Capitolo 3

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Sentì quell'infernale sveglia suonare. Durò pochi secondi, dato che Benjamin la spense subito e dopo poco emise un mugolio di disapprovo verso la sveglia mattutina.

Mi alzai di malavoglia, poi andai nell'armadio a prendere dei jeans a vita alta ed una maglietta lunga da mettere abbinata. Poi mi incamminai verso il bagno, per fare una veloce doccia. Non appena uscì mi lavai i denti e mi vestì. Presi la spazzola e mi incamminai verso la mia camera per svegliare Ben.

"Ben alzat-" Mi fermai immediatamente quando lo trovai sdraiato nel letto, già pronto per la scuola che giocava tirando una pallina verso il tetto.

"Sei lenta, già ho preso i miei vestiti e mi sono dato una sciacquata nel bagno di sotto." Parlò senza guardarmi.

Da quando i miei erano morti, Benjamin c'è sempre stato per me. Fino a 15 anni rimasi a vivere a casa sua; Alfonso e Jocelyn mi trattavano come figlia loro, poi però decisi di andare a vivere nella mia vecchia casa, e Ben mi seguì, portò qualche vestito e qualche oggetto personale, nel caso si fosse fermato a dormire da me, come in questo momento.

Mi misi velocemente le mie adorate Vans, e scesi giù in cucina per prendermi un bicchiere di succo di pera.

"Gwen, versane un po' anche a me." Disse Benji, mentre lo vedevo scendere le scale.

Presi un secondo bicchiere dalla credenza, versai un po' di succo, e lo allungai a Ben che si era seduto sullo sgabello della penisola.

Bevvi subito il succo, poi lasciai il bicchiere nel lavandino, come fece Ben.
Uscimmo di casa velocemente, e montammo in moto, in tutta velocità poiché eravamo già in ritardo.

Appena davanti scuola, scendemmo dalla moto con calma dato che la prima ora era già iniziata da circa un quarto d'ora. Ci andammo a sedere nelle panchine fuori da scuola, aspettando la seconda.

Benjamin prese una sigaretta dal suo pacchetto, e l'accese, sotto il mio sguardo di disapprovazione. Ho sempre odiato le sigarette ed il fumo, e Benji lo sa benissimo, difatti presi subito quella sigaretta e la buttai a terra calpestandola.

"Gwendolyn che cazzo fai?" Urlò arrabbiato, o ma tesoro non quanto lo ero io.

"Che cazzo ti metti a fumare? lo sai che lo odio. E per di più fumi davanti a me, non voglio più vederti con quella merda tra le labbra." Lo guardai furiosa. 

Ora aveva l'espressione neutra; probabilmente perché non gli avevo mai urlato addosso in questo modo prima di allora. Ma non me ne pentivo, sa che lo odio, e lo ha fatto davanti a me, tranquillamente.

"La vita è la mia. Non mi sembra di averti detto di fumare, Gwen. Stavo fumando per i cazzi miei." Rispose.

Semplicemente rispose, non riuscivo a interpretare alcuna emozione nella sua voce.

"Quella merda uccide, Ben. Ed io voglio evitare di perdere il mio migliore amico." Sputai arrabbiata.

Presi il mio zaino, lo misi su una spalla e mi incamminai all'entrata della scuola lasciando Benjamin là da solo. Tanto tra poco sarebbe suonata la seconda ora e sarei entrata in classe tranquillamente.

Andai al mio armadietto per prendere filosofia, poi sentì dei passi che provenivano dall'inizio del corridoio, probabilmente è Benjamin, ma sono troppo incazzata con lui in questo momento per rivolgergli ancora parola.

Chiusi l'armadietto velocemente, poi andai in classe, la campanella suonò non appena Benjamin entrò a scuola. 

Mi andai a sedere negli ultimi banchi, come sempre, vicino a Ben. Ma ora preferisco non averlo accanto. Quindi appena adocchiai Stephan Enderson gli feci cenno di mettersi vicino a me.

"Benjamin ti ha abbandonata?" Chiese Stephan non appena si avvicinò.

"Abbiamo litigato, ma nulla che non si possa risolvere." Risposi passandomi una mano tra i capelli.

"Sicura che non mi picchia non appena mi vede al suo posto, vicino a te?" Chiese serio.

Da quando siamo cresciuti Benjamin è diventato un tipo abbastanza violento e forte, dato che fa palestra. Per questo le ragazze gli sbavano dietro e i ragazzi lo ammirano, ma ne hanno timore quando sono con me.

"No, tutto okay. Stai tranquillo." Sussurrai.

Benjamin entrò in classe e subito il suo sguardo cadde su di me e successivamente su Stephan.

Il suo viso si rabbuiò e si andò a sedere negli ultimi banchi, opposti ai nostri, vicino a Clary Toms, il capo cheerleader. Lei sbavava dietro Ben da anni ormai, ma per lui, lei era solo questione di una botta e via da festa.

Sicuramente si è messo nel banco accanto al suo solo perchè io ero vicino a Stephan, ma poco mi importa, poi probabilmente litigheremo e faremo pace sul divano di casa mia davanti a un film ed a un cartone di pizza.

Il professore entrò, ma non seguì per niente la lezione, in verità mi misi le cuffie e iniziai a pensare ed a stare per i fatti miei. Avevamo due ore con lui, quindi credo che avrò un bel po' di tempo per pensare.

Dopo un'ora e mezza già mi ero rotta. Alzai la mano, aspettando che mi desse la parola, anche se, però, non mi cagava di striscio, continuava a spiegare.

"Proff., posso andare in bagno?" Urlai per attirare l'attenzione.

"Si, vai." disse distrattamente.

Mi alzai finalmente da quella sedia, avevo il culo piatto. Uscì dalla classe e mi stiracchia, mentre mi incamminavo verso il bagno. 

O almeno ci stavo andando, finché una persona mi prese di peso e ci rinchiuse dentro il ripostiglio dei bidelli. Ben. 

"Ma che cazzo fai?!" Urlai, spingendolo con quella poca forza che avevo, lontano da me.

"Per chiarire. Per quale cazzo di assurdo motivo sei vicino a Stephan?" chiese con tono basso.

"Perchè sono incazzata con te e non ti volevo vicino." Risposi semplicemente. "E poi tu ti sei messo vicino a Clary che ti fa la gatta morta, è una puttana. Io non mi sono messa a fare la gatta morta con Stephan." Risposi nuovamente, perdendo la calma.

"Gelosa?" Ghignò. 

"No." Diventai rossa, ma non importava.

"Aww che tenera, sei tutta rossa!" Rise e mi abbracciò.

"Sono ancora arrabbiata con te." dissi.

"Risolviamo a casa quella discussione." Disse, per poi darmi un bacio sulla guancia, prendermi la mano ed uscire dallo sgabuzzino, dirigendoci in classe.





My Bad-Boy (Benjamin Mascolo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora