I Misteri della grande cattedrale
Partiamo dal centro storico, e verrebbe da dire "primordiale" di Milano,cioè il Duomo.
Prima dell'attuale imponente cattedrale, nella piazza attuale sorsero neisecoli precedenti due chiese più piccole: Santa Maria Maggiore e più indietronel tempo Santa Tecla. Santa MariaMaggiore era chiamata "ecclesia hiemalis" (chiesa invernale), perché qui siofficiavano i riti soprattutto d'inverno e perché tale chiesa era dedicata allaMaria Nascente che risorge al solstizio d'inverno. Notiamo subito che vicino alla piazza vi eraun laghetto, che sottolineava l'importanza dell'acqua come via di trasporto, masoprattutto come elemento purificatorio e magico, simbolo legato allaMadonna. Dobbiamo far notare che siaSanta Tecla che Santa Maria Maggiore erano entrambe dedicate alla MariaNascente, e comunque al simbolo femminile per eccellenza, che si "identifica"nell'elemento acqua. Ma andando ancorapiù indietro, arriviamo a Santa Tecla che fu edificata su di un tempio romanodedicato alla dea Minerva. Questo a suo volta era stato edificato là dovepreesisteva un tempio considerato dai romani "pagano", costruito dai milanesiinsubri, in onore della dea Belisama.
Non è un caso che l'odierna cattedrale ne ricordi la presenza, con la sacraMadonnina sul punto più alto del Duomo; questa costante presenza ci riconducead una delle divinità tenute in grandissima considerazione, dai fondatori dellacittà di Milano. La dea Belisama aveva una duplice funzionalità: quella lunareche si identifica nelle peculiarità della madre col bambino, nella fortepresenza di fonti sotterranee, e quella solare che si può identificare con lafertilità del territorio (ricco un tempo di boschi) e con lo spirito "solare",allegro e bonario tipico dei milanesi.
La fonte battesimale del battistero di San Giovanni, di Santo Stefano e di S.Giovanni in Conca, testimoniano un culto matriarcale ben radicato nellapopolazione milanese antica.
Ilbattistero di S. Giovanni e Santa Tecla
Scendendo nei sotterranei del Duomo raggiungiamo prima il battistero di S.Giovanni.
In particolare, si sottolinea la pianta della fonte battesimale del Battisterodi San Giovanni, che, notiamo essere a forma ottagonale. Originariamente era sorretto da ottocolonne, oggi purtroppo scomparse.
Questa fonte era posta al centro, e si presume che sulle colonne fossero incisefigure antropomorfe e iscrizioni in una lingua sconosciuta (forse il Leponzio).
Non abbiamo modo di poterlo verificare di persona perché non sappiamo dovesiano state messe.
Perché l'otto ? perché nel simbolismo costruttivo le forme quadrate o cubicherappresentano il mondo terrestre, mentre quelle circolari o sferiche il mondoceleste; il mondo intermedio viene rappresentato appunto dall'ottagono checostituisce una forma di transizione fra cerchio e quadrato. Tale funzionerappresenta, quindi, un passaggio tra un mondo e l'altro, una sorta diiniziazione. Questo Battistero, cosìcostruito, assomiglia ad un Tempio il cui tetto era sostenuto da 8 colonnepoggiate su una base quadrata.
Il numero 8 era associato, presso le popolazioni celtiche al mondo intermediodelle 8 porte, delle 8 direzioni, 8 festività, e degli 8 venti. La fonte battesimale costituiva un luogo dipassaggio dal quale si passava da uno stato all'altro dell'Essere, da profano asacerdote.
Lo spazio profano veniva consacrato per il tramite del Rito: la terra che pertramite dell'ottagono assume le caratteristiche del Cielo. Procediamo, quindi, verso il museodell'antica cattedrale (Santa Tecla), dove troviamo alcuni reperti conservatidentro delle vetrine, senza attribuzioni a culture specifiche.
Sembrano essere queste, a prima vista, fibule celtiche straordinariamentesomiglianti a quelle rinvenute alla Cà Morta presso Como, e fra queste vi èanche una figura antropomorfa raffigurante una divinità celtica importante cheparrebbe somigliare a Belenos, il dio Sole. Ciò potrebbe derivare dal fatto che sotto S.Tecla, fu rinvenuto untempio romano edificato in onore della dea Minerva/Atena, a sua volta costruitosui resti di un tempio pagano, costruito, come asserisce lo stesso G. Cesare,in onore di una divinità che gli Insubri identificavano in Belisama. Forse,come detto precedentemente, questa è una delle ragioni per cui uno dei simbolipiù importanti del Duomo è una figura femminile, situata sulla guglia più altadella cattedrale (la Madonnina).
In questo tempio vi erano delle insegne auree dette inamovibili che, all'arrivodei romani, furono prelevate e nascoste in luogo più sicuro: purtroppo oggi nonc'è dato di conoscere dove esse siano state portate.
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Celtegh Medhelan - Milano celtica
SpiritualLe origini di Milano, il suo passato arcaico ancora avvolto nel mistero. Quali erano i principi dell'antico culto degli Insubri, i fondatori della città ? con questo scritto vorrei dipanare alcune ombre.