Se avessero chiesto a Stiles stava succedendo nel loft, beh... non avrebbe saputo rispondere. Se ne stava seduto sul letto, mentre di fronte ai suoi occhi succedeva di tutto.
C'è da dire che Derek, sì, era stato svegliato sotto richiesta di Deaton. L'alfa si era alzato ringhiando, e tutti a parte Stiles - per ovvi motivi - si erano girati a guardare altrove. Scott era visibilmente teso, e secondo Stiles quella tensione non poteva essere dettata dalle nudità di Derek, bensì qualcosa che implicava sicuramente le parole 'pericolo' e 'magia'.
Non chiese.
Preferì attendere; tutto ciò che si dissero i due lupi ed il druido furono per lui un mistero. Scott ogni tanto lanciava a Stiles occhiate, sapendo che in quanto umano non poteva sentirli. Dagli occhi chiedeva scusa e allo stesso tempo lo teneva sotto osservazione, come preoccupato che scappasse o che si rompesse da un momento all'altro. Derek si girò sospirando, ed incrociò le braccia. Annuì ed i volti del veterinario e di Scott si fecero, se possibile, ancora più seri. Ognuno dei tre prese a fare qualcosa. Stiles provò ad offrire il proprio aiuto, ma nessuno gli rispose.
Deaton continuava a dare ordini a Scott e Derek.
"Togliete ogni cosa di ferro all'interno del cerchio." disse mentre prese a disegnare a terra un cerchio con quella che - Stiles sperava - fosse vernice rossa.
Derek spostò malamente il tavolo, e lo sgomberò con una manata.
A Stiles salì l'ansia, e probabilmente Derek se ne accorse, tanto che per un attimo lo guardò, restando accigliato. Stiles, senza neanche volerlo, presentò al lupo un'espressione da cucciolo indifeso. Derek semplicemente sbuffò in risposta. Quando Deaton tirò fuori dal borsone, che Scott aveva portato, catene d'argento, si preoccupò. Era più che certo che non fosse un accessorio nocivo per gli esseri umani.
Se avesse dovuto usare delle catene su Stiles, il materiale costituente sarebbe stato pressoché indifferente.
"Stiles, ora vieni qui, per favore."
Fu Deaton a parlare, ma Stiles come frastornato non rispose. Rimase impassibile, fisso sulle catene, chiuso nei suoi pensieri. Derek ci mise qualche attimo per pensarci, ma poi raggiunse Stiles a grosse falcate, sistemandosi le maniche della maglia sopra i gomiti. Prese la testa di Stiles e posò un bacio tra i suoi capelli, chiudendo per un attimo gli occhi. Gli prese delicatamente un fianco con la mano che non cingeva il volto dell'umano e lo aiutò ad alzarsi.
"Entrate nel cerchio e sedetevi a terra uno di fronte all'altro." disse Deaton, e Derek annuì. Stiles rimase nel suo silenzio, spaurito, guardando senza molto interesse Deaton, ma facendo attenzione a cosa faceva in sincronia lui stesso con Derek. Si sedettero a terra, e solo allora Deaton parlò.
Gli occhi di Stiles erano fissi sul piccolo segno che separava le gambe incrociate sue da quelle di Derek.
"Ok, adesso prendete gli avambracci l'uno dell'altro. Appena inizierà l'assorbimento del dolore, Derek, ma anche tu, Stiles, non ritraetevi mai. Mai. Per nessuna ragione."
Fecero ciò che gli aveva detto.
Stiles si fissò sulle vene nere che avevano preso a marcare la pelle del lupo, non appena questi afferrò la pelle dell'umano. Derek tentò di non darlo a vedere, ma ben presto l'espressione sul suo viso fu smorfia di fastidio.
Stiles fu tentato a ritrarsi, ma Derek strinse le mani sulle sue braccia prima ancora che il suo corpo reagisse all'istinto. Deaton glie lo aveva detto, si era raccomandato; a qualunque reazione contraria di Stiles avrebbe dovuto porre rimedio precedendolo.
Il druido mise di fronte al lupo un testo; la carta logora fu posizionata tra entrambi.
"Leggilo ad alta voce" disse il veterinario, e parole in latino presero a fuoriuscire dalle labbra di Derek. "Ora te chiudi gli occhi, Stiles."
E Stiles obbedì senza aspettare, chiuse gli occhi subito, lo fece appena in tempo. Un attimo dopo il cerchio di sangue s'illuminò ed un rumore sordo si materializzò in un crescendo. Si può dire che il cuore di Stiles andava a ritmo del battito di un colibrì; voleva fuggire, voleva sparire, voleva alzarsi e scappare, perché nonostante si sentisse assolutamente bene grazie all'assorbimento da parte di Derek, quest'ultimo soffriva.
Il crescendo del suono andava di pari passo con il suo dolore.
Ma Derek continuava, continuava a leggere nonostante sentisse i pensieri di Stiles, le sue emozioni, nonostante sapesse che Stiles percepiva benissimo cosa il lupo stesse affrontando per lui.
Stiles preferì contare.
Prese a contare, focalizzandosi sui ricordi migliori soprattutto con il lupo, con sua madre, la sua infanzia e la sua adolescenza. Il testo era al termine, e all'ultima parola il rumore scomparve per un attimo.
Quello dopo, un rumore molto più forte, una specie di scoppio, che fece tremare l'appartamento e fischiare successivamente le orecchie dei presenti.
Come se fosse scoppiata una bomba, i sensi di Stiles erano storditi.
Si alzò traballante, ed altrettanto fecero Deaton e Scott.
Derek restò a terra.
Non si mosse.
STAI LEGGENDO
Who is in Control?
FanfictionE' strano come capiti per caso che un legame così flebile venga rafforzato dal fato, da un patto non voluto, un patto difficile da sciogliersi. E nonostante le incomprensioni e l'apparente odio, il tempo ed il fato penseranno a tutto, e quel legame...