Maxim Kmoch

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 Averlo vicino era una tentazione irresistibile.

Guardai al suo petto e d'istinto mi ci buttai, rubando a Martin un po' di coccole aggiuntive.

"Mi son spaventata!" frignai, stringendomi a lui.

"Ehi Lizzie! Ehi, non fare così, non è successo niente!" disse Martin, ricambiando l'abbraccio.

Fu molto tenero. Era un abbraccio bello e caldo, e mi riempì di felicità.

"L'avrei fatto fuori se fosse stato necessario, quindi non ti preoccupare di niente. Dovesse tornare, avrà il fatto suo!" aggiunse riempiendomi di grattini la testa.

Stavo così bene, che mai avrei voluto staccarmi. Ci pensò il professor Cross a rovinare tutto.

"Martin!" disse, chiamando il ragazzo. Mi toccò rinunciare a lui, e quando vidi Cross non potei fare a meno di guardalo malissimo.

"È ferita?" chiese, venendo vicino a noi.

Cross mi faceva paura. Sembrava un grosso ramarro.

Era verde proprio come quelle bestie, e con una striscia azzurra che dal bordo dell'occhio andava lungo le tempie, e anche le sue labbra e unghie erano azzurre.

Aveva gli occhi da rana, ed era pelato.

"Tutto ok! Secondo te perché il Dragonfly è venuto sino a qua e ci ha attaccati?"

Cross fece una faccia strana. Non rispose subito, sembrava stesse pensando a cosa dire e a come dirlo.

"Dopo il termine delle lezioni, in caffetteria. Porta anche... anche lei"disse "Ora torno in classe, sono felice sia tutto ok"

"Bah" fece Martin grattandosi la testa "Chissà cosa ha in mente!"

Guardandomi mi ordinò di tornare a lezione, peccato non sapessi assolutamente da che parte andare.

Martin disse che non aveva tempo di accompagnarmi, e che dovevo andare all'aula blu-56, per due ore di storia della magia, tenute dal professor Maxim Kmoch.

"Scusa, ma come pretendi io sappia da che parte andare!" piansi pestando i piedi "Eppure hai visto che il mio senso dell'orientamento è terribile!"

"Ok, ok!" fece Martin alzando le mani "Ora ti cerco una guida"

Tornammo nel porticato, e Martin vide Dorian arrivare, camminando a testa bassa.

Era pallido, e si teneva lo stomaco con una mano.

"Dorian!" chiamò, facendo dei gran gesti con una mano.

Dorian ci vide, e si avvicinò per vedere come mai Martin lo stesse chiamando.

"Tu e Lizzie siete in classe assieme, corretto?" chiese aggiungendo poi "Certo che siete in classe assieme, che razza di domande faccio!"

Dorian fece di si con la testa.

"Perché?" domandò con una vocina debole.

"Accompagna Lizzie alla lezione di storia della magia per favore. Di te posso fidarmi"

Dorian fece una faccia strana, sembrava non troppo convinto, ma alla fine accettò di guidarmi sino all'aula blu-56

Salutai Martin con dispiacere. Lui aveva tirato fuori un'altra sigaretta, e la stava accendendo.

Mi disse ciao, sbuffando fuori il fumo dalla bocca, ed io sentii che già mi mancava, e che avrei voluto stare con lui più a lungo.

Dorian mi accompagnò senza dire nulla.

Sembrava preoccupato di qualcosa, e notai che i suoi tatuaggi sul collo, sembravano più grossi.

Se prima sporgevano solo di un centimetro dal colletto della camicia, ora sembrava fossero più lunghi.

Lo guardai in viso, ma non capii se stava male, l'avevano bullizzato o cosa.

Appena dentro l'aula, tutti smisero di parlare.

Camminammo in silenzio, con tutti gli studenti fissi a guardarci.

Fu davvero spiacevole, e ancora più spiacevole fu capire che Dorian non voleva che gli stessi accanto.

Mi toccò cercarmi un posto isolato da tutti, perché non me la sentivo di mettermi vicino a nessuno.

Il professor Kmoch entrò: era un tizio magro e di altezza media, con gli zigomi alti, occhi obliqui di un rosa acceso.

Aveva i capelli lanosi, ricci e biondi.

Sembrava un personaggio da fiaba.

Si tolse dal collo la lunghissima sciarpa a righe che faceva diversi giri sulle sue spalle, e messi giù i libri che teneva tra le braccia mi guardò, sillabando: "Sei la ragazza del mistero?"

-Eh?- pensai, senza sapere cosa dire.

"Quella che è arrivata qua grazie ad un buco tra i mondi..."

"Ah si!" esclamai alzandomi in piedi.

Feci un inchino e mi presentai.

Kmoch non mi piaceva, aveva l'aria losca.

Mi venne vicino e mise sul banco un foglio fitto di cose scritte.

"Prova a rispondere a questo test" disse sorridendo in modo sinistro.

"Vediamo quanto sei fortunata!" rise, girando i tacchi.

Lizzie and the WizardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora