Capitolo 20

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Pov Virginia
La notte è passata molto lentamente anche perché non ho dormito per niente, pensavo continuamente a lui, al fatto che quando l'ho rivisto mi sono accorta che ancora lo amo, al fatto che in quel momento avevo un uragano di farfalle nel mio stomaco, al fatto che al solo sfiorare la sua spalla stavo per svenire. Non dovrei pensare a lui ma è inevitabile non pensarci, infondo io ancora lo amo e anche se voglio nasconderlo agli altri non posso mentire  a me stessa, ma il fatto che lo ami non vuol dire che l'abbia perdonato, a volte l'amore non basta.
Mi alzo frettolosamente sono le 9:00 ho dormito molto, alle 12:30 dobbiamo andare da Mariella. Vado in cucina ancora col pigiama e mi ritrovo mia madre che prepara la colazione è mio padre che legge il giornale.
Sorrido nel vederli, mi mancava stare con loro nella nostra routine quotidiana. Mi siedo
A:" a buongiorno ti porto la colazione"
M:" buongiorno bella addormentata, dormito bene?"
V:" alla grande"
Mia madre mi da la colazione: un bicchiere di latte e cereali con caffè e cornetto.
A:" insomma non  sarà come in America ma credo sia commestibile"
Rido
V:" sarà sicuramente meglio"
Dopo aver mangiato vado di sopra mi lavo mi trucco e mi vesto. Opto per un pantalone nero strappato sul ginocchio una maglia bianca e un giacchetta nera bianca e grigia con le mie adorate vans nere. Fa freddo,infondo siamo al 25 dicembre, quindi metto il giubbotto nero e un foulard nero, lascio cadere i miei capelli mossi sulle spalle e sistemo un po la frangia ed esco dalla camera.
V:" madre padreeee! Andiamo?"
M:" sisi ti stavamo aspettando"
V:" perfetto"
Usciamo di casa
A:" su sali in macchina"
V:" ah nono io ho la mia macchina l'ho fatta portare a posta andate io vi seguo"
M:" fai attenzione"
Stiamo andando, quando mi ricordo di dover prendere un dolce così chiamo mio padre lo avverto e vado a prenderlo.
Pov Cristian
Stiamo aspettando Virginia ed i suoi genitori, suonano la porta mamma apre e sono Matteo e Antonella ma di Virginia nessuna traccia. Non voglio chiedere, e sembra che Federica mi legga nel pensiero così lo chiede lei.
F:" virgi?"
A:" ha insistito ed è voluta andata a comprare un dolce"
M:" ma non doveva"
Mentre stiamo parlando sentiamo un clacson suonare e una frenata, usciamo e ci ritroviamo Virginia che litiga con un ragazzo
V:" ma un po' di attenzione"
R:" non è colpa mia se non guardi dove vai"
V:" ma cosa"
R:" vabbe ma sei una donna cosa pretendo"
V:" ah arrogante e pure maschilista, guarda non è giornata è meglio che ti levi dai piedi che seno si mette male"
R:" ah sì e cosa fai bambolina mi metti il rossetto?"
Ma bambolina a chi? Ma chi lo conosce? Ma come si permette? Non ci vedo più e mi metto davanti a Virginia
C:" ma bambolina a chi? Perché non te ne vai che è meglio"
R:" uh scusa ma è la tua ragazza? vai via tu"
C:" e anche se fosse? Dov'è il problema"
R:" eh senti io sto parlando con lei tu non sei stato interpellato"
G:" eh andiamo vai ragazzo che aveva la precedenza non vorrai pagare una multa?"
R:" nono me ne vado ma solo perché è Natale"
Se ne va gli altri entrano dentro e io rimango fuori con virgi. Siamo occhi detto occhi.
V:" g-grazie"
C:" niente"
V:" perché hai detto che sono la tua ragazza?"
C:" perché seno avrebbe continuato fino a capodanno no?"
V:" ah Sisi io entro"
Neanche il tempo di replicare che già è entrata, non è vero io voglio essere il suo ragazzo e non so neanche perché ho detto quella cazzata, so solo che sono un cretino. Mi gratto  dietro la testa ed entro. Ci sediamo tutti a tavola ed iniziamo a mangiare dalle 14 alle 16 e trenta qualcosa di assurdo sono un pallone. Hanno finito di sistemare tutto e sono in salotto, mentre Virginia e le mie sorella sono di sopra a prepararsi per uscire. Andiamo al lungomare con i nostri genitori per passare un po' di tempo, odio quel posto ci siamo stati osi tante volte che ogni cosa mi ricorda noi.  Quando siamo pronti usciamo e io e le mie sorella andiamo in macchina di Virginia, virgi guida cosa che mi rende inquieto, lo notano.
V:" ehm Cristian se hai paura o mi sottovaluti vai in un'altra macchina"
C:" ma che...al massimo guido io"
V:" se se sogna"
La guardo e rido
V:" ma che ti ridi"
Mi dice mentre mi da una spinta, mi viene naturale prenderle le mai e iniziare a farle il solletico lei ride, mi sono completamente dimenticato che lei mie sorelle sono qui e tra l'altro ci hanno anche fatto una foto.
C:" chiedi scusa"
V:" ma manco se mi pagano"
Continuo più velocemente
V:" ok ok scusa"
C:" eh?"
V:" scusa"
C:" cosa?"
V:" dai cretino hai capitooo"
La lascio e siamo occhi dentro occhi, è la prima volta che mi guarda negli occhi e mentre ci stiamo avvicinando suona il suo cellulare lei si allontana bruscamente e risponde.
V:" e-e p-pronto...si Alex....dimmi Nono posso parlare...mh...cosa?!!!!"
Chissà cosa le hanno detto, sono preoccupato ha gli occhi lucidi, dopo aver staccato scoppia a piangere non so cosa fare.
C:" vi cosa succede?"
V:"..."
Capitolo. Scusate per l'errore di ieri. Come al solito spero che vi piaccia fatemi sapere.
Un bacio
Ale

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