Eh no, oggi è la sveglia a chiamarmi da un profondo sonno.
Per fortuna sono tornata liscia, metto la prima felpa che trovo con un jeans a caso, mi trucco leggero e ciaone, sono impaziente di arrivare a scuola per conoscere tutti quanti, ma il tempo non passa mai come sempre d'altronde.
Alla fermata del pulman parlo con Alexia e altre ragazze e mi invitano ad una festa per sabato.
A questa festa ci vanno praticamente tutti i miei amici ma non sono così sicura di voler andare, non me la sento nelle condizioni in cui mi trovo.
Finalmente la campanella suona e sono costretta felicemente ad entrare! La mia classe è all'entrata e non devo fare ne scale e ne niente. Sono la prima come immaginavo, dopo di me Pia ed il resto, esco fuori la porta e mi appoggio sul muro a vedere chi entra. Alla prima ora c'è matematica e mi tocca presentarmi di nuovo e rispondere a tutte le domande.
《Ragazzii! Seduti e in silenzio!!》una "nervosetta inccazzata col mondo" anche questa con la puzza sotto il naso,iniziamo bene.
Dopo essermi presentata mi spiega dove sono arrivati con il programma e noto che sono particolarmente indietro perché ho cose arretrate, ci mancava solo questo!
《Cicco non le posso fare niente se sei indietro, mettiti e recupera il passo.》antipatica e racchia.
Io odio la matematica e l'ho sempre odiata fin dalle elementari, non è che non la capivo, è colpa delle professoresse che non sapevano spiegare e scleravano. Alle elementari avevo "sputacchino" nessuno osava andare vicino a lei perché sputava quando parlava ed era pazza e sclerava e oddio l'alito, ti stendeva!
Alle medie la "gallina" dalla voce acuta, anche essa sclerava assai però si portava fare la lecchina.
L'anno scorso un'altra pazza e quest'anno anche. Oh, la sfiga tutta io!
Durante tutta quest'ora mi sono divertita molto, un ragazzo dietro me faceva tante battute e mi calcolava molto. Lui è Peppe, un ragazzo alto e magro con gli occhi celesti e i capelli biondi e come dicevo prima simpatico, mi parla molto e lui è seduto dietro me vicino Mike e un'altro ragazzo che non conosco ancora.
Finalmente la racchia se ne va ed entra la professoressa di italiano molto calma e disponibile. Ha da fare e quindi ci lascia un po' liberi, mi giro dietro e scherzo con i tre moschettieri.
Il terzo è mulatto con i capelli e occhi neri, è curioso e mi guarda fisso negli occhi, si chiama Francesco.
Tutte le ore passano in fretta e tra un libro e l'altro ogni volta che mi giro a cambiare libro scovo Francesco che mi guarda fisso. Ma cos'ho che non va?
Peppe mi inizia a piacere e vedo che è reciproca la cosa perché mi cerca sempre.
Finalmente ultima ora sala, tutti in piedi che gironzoliamo per la classe stanchi e senza voglia di fare qualcosa. Bene il professore viene in ritardo e non ci fa fare nulla quindi decido di giocare a carte con Claudia, Paolo e Peppe ma perdo sempre perché Paolo non ci sa fare.
A casa Catrin mi inserisce sul gruppo della classe e inizio a segnarmi tutti i numeri e memorizzare i nomi, alcuni non li ricordo proprio ma ho un anno per imparare i nomi o no?!
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Everything has changed(?)
RandomQuindici anni,tra problemi amicizie e amori una storia di una piccola adolescente. Dopo il trasferimento tutto cambierà...