2.

445 4 0
                                    

Il compleanno, è il giorno che dovrebbe essere il più bello della nostra vita, per me è da sempre stato un giorno come altri, ma oggi no, oggi era speciale, io oggi me ne andrò da questa merda, non so dove, non so cosa farò, ma non sarò più qui, perché non posso più sperare in una adozione, nessuno vuole una diciassettenne, una bambina troppo cresciuta, e per uscire di qui devo aspettare ancora due anni, che non riuscirei a sopportare.

Mi dirigevo verso l'uscita dell'edificio e incontrai Suor Maria. Quella strega.

《Buongiorno Suor Maria》
《Buongiorno Luisa》disse calcando il mio nome in modo severo.
Lei sapeva che io odiavo quando mi chiamava i quel modo. Era pessima, la più giovane di tutte, 27 anni, io sapevo molte cose su di lei, ad esempio che fumava e scopava come un coniglio ogni sera con il giardiniere o idraulico o cuoco, andava bene chiunque abbia un cazzo tra le gambe. Sapevo questo perché ho letto il suo diario segreto quando sono andata a rubare le sigarette in camera sua.
《È Louise, L.O.U.I.S.E. non Luisa, non è difficile, è strano che lei non ci arrivi》 dissi io con arroganza guardandola con occhi infuriati, se lo sguardo potesse uccidere lei sarebbe già morta. In realtà non mi ero mai permessa di parlare così ad una suora ma oggi era un giorno speciale, oggi me ne sarei andata e non avrei più visto quelle facce di merda che riempiono questo orfanotrofio.
Stupida ragazzina, non ti rivolgere a me con questo tono!》mi urlò dietro lei mentre iniziavo a correre verso l'uscita
《 Ne parliamo quando torno dalla mia ora libera》
L'ora libera ce la concedono quando c'è qualche festa o è il nostro compleanno o semplicemente ce lo meritiamo. Loro non sapevano che io non sarei più tornata una vota uscita.
Correvo , ridevo, saltavo, come una pazza finché non fui abbastanza lontano da quel inferno. Mi fermai in un parco, e controllai quel poco che mi sono potuta portare dietro senza che le suore si insospettissero, che consisteva in due panini rubati dalla cucina, due pacchetti di sigarette rubati a Suor Maria una maglietta il mio mp3 vecchio, che ho vinto ad un concorso circa 4 anni fa e quei pochi soldi che sono riuscita a raccogliere in 4 mesi, 55€, mettevo via le mance che ci davano il fine settimana , erano pochi i soldi che avevo per vivere, ma per un paio di giorni sarei riuscita a sopravvivere.
Accesi una sigaretta e feci partire una canzone , rimasi lì a farmi viaggioni mentali, fantasie su una vita migliore, mi godevo la mia libertà appena aqusita, iniziava a far buio e io mi misi a camminare senza meta pensando a cosa fare ora, dopo circa dieci minuti di cammino iniziai a sentire dei passi dietro di me. Guardi con la coda dell'occhio dietro di me e vidi un uomo sulla quarantina che aveva gli abiti trascurati, i capelli corvini, puzzava di alchol, si sentiva a 10 metri di distanza quel odoraccio, lui mi seguiva barcollando. Aumentai il passo. Lo fece pure lui. Iniziai a correre. Lo fece pure lui. Svoltai l'angolo. Lo fece pure lui.

Ero terrorizzata, correvo, ma giunsi nel punto dove non c'era una via d'uscita, un vicolo cieco, allora mi venne in mente la brillante idea di iniziare a bussare  alla porta più vicina

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ero terrorizzata, correvo, ma giunsi nel punto dove non c'era una via d'uscita, un vicolo cieco, allora mi venne in mente la brillante idea di iniziare a bussare alla porta più vicina. Bussavo. Con tutte le forze. Lui si stava avvicinando. Pensavo fosse la fine ma la porta mi venne aperta e io quasi caddi dentro.
Una donna sulla cinquantina ben curata poco vestita e con una kiko in faccia mi fissava. Anche io la fissavo.
Lei prese parola, e in modo affettuoso mi chiese
《Cosa ti è successo tesoro?》
《C'era un... un uomo... lui mi seguiva》
《È dimmi cosa ci faceva una bella ragazza come te alle 11 di sera per strada ?》Non mi ero accorta che si era fatto così tardi. Cosa le avrei detto ora? La verità?
《Ne parliamo dietro una tazza di tè, vieni seguimi》disse lei accorgendosi che ero in difficoltà.

Camminai in un lungo corridoio pieno di porte, per poi giungere in una sala con tante donne poco vestite e tanti uomini che mi fissavano, ma c'è n'era uno in particolare che mi colpì, era molto giovane, alto, riccio e aveva gli occhi verdi come i miei, solo che i suoi erano più belli.
Atraversammo quella sala , per poi giungere in cucina, feci due più due e capì dove ero finita.
Era un bordello, e la signora accanto a me era la madama.

《Lulù》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora