Parte 3

75 8 1
                                    

Ricominciai la seconda liceo, con la stessa paura di dover rivivere anche con persone diverse lo stesso incubo. 

Ma non lo è stato! 

Non me ne resi nemmeno conto inizialmente, sembrava tutto così naturale. Diventati presto amica di tutti i nuovi compagni di classe.

Li ringrazio tutti. Sono state per me delle persone davvero molto importanti, dal primo all'ultimo. Associo grazie a loro, quello come il periodo più bello della mia vita.

Ritrovarmi ad interagire con delle persone che per la prima volta mi prendevano sul serio e soprattutto che mi volevano bene, per me è stata una rinascita. Non c'è termine più appropriato, sono rinata con una felicità immensa. 

E indovinate? I miei voti era molto migliorati! Anche in matematica!! Non ero stupida, non ero ignorante! Avevo solamente bisogno di stare bene.

Piano piano ho imparato a curare di più il mio aspetto, rendendomi più femminile.



La maggior parte delle cose che ho descritto: prese in giro, materiale rotto o rubato, insulti e botte; possono sembrare cose da niente, quasi "normali" in un ambiente scolastico. Ma pensate, sono tutte cose che; se ripetute giorno dopo giorno, per due anni scolastici interi e senza sosta, farebbero demoralizzare, deprimere e stressare chiunque.
Teniamo conto che, questo genere di cose non capitano a tutti. 

C'è chi potrebbe non capire il mio punto di vista. Persone poco emotive, magari. Di quelle che vivono dicendo che al mondo c'è sempre qualcosa di peggiore.

Ma io vi dico, per me è stata una lotta continua, sia con i compagni che con me stessa. Perché si, hai l'autostima talmente sotto i piedi che arrivi pure a prendertela con te stesso, a pensare che il problema sei solo tu. In tutto quello che ti sta succedendo ti chiedi: <<Che cos'ho che non va? Cosa c'è di sbagliato in me?>> 

Non mi sono mai sfogata con nessuno per paura di apparire incapace di difendermi. Una debole.

Sono indubbiamente cose orrende. Ognuno le passa a modo suo; c'è chi ci riesce e chi purtroppo no.

Mi dispiace davvero molto per quelli che sono arrivati a doversi dire <<Mi arrendo>> . Non se lo merita nessuno.

Tengo a precisare che non scrivo queste cose perché sono in cerca di compassione o pietà. Sono cose che non sopporto e che non ho mai sopportato. Non volevo essere di peso nel chiedere aiuto a qualcuno. Perché questo è quello che si pensa quando stai male. Ti credi solo un peso.
Nella mia testa, era una cosa che dovevo risolvere solo io. Ma vincere una battaglia da soli, è praticamente impossibile.

Con tutta la buona volontà che ci puoi mettere, saranno sempre a puntarti il dito contro. Perché? Perché sei solo. E una persona sola, se non ha un minimo di appoggio, non è nessuno. Sei facile da abbattere. Molte persone, per sentirsi forti, calpestano gli altri. A volte, è come se si sentissero pure in dovere di farlo.

Io non sono qui per insegnare qualcosa. Sono un supporto ed una carica che dice di non mollare, MAI.

Il sole arriva sempre. E quando accade, ti senti realmente vivo.

Cominci a sorridere e non finiresti più di farlo. 

Non fatevi togliere la felicità da nessuno, perché NESSUNO merita di togliervela. Se la persona che vi insulta non vi conosce, quell'insulto non vale niente. 

Molti mi chiedono perché rido spesso. Non lo faccio di proposito, la mia risata non è mai sforzata.

È solo che sono stata triste per troppo tempo.

Quando capisci cosa ti sei perso, ridere, potrebbe sembrarti una grandiosa avventura.





M. Irene Ferrara

IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora