Capitolo 4

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Eravamo all'ultima ora, e poi finalmente avrei mangiato. All'intervallo non ho potuto prendere nemmeno uno snack dato che Ben mi ha portata fuori scuola per quei pochi minuti. Lui li chiama i suoi "20 minuti di libertà".

Si, i suoi minuti di libertà ed i minuti di digiuno miei.

Per quanto riguarda la sua incazzatura dovuta a Stephan seduto vicino a me, credo sia passata. Ma Clary non si stacca più dal mio amico, e la cosa mi irrita particolarmente dato che non voglio le troiette intorno.

Penso che il professore stesse spiegando qualcosa su come avviene il circolo vitale, ma credo lo sappiano già tutti senza le sue spiegazioni.

Nasci, Cresci, diventi adolescente, fai cazzate, scopi, alcune restano fottute a 16 e poi muori.

Si, credo proprio sia così. Non mi interessa la lezione, voglio soltanto che quella dannata campanella suoni. Ho fame.

"Va bene, gli ultimi 10 minuti li avete di libertà." Disse il professore gurdandoci generalmente.

Credo si sia accorto che non lo cagavamo.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai Benjamin che si avvicinava a me.
Mi prese la mano per farmi alzare dal posto, sedendosi successivamente lui sulla sedia e poi tirarmi sulle sue gambe.

"Allora Stephan, come va?" Benjamin lo guardò fingendo un sorriso, non so che voleva combinare.

"Tutto bene, Mascolo. Tu?" Rispose tranquillamente girandosi verso di no, facendo una smorfia quando mi vide sulle gambe del mio amico.

"Avete fatto pace?" Chiese, guardandoci con disapprovo.

"Si, sai, è la mia migliore amica, non litighiamo più di tanto." Ghignò, credo che mirava a questo, a 'marchiare' il territorio.

"È una tua prorietà? Non la fai mai stare inseme ad altri ragazzi." Cercò di schernirlo Stephan.

"Si, penso sia totalmente mia, da circa 11 anni." Sorrise Benjamin.

Ah, spento.

Finalmente la campanella suonò ed io mi alzai velocemente dalle gambe di Ben, prendendo lo zaino da terra e mi incamminai verlo l'uscita dell'aula, senza che prima Ben non mi mettesse la mano sulla schiena affiancandomi.

"Che vuoi fare?" Chiesi alzando la testa in direzione del mio amico.

"Vorrei fumare, ma non voglio ricreare problemi con te..." sussurrò appena.

Scusa, ma no.
Ora gli avrei rotto quel dannato pacchetto.

"Faccio finta di non aver sentito." Risposi dura.

"Lo sapevo." Sbuffò. "Almeno andiamo a farci un giro in moto? Ti porto al bar a mangiare qualcosa, per farmi perdonare." Mi baciò la fronte.

"Va bene, ci sto." Mi strinsi a lui mentre uscivamo dalla scuola.

Avevo tanta fame.
E Benjamin mi conosceva fin troppo bene.

Montammo in moto, come sempre senza casco, quanto amo l'aria fresca che mi scompiglia i capelli.

"In che bar andiamo?" Chiesi avvicinandomi maggiormente a lui per farmi sentire.

"Andiamo in quello sulla spiaggia." Rispose, non vedevo se stesse sorridendo o meno, ma conoscendolo aveva quel delizioso sorriso stampato in faccia.

Ho sempre amato quel bar, come riuscivi a vedere l'orizzonte del mare infinito.

Scesi dalla moto di Ben con un balzo, per poi prendere per mano il mio amico. Troppe ragazze lo fissavano.
Non ero gelosa... solo... non lo so.
Volevo solo il mio frullato senza gatte morte intorno. Si. Era per questo.

Arrivati dinanzi al bar il barrista battè il cinque a Ben, per poi passargli la sua chitarra.
Quando eravamo piccoli Benjamin prendeva lezioni di chitarra, e con il passare del tempo, dopo che aveva imparato, suonava per farmi addormentare.

Sorrisi ai ricordi, mi misi seduta di fianco a Benjamin con il mio frullato alla fragola a canticchiare le canzoni, mentre la gente sulla spiaggia si metteva intorno a noi a cantare in coro.

Era una bellissima giornata, e credo che non saremo più entrati a scuola.

Io conoscevo Benjamin tanto bene quanto lui conosceva me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2016 ⏰

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My Bad-Boy (Benjamin Mascolo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora