Capitolo scritto per strada,nato da un'idea che ho partorito stanotte.
Hope you like it!Elodie.
Era una tipica giornata di febbraio,con il freddo pungente a penetrarti le ossa fino al midollo.
Mi svegliai di scatto,mi ritrovai nel letto sola,probabilmente Chiara,con cui condividevo la stanza era già scesa da tempo e aveva preferito lasciarmi dormire ancora un pó.
Avevo dormito bene,ma era bastato il tempo di affacciarmi alla finestra per farmi cambiare totalmente umore.
Il cielo era cupo,grigio,con le nuvole ad oscurare il sole.
E il cielo rispecchiava totalmente quello che ero diventata da tre anni a questa parte.
Un cuore scarico,e per l'estrema sensibilità che mi contraddistingue,sento quello degli altri che mi batte addosso,così non riesco più a compiere quel processo naturale chiamato evoluzione.
Avevo un blocco interiore,che portava inevitabilmente ad un'autoesclusione inconsapevole dal resto.
Un blocco che nessuno aveva avuto il coraggio e la determinazione di demolire.
E così ero rimasta indifesa,con gli occhi pieni di domande e la coscienza piena di dubbi da colmare.
Era una mattina in cui non avevo voglia di fare nulla,ma dovevo alzarmi per l'ennesima volta senza un motivo valido che mi spingesse a farlo.
Avevo giusto il tempo di vestirmi ed andare a fare colazione visto l'imminente inizio delle lezioni odierne.
Scelsi un vestito a pois e degli stivaletti neri.
Mi diressi in fretta e furia nella sala allestita per la colazione e notai Lele intento a immergere lo zucchero nel suo caffè quotidiano con una mano,mentre con l'altra teneva ben saldo un cornetto al cioccolato.
Presi posto di fronte a lui che mi rivolse un sorriso pieno.
"Buongiorno,molto pimpante devo dire" disse addentando un pezzo di cornetto.
"Il tempo è cupo e quando è così divento nervosa,ho bisogno di calore costante" dissi scrutando il suo sguardo fisso sulle mie labbra.
Si alzò di scatto e mi avvolse da dietro,lasciandomi un bacio sul collo tenero ma allo stesso tempo intenso.
Sentivo la pelle bruciare,le sue labbra ancora chiuse premute sul mio collo,chiusi leggermente gli occhi beandomi di quel contatto tanto desiderato.
"Così va meglio?" mi chiese tornando al suo posto.
"Direi di sì,sai essere l'unica persona presente al momento giusto ogni volta,ma come fai?" dissi ridendo e sfiorandogli le nocche delle dita.La prima lezione della mattinata era con Carlo Di Francesco,che si presentò in sala musica dicendo di voler fare una lezione da produttore improvvisando un piccolo concerto di tre cantanti scelti tra noi allievi.
Cantarono Sergio,seguito da Cristiano,e poi fu il turno di Lele.
Cantò un suo inedito,love me now,scritto pochi mesi prima e dedicato ad una storia finita.
Mi chiesi per chi l'avesse scritta,e come avesse fatto una persona a lasciare uno come lui.
A non voler più ricevere quelle piccolezze uniche che lo rendono un uomo speciale,a quelle fossette ai lati della bocca che gli conferiscono un aspetto ancora infantile.
A quelle labbra così carnose e rosse che premono sulla carne in modo sincero e soave,regalando gli istanti più reali ed intensi che possano esistere.
Fu la volta di true colors,che cantò completamente rivolto verso di me.
Carlo mi guardò e disse "Dopo averlo sentito,andresti via anche da Lele?"
Mi sentii inadeguata,imbarazzata,come a celare un'evidente verità.
"No,assolutissimamente no, fino alla fine."risposi senza pensarci due volte.
Proprio così,fino alla fine,non era riferito all'esibizione in sé,ma a un progetto di vita.
Avrei voluto percorrere questo cammino con lui,mano nella mano,senza mai voltarsi indietro.
Il suo sguardo fisso su di me aveva fatto intendere tacitamente che era questa la direzione giusta,da prendere,da seguire a capofitto,senza rimpianti.
Una direzione che avrebbe potuto essere il motore del mio cuore scarico.
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Nowhere.
Fanfiction"Nowhere". Ora.Quí. Due menti che arrivano a percorrere la stessa linea di pensiero,ritrovandosi completamente aggrovigliati nella complessità delle sofferenze altrui. Sguardi che non hanno la minima intenzione di guardare in una direzione diversa.