Da qualche anno, si assiste ad un susseguirsi di rivisitazioni della cultura celtica; tanti, troppi, scrivono libri, saggi, tengono conferenze, sulla base di convinzioni personali che molto spesso si rivelano prive di fondamento e che hanno più del fantasioso e del fantascientifico che non del vero.
Il nostro tempo vede un rifiorire di tradizioni e rituali di popoli arcaici che, come i Celti, sono stati adombrati per secoli dalla storia comune.
Si assiste, in altri termini, ad un'epocale riscoperta delle radici occidentali, che riescono a contrapporsi a quelle orientali, per anni alla ribalta del mondo intero.
Tali radici celtiche riescono a tenere testa alle religioni orientali, perché si presentano sotto una veste nuova e mai sperimentata dall'Occidente: considerare la Natura come vero e unico tempio dell'Uomo e del divino che è in noi, celebrandola senza erigere templi, senza costruire statue in onore agli dei, in una dimensione sospesa nel tempo che ci unisce l'Uomo al Divino tramite il mezzo magico della Parola.Per i Celti, il Cosmo è unico come unico è il Pensiero.
Quello che sappiamo su questi antichi abitanti dell'Europa, lo abbiamo appreso principalmente dagli storici greci e romani, i quali avevano una visione di tipo mediterraneo degli accadimenti; dobbiamo tenere presente che gli scritti di tali storici ci sono pervenuti sotto forma di frammenti, o di semplici citazioni, spesso incomplete.
Non ci sorprende, quindi, che nulla o poco si sappia sulle modalità della traversata delle Alpi, né della reale datazione: una posizione che non permette alla vera memoria di farsi valere per quella che è realmente. Questi autori, infatti, avevano una particolare visione d'insieme, suscitata più dalle vicende terrene dell'era ultima, e dal declino della civiltà celtica, che non da quel substrato ben più potente e significativo nativo e arcaico.Oggi, purtroppo, si fa della tradizione celtica, un concetto troppo lineare.
Si vede semplicemente una creazione umana, precisamente datata e inquadrata in un passato, che tutti più o meno possono condividere e verificare, senza tener conto anche della fonte spirituale; questa esiste su di un piano etereo sotto forma di archetipi, immagini, idee e leggende.
Ogni epoca, è entrata in contatto con questa parte della storia umana, secondo lo Spirito del tempo, cercando di interpretarla ed esprimerla al meglio delle sue potenzialità.Esiste un materiale storico e archeologico, ma anche "un qualcosa" che sfugge al piano concreto e alla nostra logica.
La coscienza di questi archetipi primordiali si rivela secondo uno schema ben delineato da Jung: il nostro inconscio è formato da strati successivi, sempre più profondi.
Quelli più superficiali sono legati alla nostra vita quotidiana, personale, familiare; poi vengono le relazioni con il nostro patrimonio culturale ed etnico;
ed infine, giungiamo al piano spirituale, dove sono iscritti archetipi potenti, provenienti da un vissuto arcaico.
Ed è proprio partendo da questo schema che cercherò di delineare le peculiarità, di un popolo tanto misterioso quanto estremamente organizzato e antico.È nostro proposito, fare in modo che questa Conoscenza, sia fatta risalire, lentamente alla Coscienza e alla Memoria di quanti, in questo secolo, vogliono e desiderano ritrovare una parte importante di se stessi, che si identifica nella grande Anima Celtica.
Altro intendimento è quello di svelare gli arcani misteri dell'occulto celtico, che molti definiscono tale per mancanza di cultura e conoscenza, ma che è al contrario una realtà quotidiana.
Il substrato antico facente parte dell'Idea Celtica primordiale, ci è vicino al Cuore più di ogni altro; un patrimonio che si è tradotto in una pura diffusione attraverso i mass-media, che inevitabilmente hanno portato ad un proliferare di produzioni commerciali massive e di qualità spesso scadente.
In tutto questo si ravvisa il desiderio del profitto facile in una società che vuole tutto e subito, senza fare fatica.In questa sede non si vuole fare una distinzione "razziale" di un popolo a discapito di un altro; si tenta solo di rivalutare e promuovere un patrimonio culturale/spirituale, del nostro "sentire" comune.
Una Necessità reale che ci porta inevitabilmente a scontrarci col nostro passato, con le nostre tradizioni in inesorabile e lento declino. Un declino che purtroppo per noi è iniziato parecchi secoli or sono, vuoi perché non si è stati capaci di mantenere viva la cultura tradizionale celtica, vuoi perché il substrato religioso ha lasciato le pianure per dirigersi sulle montagne, e lasciare il posto alle legioni romane: un'influenza, quest'ultima, che ha fatto si che venisse soffocato ogni tentativo di diversificazione: in Italia, tale fenomeno è stato devastante.
Nelle terre a nord - ovest, in Irlanda, Scozia, Galles e Bretagna, dove si è sentita poco l'influenza romana, sono riusciti a mantenere e a sviluppare lingua e cultura originali. Ciò non significa, però, che le nostre radici siano perdute per sempre.
Possiamo far rivalere i nostri diritti e cercare una cultura differente da quella comunemente, permettendo alle nostre menti di riappropriarsi di un sentimento, e di un'Anima che da sempre sono stati i nostri.
Come il vento che soffiava sulle terre dei nostri avi, lasciamoci trasportare in un mondo arcaico ed affascinante, che non può avere limiti.
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Celtegh Medhelan - Milano celtica
SpiritualLe origini di Milano, il suo passato arcaico ancora avvolto nel mistero. Quali erano i principi dell'antico culto degli Insubri, i fondatori della città ? con questo scritto vorrei dipanare alcune ombre.