arrivi.

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Capitolo scritto durante un viaggio in macchina.
Hope you enjoy it.

Lele.
La mancanza viscerale della mia famiglia mi aveva portato a trascorrere un week-end a Napoli dopo un mese.
Mi mancava quel clima unico che si respirava in casa, i giri infiniti in macchina con mio padre ascoltando gli artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, il modo in cui mia madre mi stava accanto,tutto era contornato da baci impercettibili.
Dopotutto ero frutto dell'amore tra due esseri umani che si sono amati e continuano ad amarsi tutt'oggi come due ragazzini, mi si riempie il petto d'orgoglio solo a pronunciare il loro nome, ripensando a tutti i sacrifici che hanno fatto senza mai chiedere nulla in cambio.
La cosa di cui più di tutto sentivo la necessità era il rapporto che stavo costruendo con mio fratello.
Mattia, da sempre, era stato uno in grado di ricambiare amore nello stesso modo in cui lo riceveva.
Non mi sono mai sentito all'altezza di fargli da fratello maggiore, una figura di vitale importanza nella vita di ognuno.
Volevo essere la persona a cui poteva confessare una delusione, una battaglia persa, la prima cotta, il primo bacio, il non sentirsi mai nel luogo giusto.
Forse non ci riuscivo perché a me tutto questo era mancato.
Mi chiudevo in me stesso,sfoggiavo un sorriso e il mondo tornava ad essere normale,nessuno che si spingesse oltre per provare ad interpretarmi.
Come un libro bello da morire ma con una copertina inadatta,che non ti invoglia a comprarlo.
Avevo deciso di cambiare, di voler diventare il suo punto di riferimento, un esempio da seguire,così, una notte , quando i pensieri presero il sopravvento sull'inconscio scrissi la strada verso casa, la canzone manifesto del mio essere.

Ero appena tornato da una piacevole serata trascorsa in un locale di nicchia al centro di Napoli con i miei migliori amici, Sara e Alberto.
Loro erano state da sempre le uniche persone a cui avevo dedicato il mio tempo senza remore, conoscevano tutto di me, e non me ne vergognavo affatto.
Avevo appena congedato con abbracci e baci vari Sara e Alberto,ero sul punto di salire in macchina per tornare a casa,ma lo feci, meravigliandomi di me stesso.
Partii per Roma, quell'instante stesso, solo perché volevo essere accanto ad Elodie nel momento in cui si sarebbe svegliata.
Sorrisi al pensiero dei quattro mesi passati in questa scuola, di come avevo abbandonato quelle vecchie congetture che fungevano da isolante tra me e il mondo.
Mi fermai al bar più famoso di Roma per prenderle la colazione, erano gesti che non avrei fatto per nessun'altra, ma lei era riuscita a scavarmi l'anima.
Le presi una crema fredda al caffè e un cornetto alla crema, con cui finiva sempre per sporcarsi, diventando una bambina in mezzo secondo, riuscendo ad essere, se possibile, più bella del solito in una situazione così naturale.
Salii in tutta fretta le scale dell'hotel, che aveva visto nascere la nostra relazione, per paura che fosse già sveglia.
Entrai nella stanza poggiando il pacchetto sul tavolo e trovai Elodie rannicchiata su un fianco, coperta fino al collo, che dormiva finalmente serena, con un sorriso appena accennato a fare da protagonista sul suo volto.
Provai ad immaginare quale fosse il motivo della sua serenità, visibile all'apparenza.
Era assorta in chissà quale sogno, la voglia irrefrenabile di essere il protagonista di quel sogno si faceva spazio nella mia mente.
Pensai  che non ci fosse situazione migliore di questa
Mi avvicinai piano a lei, sfiorandole piano la guancia, facendo attenzione a non interrompere quello spettacolo che stava avvenendo davanti ai miei occhi.
La sentii sussurrare qualcosa di indecifrabile, dettato dall'essere ancora immersa nel sonno, e aprii gli occhi incredula, come quel regalo desiderato da sempre ma che nessuno, spinto da la volontà, ti ha fatto.
"Tu sei pazzo,cosa ci fai qui?"
"Sono partito stanotte solo per il piacere di vederti appena sveglia."
dissi cercando di contenere l'emozione nella voce, ottendendo scarsi risultati.
"Non so che dire,non ho parole,beata me che posso finalmente averti accanto." disse notando il pacchetto sulla scrivania.
Si avvicinò lentamente a me dandomi un bacio pieno sulle labbra.
Ricambiai con tutto l'amore che cercavo di trasmetterle ogni volta che compivo un gesto per lei.
"Sei una perla tra le pietre, Elodie.
Brilli di luce propria, riesci ad offuscare chi ti sta intorno" dissi prima che lei tornasse a baciare le sue labbra, donandosi a me senza remore, ancora una volta.
Più forte anche del tempo,perché il tempo sa passare.

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