verdi proprio lì.
"Ma.. Non hai resistito nel farti i cazzi miei. Sto per morire ok? Non ho bisogno di compassione" sussurró arrabbiato senza sapere nemmeno i sentimenti del ragazzo che provava tutto tranne compassione; le sue parole erano, probabilmente, un modo per accettare la realtà e ciò che tutti avrebbero provato per lui.
Compassione.
"Ho sbagliato ma ti chiedo scusa, sono Alvaro" il ragazzo, che scoprì chiamarsi Alvaro, accennó un sorriso e gli porse la mano.
"Come se me ne fregasse qualcosa, stupidi ladri di sogni".
L'aveva riconosciuto subito, il giovane Alvaro Morata, calciatore della juventus, che gli stava rubando il suo sogno, e quello di suo papà, vederlo correre dietro a quella palla nei grandi stadi del mondo.
Prese i fogli e di corsa si allontanò dal ladro.

36 days //dybataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora