Capitolo 1

140 9 1
                                    

*11 ANNI DOPO*

Aprì appena gli occhi, con quel rumore assordante nelle orecchie.

Allungai la mano per prendere il cellulare, la fonte del rumore; era una chiamata.

Benjamin mi stava chiamando alle 7 di mattina della fottuta domenica.

"Ben sono le 7 di mattina. Ed è domenica. Che vuoi?" Risposi frustrata.

"Buongiorno principessa! Sempre allegra la mattina." Rise

"Ben dimmi che succede, perché se non hai un motivo valido chiudo e torno a dormire." sbadigliai, girandomi supina.

"Fisher ci vuole vedere." Rispose fermo.

Mi congelai sul posto. "Mi preparo e arrivo." Chiusi immediatamente la chiamata.

Balzai giù dal letto, correndo in bagno a farmi una doccia veloce, amo stare sotto l'acqua calda, ma adesso non c'era tempo.

Uscì dalla doccia e andai a vestirmi con dei pantaloncini in jeans ed una maglietta a maniche corte che lasciava l'ombelico scoperto, il tutto accompagnato dalle mie adorate Vans nere.

Mi misi un filo di matita e un po' di mascara, desideravo mettermi del eye-liner, ma Benjamin con il suo solito tempismo suonò il campanello.

Corsi giù per le scale, mentre mi spazzolavo i capelli, arrivata al piano inferiore controllai di avere chiavi e cellulare ed uscì.

"Ben." Lo chiamai, dato che era appoggiato alla moto con il cellulare in mano.

"Wow credo che debba iniziare a farti da Body-Guard, ho una migliore amica troppo figa." Disse serio.

"Non c'è n'è di bisogno -scoppiai a ridere- mi so difendere."

Mi buttai tra le sue braccia inalando il suo profumo.

"Dai andiamo, a Fisher non piace aspettare, lo sai."

Montammo in moto -senza casco- e partimmo oltre il limite di velocità. Amavo la velocità, come i miei capelli volino al vento, e come il vento mi fa sentire libera, insieme a Benjamin. 

A lui devo tutto. Mi è stato accanto nei momenti peggiori, e non parlo della litigata con il ragazzo, o la litigata con l'amica. Ma perché e 13 anni persi i miei genitori in un'incidente stradale. Lui mi è sempre stato accanto fin da quel giorno in prima elementare, lui è la mia famiglia. Senza di lui non sarei nessuno.

Pochi minuti dopo arrivammo al capannone di Fisher. Scesi dalla moto, seguita da Ben che mi prese per mano ed entrammo dentro.

"Mascolo, Evans." ci fece cenno con il capo. 

Come sempre era circondato da Greg e Lucas, le sue guardi del corpo.

"Fisher." rispondemmo in coro.

"Sedetevi, devo pararvi."

Io e Benjamin ci scambiammo un'occhiata e ci sedemmo.

"Sabato sera ci sarà una gara importante. Francis ci scommette il doppio di quello che scommette di solito. Ha trovato un ragazzo nuovo da far gareggiare, le voci dicono che sia molto bravo."

Ben fece un risolino. "Sarà un pivello, lo straccerò senza problemi."

"Ti conviene, Mascolo." lo guardò assottigliando lo sguardo.

"Ed io invece, che faccio?" Chiesi, non capendo. Parlava solo con Ben e a me non mi cagava di striscio, potevo benissimo rimanere nel mio adorato letto a dormire.

"Tu devi gareggiare con Mascolo -fece cenno verso Ben- sarà una gara di coppia. Cercate di vincere, ed avrete un bel po' di soldi. Perdete e sapete che vi succederà."

Ci congedò con un cenno del capo, e noi andammo. 

Appena usciti mi aggrappai al braccio di Benjamin.

"Stronzo del mio cuore, mi hai svegliato alle 7 di mattina, ora sei pregato di farmi mangiare." dissi appoggiando la testa alla sua spalla.

"Starbucks?" Disse sorridendo, sapendo il mio probabile consenso.

Strabuzzai gli occhi urlando un "Si" e poi gli saltai sulle spalle, stampandogli un bacio sulla guancia.

"Ti voglio bene" sussurrai al suo orecchio, come se fosse un segreto da custodire solo io e lui.

"Anche io" rispose sussurrando a sua volta.



My Bad-Boy (Benjamin Mascolo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora