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PRIMA DI COMINCIARE A SCRIVERE IL CAPITOLO DEVO ASSOLUTAMENTE DIRE UNA COSA: AMO LA FOTO CHE STA QUA SOPRA :3

Detto questo posso iniziare...
(Interventi molto utili mi hanno detto, ma dettagli)
<~~~~~>
Alec aprì lentamente gli occhi. La luce filtrava dalle grandi finestre, mettendo in evidenza il pulviscolo che galleggiava leggiadro nell'aria della stanza. Il lenzuolo era arrotolato ai piedi del letto e accanto al ragazzo si trovava un cuscino ancora tiepido di un tepore umano. Adagiato sul suo corpo c'era un asciugamano color panna, che la sera prima aveva usato per coprirsi dopo la doccia: oltre a quello non aveva indosso nient'altro.

Un nome fece capolino fra i suoi pensieri assonnati: Magnus.

Gli tornò in mente la sera prima, i baci tanto desiderati, le carezze, le dolci parole sussurrate e lasciate a metà dal piacere.

Magnus...

D'istinto si mise seduto sul letto, cercando disperatamente il ragazzo con lo sguardo.

Fece passare ogni singolo angolo quando, rassegnato a non trovare nessuno, scorse dietro ad una finestra aperta una figura alta con indosso un paio di jeans e con la schiena olivastra nuda.

Con sguardo assente e le mani appoggiate alla piccola ringhiera della finestra osservava lo Skyline della grande città che si estendeva fuori casa Lightwood.

Alec non poté non pensare a quanto dannatamente era bello anche quando non voleva farlo vedere.

Come se Magnus avesse potuto sentire i pensieri del ragazzo si voltò, abbozzando un sorriso dolce.
-Buongiorno Alexander.
-'Giorno Magnus.
Alec rispose con la bocca ancora impastata dal sonno, strizzando poi più e più volte gli occhi per scacciare quegli ultimi veli di stanchezza.

Magnus si avvicinò lentamente al letto e, dopo essersi seduto sul bordo guardando Alec negli occhi, disse:
-Alexander... Così mi tenti di nuovo... ti prego mettiti qualche cosa addosso. Ti devo parlare di una cosa seria... così non riesco fiorellino.

Alec si guardò gli addominali: già... era nudo...
All'improvviso arrossì violentemente e, con movimenti impacciati si legò in vita l'asciugamano e andò in bagno a vestirsi.

Quando tornò nella stanza aveva indosso dei pantaloni di una tuta nera logora e una maglietta nera piena di vecchi buchi.
Magnus intanto si era messo una camicia bianca, troppo attillata per non provocare del desiderio ad Alec.

-Di cosa volevi parlarmi, Magnus?

-Alexander... Alexander Gideon Lightwood... Il tuo nome è come miele per le mie orecchie, non smetterei di pronunciarlo mai... Alexander... Alec...

-Così mi spaventi... Cosa c'è?!

-Ti prego, cerca di capire Alexander...
Quello che è successo l'altra sera è stato un errore, la tentazione mi ha catturato, tu mi hai catturato, tu sei il mio più grande errore, Alec...

-Io sarei un tuo errore? Fammi capire: prima mi usi per tuo puro piacere e poi mi dici che sono un errore? Magnus! Ho anche io dei sentimenti, non solo tu! Non solo tu puoi essere  ferito!

-Alexander, lo so! Ti prego, capiscimi!

-Io ti capisco quanto vuoi Magnus, ma tu hai mai provato a capire me? Hai mai pensato di quanto cazzo mi sia pentito, di quanto cazzo ho pianto per te, per averti ferito, per averti fatto male?! Ma hai mai pensato a come io mi sentivo all'inizio? Pensavo di essere solo un giocattolo per te, uno stupido giocattolo che offriva il proprio cuore su un piatto d'argento e tu invece lo tenevi ben chiuso in una scatola.

Blue eyes and black hairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora