Gratitudine.

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A volte capitava che mi bloccassi ad osservare il soffitto, chiedendomi: c'è qualcosa per cui davvero mi sento grato?

《 Per essere suo. Suo e di nessun'altra. 》

Affermai, dando vita ai miei pensieri. Mi piaceva farfugliare delle cose che in presenza della mia meister mai avrei potuto dire.
Sì, suo... ma suo, di chi? In che senso? Le ragazze della Shibusen che mi sbavavano dietro mi tempestavano di domande se me ne uscivo con frasi del tipo: "non sono interessato", "ho preso un impegno", "sono già suo".
Poi starnazzavano, chiedevano ulteriori spiegazioni, ma io non rispondevo mai.
Finiva sempre allo stesso modo, con me che le ignoravo e mi dirigevo da tutt'altra parte.
Anzi, andavo proprio da lei.

Sono fico, sono tanto fico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora