Capitolo 1

183 21 3
                                    



Derek era stato lontano da Stiles, come l'umano gli aveva ordinato.

Il problema era che come cercava di avvicinarsi, i suoi stessi piedi non glie lo permettevano.

Si bloccavano e non proseguivano. Poteva tornare indietro, andare in altri posti, ma non riusciva ad avvicinarsi a Stiles. Riusciva a vederlo da lontano, ma non ad avvicinarsi.

Stiles se n'era accorto. I primi giorni non se n'era accorto, poi aveva cominciato a notare la Camaro di Derek fuori scuola e lui dentro che lo guardava. È vero, era difficile far finta di non vederlo, ma dopo una settimana, era riuscito a far finta di niente.

E all'uscita, sapeva che era sempre lì, a guardarlo da dentro l'auto perché non aveva le palle di mostrarsi davanti agli altri, di dirgli che aspettava lui, di chiedergli da lontano di potersi avvicinare. Restava in silenzio in auto a guardarlo parlare con i compagni di classe, con Scott, con Erica, Lydia, e poi entrare nella Jeep e tornare a casa.

Perché non aveva le palle di farsi trovare sotto casa di Stiles, se ne restava il più lontano possibile.

Poi Deaton l'aveva chiamato e si era trovato a dover permettere a Derek di stare nella stessa stanza con lui. E Stiles aveva optato per stare nella parte opposta della stanza, attendendo il verdetto del dottore.

"Bene, abbiamo novità. Non so ancora come liberarvi di questo patto, ma ho qualcosa da dirvi di molto importante a riguardo."

Derek per un attimo guardò Stiles, senza staccare lo sguardo da lui.

Lo abbassò solo quando Stiles volse i propri occhi verso di lui, ancora pieni di rancore.

Si era offeso e non aveva cambiato idea. Così Derek riprese a guardare Deaton, il quale si era accorto di cosa aleggiava nell'aria.

"Stiles, come stai dormendo questi giorni?"

"Normale, perché?"

"Sei sicuro? Dico davvero. Ho bisogno di sapere la verità."

Stiles sbuffò lievemente per poi prendere a parlare guardando per terra.

"Dormo tantissimo, e nonostante questo è come se mi indebolissi ogni giorno di più."

"È perché il legame da lontano richiede molta più energia di quanto richieda normalmente."

"Che significa?" fu Derek a parlare.

"Significa che è Stiles a tenere in vita il legame. La sua anima, la sua energia è il filo che tiene te legato a lui, e se state lontani quel 'filo' deve allungarsi e richiede più energia. È per questo che, Stiles, ti senti affaticato."

"E... che dovrei fare?" disse ingenuamente Stiles.

Ma sapeva la risposta, la sapeva benissimo...

"Dovreste smetterla di guardarvi male e finché non so cosa fare, dovete stare il più vicino possibile."

La reazione dei due ragazzi fu pressoché la stessa identica: si girarono uno verso l'altro nascondendo rabbia, timore, rimorso e odio. Ma si erano capiti.

Era un muto avvertimento l'uno nei confronti dell'altro.

* * *

Avevano preso le rispettive auto, e Stiles fin da subito risentì della distanza.

Era come se faticasse addirittura a respirare. Era un dolore che avvertiva ma non era reale, c'era ed era percepibile, mentre per Derek non cambiava niente di niente.

Who is in Control?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora