Ore 06.58
Due minuti.
Mancavano solamente due minuti all'inizio di tutto.
Di nuovo.
La vita di Rick Grimes era stata totalmente "sconvolta" da quando, tre mesi prima, un ragazzo che conosceva a malapena aveva deciso di punto in bianco di diventare prepotentemente a far parte di essa, riducendola ad una sottospecie di corsa per la propria sopravvivenza.
Ore 06.59
Un minuto.
Quella, per lui, non era più né vita né pura e semplice esistenza.
Era l'Inferno.
Ancora si chiedeva cosa avesse fatto di male, perché dovesse continuare a voltare le spalle per essere sicuro di non essere seguito, accerchiato e tantomeno guardato da quei suoi occhi chiari e glaciali che osservavano la sua immagine e quello che rispecchiava con ossessiva minuzia.
Sapeva sempre dov'era e quando era da solo per "attaccarlo" fisicamente e verbalmente, "distruggendolo" psicologicamente.
A causa di quel ragazzo, Rick non sapeva più come comportarsi, passando notti insonni a girarsi e rigirarsi nel letto, tra incubi e pensieri angosciosi che gli tartassavano la mente come tarli fissi che non accennavano ad andarsene.
Mancavano ancora dieci secondi.
Dieci secondi di falsa tranquillità, segnati dal suo viso contratto in una smorfia leggera di Dio solo sapeva quale dolore provocato da un semplice nome...
Ore 07.00
La sveglia trillò fastidiosamente, facendo echeggiare il suo orribile suono per tutta la stanza.
Rick aprì gli occhi vigile, attento, rivelando occhiaie profonde messe in risalto dallo stato di semioscurità della camera.
Respirò profondamente, una, due volte, mentre la sua testa ricorreva a quella persona, quasi fosse un'abitudine.
Una brutta abitudine.
Daryl Dixon
Angolo autrice: Buonasera!
Volevo solamente comunicare (al fine di evitare incomprensioni) che questa storia è visibile anche su EFP Fanfiction (l'autrice sono sempre io, solo che utilizzo un altro nome) nella sezione serie TV "The Walking Dead".
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Centuries
FanfictionRick Grimes non era niente di speciale. Lui era solamente un ragazzo alle prese con i tipici problemi adolescenziali: la scuola, le uscite improvvisate con gli amici, i primi amori, le incomprensioni... Non aveva niente che non andava. Eppure... ave...