Capitolo 5

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Il giorno stabilito per far vedere Kellynch Hall all'ammiraglio e Mrs. Croft, Anne trovo molto naturale fare la sua quasi quotidiana passeggiata da Lady Russell, e rimase a distanza fino alla fine, quando trovò molto naturale rammaricarsi di aver perso l'opportunità di vederli. Questo incontro tra le due parti si rivelò estremamente soddisfacente, e l'affare fu subito concluso in via definitiva. Ciascuna delle signore era già ben disposta a un accordo, e quindi non vide nulla se non buone maniere nell'altra; quanto ai gentiluomini, ci fu un buon umore talmente cordiale, una liberalità talmente aperta e fiduciosa da parte dell'ammiraglio, da non poter non influenzare Sir Walter, che inoltre diede il meglio di sé in materia di cortesia, lusingato dalle assicurazioni di Mr. Shepherd sul fatto che l'ammiraglio lo conoscesse, per fama, come un modello di buona educazione. La casa, i terreni e il mobilio furono approvati, i Croft furono approvati; clausole, tempi, tutto e tutti erano a posto, e gli impiegati di Mr. Shepherd si misero al lavoro senza che ci fosse nemmeno un codicillo preliminare da modificare in tutto quello che era "previsto dal presente contratto". Sir Walter, senza esitazioni, dichiarò l'ammiraglio il marinaio con l'aspetto migliore che avesse mai visto, e si spinse talmente in là da dire che, se il suo domestico personale avesse potuto sistemargli i capelli, non si sarebbe vergognato di farsi vedere con lui dovunque; e l'ammiraglio, con altrettanta cordialità, commentò con la moglie, mentre tornavano in carrozza attraverso il parco, "Lo immaginavo che avremmo concluso in fretta, mia cara, nonostante quello che ci avevano detto a Taunton. Il baronetto non è certo un fulmine di guerra, ma non sembra cattivo"; complimenti reciproci, che potrebbero essere considerati più o meno alla pari. I Croft avrebbero preso possesso a San Michele, e dato che Sir Walter aveva intenzione di trasferirsi il mese precedente, non c'era tempo da perdere nel fare tutti i necessari preparativi. Lady Russell, convinta che a Anne non sarebbe stato concesso di rendersi utile, o di contare qualcosa nella scelta della casa che avrebbero cercato, era molto restia a vederla andar via così presto, e voleva fare il possibile per farla restare fino a quando non fosse stata in grado di portarla lei stessa a Bath dopo Natale; ma avendo degli impegni personali, che l'avrebbero tenuta lontana da Kellynch per alcune settimane, non poté offrirle la piena ospitalità che avrebbe desiderato; e Anne, sebbene temesse la possibile calura del bianco bagliore di Bath, e l'addolorasse perdere la dolce e malinconica atmosfera dei mesi autunnali in campagna, non riteneva, tutto sommato, di avere il desiderio di restare. Sarebbe stato più giusto, più saggio, e quindi avrebbe comportato minore sofferenza, andare con gli altri. Successe qualcosa, tuttavia, che le impose un compito diverso. Mary, che spesso stava poco bene, sempre portata a ingigantire i propri disturbi, e sempre avvezza a reclamare la presenza di Anne per qualsiasi problema, era indisposta, e prevedendo che non avrebbe goduto nemmeno di una giornata di buona salute nel corso dell'autunno, supplicò la sorella, o meglio le impose, perché non era certo una supplica, di andare a Uppercross Cottage, e di offrirle compagnia finché ne avesse avuto bisogno, invece di andare a Bath.
"Non posso fare a meno di Anne", era il ragionamento di Mary, e la riposta di Elizabeth fu, "Allora sono certa che Anne faccia meglio a restare, perché nessuno avrà bisogno di lei a Bath." Essere richiesti come persone utili, anche se con uno stile inappropriato, è sempre meglio che essere rifiutati perché di nessuna utilità; e Anne, lieta di essere ritenuta in qualche modo necessaria, lieta di avere un dovere da adempiere, e sicuramente non dispiaciuta che il teatro di quel dovere fosse in campagna, e nella campagna a lei cara, accettò subito di restare. L'invito di Mary appianò tutte le difficoltà di Lady Russell, e di conseguenza fu subito deciso che Anne non sarebbe andata a Bath fino a quando Lady Russell non ce l'avesse portata, e che tutto il periodo di mezzo sarebbe stato diviso tra Uppercross Cottage e Kellynch Lodge. A quel punto tutto era perfettamente a posto; ma Lady Russell rimase quasi sbigottita quando la parte negativa del progetto che veniva da Kellynch Hall si abbatté su di lei, ovvero il fatto che a Mrs. Clay fosse stato chiesto di andare a Bath con Sir Walter ed Elizabeth, nella veste di valida e indispensabile assistente di quest'ultima in tutte le faccende che l'attendevano. Lady Russell rimase estremamente dispiaciuta che si fosse ricorsi a una misura del genere - meravigliata, addolorata e allarmata - e l'implicito affronto a Anne nel considerare Mrs. Clay così necessaria, mentre Anne non poteva esserlo in nulla, fu un'aggravante molto penosa. Anne era ormai assuefatta ad affronti del genere, ma l'imprudenza di quella decisione la colpì intensamente quanto Lady Russell. Avendo osservato spesso il padre con calma, e conoscendone bene il carattere, con una precisione che avrebbe desiderato fosse minore, era consapevole che quell'intimità avrebbe potuto portare a delle conseguenze molto serie per la propria famiglia. Non riteneva che, al momento, il padre avesse in mente idee del genere. Mrs. Clay aveva le lentiggini, un dente sporgente e un polso impedito, cose che, in sua assenza, avevano continuamente provocato severi commenti; ma era giovane, e sicuramente di bell'aspetto, e possedeva una mente acuta e modi sempre piacevoli, attrattive infinitamente più pericolose di quelle fisiche. Anne rimase così colpita dal livello di quel rischio, che non poté fare a meno di cercare di renderlo palese alla sorella. Aveva poche speranze di successo, ma Elizabeth, che, nel caso di un simile rovescio, sarebbe stata molto più da compiangere rispetto a lei, non avrebbe così avuto ragione di rimproverarla per non averla messa in guardia. Parlò, e sembrò solo offenderla. Elizabeth non riusciva a concepire come le fosse venuto in mente un sospetto così assurdo, e ripose indignata che entrambi gli interessati erano perfettamente a conoscenza delle rispettive situazioni.
"Mrs. Clay", disse, accalorandosi, , "non dimentica mai chi è; e dato che io conosco molto meglio di te i suoi sentimenti, posso assicurarti che riguardo al matrimonio sono particolarmente scrupolosi, e che lei condanna molto più di altre persone qualsiasi disparità di condizione e di rango. E quanto a mio padre, non penserei mai che lui, rimasto scapolo così a lungo per amor nostro, possa essere sospettato adesso. Se Mrs. Clay fosse una bella donna, ti concedo che sarebbe sbagliato tenerla così tanto con me; non che nulla al mondo, ne sono certa, potrebbe indurre mio padre a un'unione degradante, ma potrebbe renderlo infelice. Ma la povera Mrs. Clay, che, con tutti i suoi meriti, non può certo essere ritenuta passabilmente graziosa! Penso proprio che Mrs. Clay possa restare senza alcun rischio. Si potrebbe immaginare che tu non abbia mai sentito nostro padre parlare dei suoi difetti, anche se so che devi averlo sentito cinquanta volte. Quel dente! e quelle lentiggini! A me le lentiggini non disgustano tanto quanto a lui. Ho visto facce che in realtà non risultano sfigurate da qualche lentiggine, ma lui le detesta. Devi averlo sentito parlare delle lentiggini di Mrs. Clay."
"È difficile che ci sia un qualche difetto fisico", replicò Anne, "che modi gradevoli non possano man mano far accettare."
"Io la penso in modo molto diverso", rispose Elizabeth, tagliando corto; "modi gradevoli possono far risaltare bei lineamenti, ma non possono certo modificare quelli brutti. Comunque, dato che in questo c'è molto più in gioco per me che per chiunque altro, non credo sia necessario che tu mi dia dei consigli." Anne la chiuse lì, lieta che fosse finita, e non senza speranza di aver fatto bene. Elizabeth, sebbene si fosse risentita per quel sospetto, avrebbe potuto comunque tenerne conto. L'ultimo compito del tiro a quattro fu di portare Sir Walter, Miss Elliot e Mrs. Clay a Bath. Il gruppo partì di ottimo umore; Sir Walter fu pronto a distribuire benevoli inchini a tutti gli addolorati fittavoli e braccianti a cui era stato suggerito di farsi vedere, e contemporaneamente Anne si avviò, con una sorta di desolata tranquillità, verso Kellynch Lodge, dove avrebbe trascorso la prima settimana. La sua amica non stava meglio di lei. Lady Russell avvertiva con molta intensità quello smembramento familiare. La loro rispettabilità le era cara quanto la propria, e l'abitudine aveva reso preziosi i rapporti quotidiani. Era penoso guardare la loro proprietà abbandonata, e ancora peggio figurarsi le nuove mani in cui sarebbe caduta; e per sfuggire la solitudine e la malinconia di un luogo così cambiato, ed essere lontana quando l'ammiraglio e Mrs. Croft sarebbero arrivati, aveva deciso di far cominciare la sua assenza da casa una volta separatasi da Anne. Di conseguenza partirono insieme, e Anne fu lasciata a Uppercross Cottage alla prima tappa del viaggio di Lady Russell. Uppercross era un villaggio di dimensioni modeste, che fino a pochi anni prima era stato in perfetto stile vecchia Inghilterra, con soltanto due case di aspetto più signorile di quelle dei piccoli proprietari terrieri e dei lavoranti, la dimora dello squire, con le sue alte mura, i grandi cancelli e i vecchi alberi, essenziale e antiquata, e la compatta e severa canonica, racchiusa nel suo lindo giardino, con una vite e un pero cresciuti intorno alle finestre; ma in occasione del matrimonio del giovane squire si erano aggiunti i lavori in una fattoria, elevata a cottage e destinata a essere la sua residenza; e Uppercross Cottage, con la sua veranda, le portefinestre e altre piacevolezze, era meritevole di catturare lo guardo del viaggiatore quanto l'aspetto più solido e appariscente della Great House e dei suoi annessi, a circa un quarto di miglia di distanza. Anne ci era stata spesso. Conosceva le abitudini di Uppercross bene quanto quelle di Kellynch. Le due famiglie si vedevano talmente di continuo, abituate com'erano a entrare e uscire a vicenda dalla casa dell'altra a tutte le ore, che per lei fu una sorpresa trovare Mary da sola; ma dato che era sola, il sentirsi poco bene e giù di morale era quasi naturale. Sebbene più dotata della primogenita, Mary non aveva l'intelligenza e il carattere di Anne. Se stava bene, in allegria e debitamente coccolata, Mary sapeva essere molto brillante e socievole, ma una qualsiasi indisposizione l'abbatteva completamente; non sapeva affrontare la solitudine, e avendo ereditato una notevole porzione della presunzione degli Elliot, era molto incline ad aggiungere a tutte le altre fonti di irritazione quella di immaginarsi trascurata e maltrattata. Quanto ad aspetto fisico, era inferiore a entrambe le sorelle, e aveva raggiunto, anche nel fiore della giovinezza, solo la dignità di "ragazza carina". In quel momento era sdraiata sullo sbiadito divano del grazioso salottino, il cui mobilio, un tempo elegante, era gradualmente diventato consunto, per l'influenza di quattro estati e due bambini. Quando apparve Anne, l'accolse con, "E così, finalmente sei arrivata! Cominciavo a pensare che non ti avrei vista mai più. Sto così male che non riesco nemmeno a parlare. Non ho visto nessuno per tutta la mattinata!"
"Mi dispiace di trovarti poco bene", rispose Anne. "Giovedì mi avevi mandato notizie così buone!"
"Sì, ho cercato di prenderla al meglio; lo faccio sempre; ma anche allora ero ben lungi dallo stare bene, e non credo di essere mai stata così male in vita mia come per tutta questa mattinata; non meritavo certo di essere lasciata sola. Pensa se mi fosse venuta una qualche crisi tremenda e non fossi stata in grado di suonare il campanello! E così, Lady Russell non è scesa. Credo che questa estate non sia stata in questa casa nemmeno tre volte." Anne disse qualcosa di appropriato, e le chiese del marito.
"Oh! Charles è fuori a caccia. Non lo vedo dalle sette. È voluto andare, anche se gli avevo riferito quanto stessi male. Ha detto che non sarebbe stato fuori a lungo, ma non è ancora tornato, e ora è quasi l'una. Ti assicuro che non ho visto anima viva in tutta la mattinata."
"Non ci sono stati i bambini con te?"
"Sì, fino a quando sono riuscita a sopportare il chiasso; ma sono così indisciplinati che mi fanno più male che bene. Il piccolo Charles non sta a sentire una parola di quello che dico, e Walter sta diventando proprio come lui."
"Be', ora starai presto meglio", rispose Anne allegramente. "Lo sai che ti guarisco sempre quando vengo. Come stanno i vostri vicini alla Great House?"
"Di loro non posso dirti nulla. Oggi non ho visto nessuno di loro, salvo Mr. Musgrove, che si è fermato appena e mi ha parlato attraverso la finestra, senza nemmeno scendere da cavallo; e anche se gli ho detto quanto stessi male, nessuno di loro è venuto a trovarmi. Non credo di andare a genio alle signorine Musgrove, che non fanno nulla se non a modo loro."
"Forse le vedrai prima che finisca la mattinata. È ancora presto."
"Non ho certo bisogno di loro. Chiacchierano e ridono troppo per i miei gusti. Oh! Anne, sto cosi male! È stato molto brutto da parte tua non venire giovedì."
"Mia cara Mary, ricordati le buone notizie che mi avevi mandato! Scrivevi tutta allegra, dicevi di stare perfettamente bene e che non dovevo avere fretta; e in questo caso, dovevi sapere che i miei desideri sarebbero stati quelli di restare con Lady Russell fino all'ultimo; e oltre a quello che avevo saputo riguardo a te, ero davvero così indaffarata, avevo così tanto da fare, che non avrei potuto lasciare tranquillamente Kellynch prima."
"Povera me! che cosa mai avevi da fare tu?"
"Tantissime cose, te l'assicuro. Più di quante possa ricordarmene al momento; ma te ne dirò qualcuna. Ho fatto una copia del catalogo dei libri e dei quadri di nostro padre. Sono stata diverse volte in giardino con Mackenzie, cercando di capire, e di fargli capire, quali delle piante di Elizabeth andavano a Lady Russell. Ho avuto tutte le mie piccole faccende da sistemare, libri e musica da dividere, e tutti i miei bauli da rifare, perché non avevo capito in tempo quali fossero da mettere in partenza. E ho dovuto fare una cosa di natura più impegnativa, Mary; andare in quasi tutte le case della parrocchia per una sorta di commiato. Mi era stato detto che l'avrebbero gradito. E tutte queste cose hanno preso un bel po' di tempo."
"Oh! be'"; e dopo un istante di pausa, "Ma non mi hai ancora chiesto nulla del pranzo di ieri dai Poole."
"Allora ci sei andata? Non avevo fatto domande perché ero convinta che eri stata costretta a rinunciare all'invito."
"Oh! sì, ci sono andata. Ieri stavo benissimo; non ho avuto nessun problema fino a stamattina. Sarebbe sembrato strano se non fossi andata."
"Sono molto contenta che ti sentissi abbastanza bene, e spero che ti sia divertita."
"Nulla di particolare. Si sa sempre prima che pranzo sarà, e chi sarà presente. È così scomodo non avere una carrozza propria. Mi hanno portata Mr. e Mrs. Musgrove, e stavamo così pigiati! Sono tutti e due così grossi, e prendono tanto spazio! E Mr. Musgrove si mette sempre davanti. Così, stavo nel sedile posteriore, pigiata insieme a Henrietta e Louisa. E penso che la mia indisposizione di oggi sia dovuta molto probabilmente a questo." Un altro po' di ulteriore pazienza e di forzata allegria da parte di Anne, produssero una quasi completa guarigione di Mary. Presto riuscì a sedersi diritta sul divano, e cominciò a sperare di essere in grado di alzarsi in tempo per il pranzo. Poi, scordandosi di pensarci, andò all'altro capo della stanza a sistemare un mazzolino di fiori; poi mangiò della carne fredda, e infine si sentì bene a sufficienza per proporre una breve passeggiata.
"Dove andiamo?" disse, una volta pronte. "Immagino che non gradirai far visita alla Great House prima che siano venuti loro qui."
"Non ho la minima obiezione in proposito", rispose Anne. "Non mi verrebbe mai in mente di fare cerimonie con persone che conosco così bene come Mr. Musgrove e le figlie."
"Oh! ma devono venire a trovarti il più presto possibile. Devono capire ciò che ti è dovuto nella veste di mia sorella. Comunque, possiamo anche andare da loro e restare per un po', e una volta fatto potremo goderci la nostra passeggiata." Anne aveva sempre giudicato molto imprudente questo modo di avere rapporti; ma aveva smesso di cercare di limitarli, ritenendo che, sebbene da entrambe le parti ci fossero continui motivi di risentimento, nessuna delle due famiglie avrebbe potuto farne a meno. Di conseguenza, si recarono alla Great House, e restarono per una buona mezzora nell'antiquato salotto quadrato, con un piccolo tappeto e un pavimento scintillante, al quale le signorine di casa presenti avevano dato gradualmente un'appropriata atmosfera di confusione con un pianoforte a coda e un'arpa, dei portafiori e dei tavolinetti messi dappertutto. Oh! se i personaggi dei ritratti sulle pareti rivestite di legno, fossero signori in velluto marrone o signore in raso azzurro, avessero visto quello che era successo, fossero stati consapevoli di un tale rivolgimento di ogni ordine e sobrietà! Gli stessi ritratti sembravano guardare attoniti! I Musgrove, come le loro case, erano in fase di mutamento, forse di miglioramento. Il padre e la madre erano nel vecchio stile inglese, e i giovani nel nuovo. Mr. e Mrs. Musgrove erano ottime persone; affabili e ospitali, non molto istruiti e per nulla eleganti. I figli avevano mentalità e modi più moderni. La famiglia era numerosa, ma i soli due adulti, eccetto Charles, erano Henrietta e Louisa, due signorine di diciannove e vent'anni, che avevano acquisito in una scuola di Exeter tutta l'usuale scorta di nozioni, e ora, come migliaia di altre signorine, vivevano per essere alla moda, felici e allegre. Vestivano in modo elegante, erano piuttosto graziose, erano estremamente cordiali, si comportavano in modo spigliato e piacevole; erano importanti in casa e benvolute fuori. Anne le aveva sempre ritenute tra le creature più felici di sua conoscenze, eppure, protetta, come lo siamo tutti noi a causa di un qualche confortante senso di superiorità, dal desiderio di avere la possibilità di cambiare, non avrebbe rinunciato alla sua mente più raffinata e colta per tutta la loro allegria, e non le invidiava se non per quel loro comprendersi a perfezione ed essere sempre d'accordo, quel reciproco e sereno affetto che lei aveva sperimentato così poco con entrambe le sue sorelle. Furono accolte con grande cordialità. Nulla sembrava non andare da parte della famiglia della Great House, che generalmente, come Anne sapeva benissimo, era l'ultima da biasimare. La mezzora passò in chiacchiere abbastanza piacevoli, e alla fine lei non fu affatto sorpresa che alla loro passeggiata si unissero entrambe le signorine Musgrove, su specifico invito di Mary.

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