E i tuoi amici che ne sanno,ridi con loro e piangi sopra un foglio bianco.

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Ad un certo punto a Johnny arrivò una chiamata.
-Pronto? Adesso? Ok sto arrivando.- chiuse la chiamata e si rivolse a me.
-Scusa Ali ma devo tornare agli studi. Mi raccomando stai attenta.-
-Johnny non ho quattro anni. Vai pure. Ci vediamo.-

Mi incamminai verso casa ma dopo cinque minuti incontrai Alex,che mi corse incontro e mi abbracciò.
-Ali perdonami. Io non volevo lasciarti. Ti ho cercata tutto il giorno. Sono venuto a casa tua ma non c'eri. Allora ti ho cercata per tutta la città.-
-Oh,poverino. Devi essere stanco allora.-
-Un po'. Ma per te farei qualunque cosa. Mi perdoni?-
Io allora mi avvicinai a lui e gli sussurrai:-No. Fottiti.-
Mi allontanai e lo lasciai li immobile. Feci qualche passo,poi mi girai e gli dissi:- Ah e sono felice per te e Giulia. Siete davvero carini insieme.-
Gli sorrisi e me ne andai. Non volevo andare a casa,quindi decisi di passeggiare per la città.  Trovai un grande giardino che sbucava in un parco giochi. Mi sedetti su una panchina e tirai fuori uno dei miei innumerevoli libri dallo zaino. Era uno dei libri della saga di Percy Jackson. Il primo. L'avevo trovato in camera mia tra i libri di mia sorella,dato che condividiamo la stanza. È una camera abbastanza grande, con due armadi, due letti, una scrivania, una piccola libreria, un televisore e due finestre. Tornando al libro,l'ho trovato e ho cominciato a leggerlo. Mi è sembrato molto interessante e mi sono appassionata.

Mi alzai dalla panchina e cominciai a camminare per andare a casa. Mi convinsi che finalmente non avrei incontrato più nessuno,sbagliando. Ad un certo punto infatti,mentre posavo il libro nello zaino,andai a sbattere contro un ragazzo.
-Scusa,non ti avevo visto.- dissi.
-Fa niente. Anzi,è stata colpa mia.-rispose - Piacere,mi chiamo Charlie. Tu chi sei?-
-Piacere mio. Sono Alice.-
- Bene,Alice. Ti va di fare una passeggiata?-
Okay, avevo due ragioni per rifiutare:
1) Non lo conoscevo nemmeno e poteva benissimo essere un serial killer.
2) I miei piedi imploravano pietà.
Nonostante questo decisi di accettare. Non so perché ma quel ragazzo mi incuriosiva. Aveva un che di misterioso,motivo in più per ritenerlo un serial killer, direte. Ma no. Non sembrava cattivo. Era molto carino.Aveva i capelli neri e gli occhi neri. Era magro e non molto alto. Sembrava molto timido,il che lo rendeva ancora più tenero di quanto potesse sembrare.
-Va bene. Andiamo.-
Passeggiammo per il giardino,parlando del più e del meno e presentandoci. Scoprì che si era trasferito da poco in città con i suoi e che frequentava la mia stessa scuola.
-Scusa ma adesso devo tornare a casa.-
-Gia,anche io. Ti va di uscire qualche volta? Domani?-
-Mi piacerebbe molto. Ti faccio sapere.-
Ci scambiammo i numeri e tornai a casa. Questa volta definitivamente. Entrai,mi cambiai e mi preparai il pranzo. Finito il pranzo andai nella mia camera,accesi la tv e guardai un film. Presi il telefono e notai un messaggio da parte di Charlie:
"Ciao Ali"

"Hey Charlie"

"Che fai?"

" Sto guardando un film"

"Che film?"

"Città di carta"

"Bel film. Mi piace molto."

"Gia. Solo che non è molto realistico."

"Perché?"

"Perché non esiste un ragazzo che farebbe tutta quella strada o comunque qualcosa di folle solo per la ragazza che ama. Almeno secondo me."

"Non è detto. Ci sono ragazzi che farebbero qualunque cosa per la ragazza che amano."

"Non lo so."

"Perché sei così pessimista?"

" I vari fatti accaduti finora mi hanno spinto ad diventarlo."

"Problemi col ragazzo?"

"Più o meno. Non sono fidanzata. Non più. "

"Comunque...cosa hai deciso per domani? Vuoi uscire?"

"Uhm...ok esco."

"Perfetto. Ci vediamo domani. Buonanotte Ali."

"Notte Charlie."

Continuai a guardare il film,fino a quando non mi addormentai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 19, 2016 ⏰

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