Capitolo 4

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Capitolo quattro

Justin's pov

Sentii un forte dolore alla testa,che mi costrinse ad aprire gli occhi e svegliarmi.

Sbattei un paio di volte le palpebre per abituarmi alla luce del sole che entrava dalla finestra.

Mi alzai col busto con un po' di difficoltà siccome il lenzuolo bianco con cui ero coperto era incastrato:da un altro corpo.

Una chioma spettinata biondo platino dominava un corpo bianco-latte,coperto solamente da quel lenzuolo.

Era stata una notte movimentata.

Mi ero dimenticato come si chiamava,Britney,Brit,B...e qualcosa.

Quello era l'ultimo mio giorno in Canada volevo passarlo alla grande,quindi andai in discoteca con Scott,l'unico amico che ero riuscito a farmi da quando abitavo lì,e con cui condividevo l'appartamento,ad un locale e ci eravamo divertiti.

Almeno,io di sicuro.

Mi alzai piano per non svegliarla,ed iniziai a vestirmi perché tra poco avrei dovuto prendere un aereo per Miami.
Sarei dovuto ritornare di nuovo lì.
Dove tutto era iniziato.
E finito.

Non avevo notizie di nessuno.Non sentivo Alex da anni e lo stesso valeva per gli altri.
Quel giorno me ne andai,scappando dai problemi e da tutto per mettere al sicuro loro.

Per mettere al sicuro lei.

Chissà come stava.Adesso avrei rivisto di lei una versione più matura siccome quando partii avevo solamente diciannove anni mentre adesso ne ho quasi ventitrè.

Oppure chissà...l'avrei ritrovata già felice con un'altra persona al suo fianco.

Questo pensiero però mi faceva accapponare la pelle.

Sapevo che era egoista da parte mia,perché insomma,mi ero appena svegliato da una nottata di sesso,a mio parere fantastico,e nonostante ciò mi sentivo ancora male nel pensare a Madison con accanto un qualcuno che non fossi io.

Però adesso in quel momento la pensavo in quel modo,chissà,quando e se l'avrebbe rivista,mi avrebbe potuto fare benissimo un effetto totalmente diverso.

Me ne andai,lasciando quel piccolo appartamento di cui non ne sapevo nemmeno l'esistenza.

Evidentemente era quello della ragazza.

Cosa ovvia,poiché il comodino che era affianco alla sua parte di letto era pieno di cianfrusaglie come rossetti,anelli,profumi,ecc.

Cose da ragazze insomma.

Uscii da lì,e camminando intorno a quel quartiere riuscii finalmente a trovare la mia macchina.

Inserii le chiavi nel nottolino,appena ci salii,e sgommai in tutta fretta verso il mio d'appartamento.

Dovevo ancora finire di sistemare le ultime cose,salutare Scott e prendere poi quel maledetto aereo.

*

"Allora amico mio.Buon viaggio,e ricordati di venirmi a trovare qualche volta.Anzi no,vengo io da te.A Miami c'è la spiaggia e avrò l'opportunità di vedere tanti bikini diversi."disse Scott,dandomi una pacca sulla spalla.

"Ma quanto sei coglione?"

"Parecchio."rispose lui ridendo insieme a me.

Mi sarebbe mancato tutto quello.Il Canada,Scott,la libertà...

Ci trovavamo in aeroporto e mentre continuavamo a parlare di sciocchezze,ragazze,auto e cose del genere,l'auto parlante annunciò il mio volo.

Ci salutammo con un rapido abbraccio e una pacca sulla spalla,e mentre facevo strusciare veloci le rotelle della mia valigia,mi dirigevo verso l'area di imbarco.

"Gli opposti si attraggono 2"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora