7. Chi è

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Sento la moto sotto di me spegnersi e mi rendo conto di essere di nuovo davanti a quella prigione: mi sento soffocare alla sola visione di questo edificio di merda.

"Ro grazie per quello che hai fatto"

"Non fare lo smielato con me, non funziona. Quando devo salire dimmelo."

"Ti mando un messaggio appena finisco di sistemare l'alcol. "

"Ciao" lo liquido e scappo in camera.

Entro e trovo tutto come lo avevo lasciato. Poi apro l'armadio, lo richiudo, lo riapro, vado in bagno apro l'acqua della doccia e chiudo la doccia. Mi salgono le lacrime. Voglio Zentorno. Scaccio il pensiero e mi infilo sotto la doccia.
Sono le 22.03 e ancora non ho messaggi di Josh, ma non mi preoccupo più di tanto, sono uscita ora dalla doccia e non so ancora che minchia mettere.
Torno nell'armadio aperto e comincio a rovistare, non ho un cazzo, proprio un cazzo. Il mio armadio è fatto solo di jeans, felponi, tute e scarpe rigorosamente da basket. Poi noto un sacchettino con un messaggio

Amore mio, so che non vuoi mettere mai vestitini, ma io uno te l'ho comprato.. non si sa mai qualche festa... ti starebbe molto bene con le calze trasparenti e i tacchi neri.
Ti voglio bene Mamma

Ha ragione non metto mai vestiti... non più almeno.. ma non mi piacciono! Faccio come dice lei, ma solo perché non ho nient'altro.
Sento squillare il cellulare..

"MAMMA!!"
"Amore mio come stai"
"Bu ma come al solito... mi rompo le palle qua dentro..."
"Hai fatto amicizia?"
"No mamma sto sempre e solo con Angy le altre sono tutte racchie antipatiche"
"Dai.."
"Mamma puoi chiamare papà per questo fine settimana? Volevo andare a trovare Zentorno..."
"Domani lo chiamo"
"Ho visto il vestito.. grazie.. mi manchi tanto.."
"Anche tu amore mio, hai una festa? "
"Sì una sorta"
"Non bere troppo"
"Mi chiami domani? "
"Certo piccola"
"Ciao mamma"
"A domani amore"

Appena chiudo con lei Josh mi scrive di salire, perciò metto il profumo e vado.

***
Busso alla porta convinta di trovare Josh, invece trovo un braccio più muscoloso e un odore più forte:

"Ciao"
"Ciao.." dico imbarazzata

Perché quel coglione non arriva? No ha ragione: lui spunta solo per scassare le palle.

"Roberto" dice allungando la mano verso di me
"Rory" ricambio la stretta ma mi imbambolo davanti alla quantità di anelli e bracciali che ha. Mentre sfila la mano dalla mia intravedo un bracciale con un ciondolo a forma di plettro con su scritto Pink Floyd.
"Rory è un diminuitivo, qual è il tuo vero nome?"
"Non sei tenuto a saperlo"
Rispondo istintiva, non volevo nemmeno dire quelle parole, ma nessuno si era mai reso conto che il mio era solo un diminuitivo. Annuisce e mi lascia entrare.
Ovviamente trovo la musica a palla, gli alcolici pronti, Josh tutto impupato e una mandria di ragazze tutte in tiro con vestiti corti, cortissimi e stratruccate. Il mio vestito era un semplice tubino nero con una cinta bianca in vita..
Era strano vedermi così.. così diversa: quando ero alla scuola pubblica andavo sempre a tantissime feste e mettevo sempre i vestiti di mamma di nascosto... I miei non mi piacevano. Ho smesso di uscire quando lei mi disse di dover partire l'anno dopo.
Sono cambiate tante cose, prima alle feste mi divertivo, avevo i miei amici, che ormai sento pochissimo.. tranne un paio.. mi siedo su una poltrona e guardo quello che una volta facevo anche io: delirio.
Mi manca bere, mi manca passarmi le sigarette e fumare a turno, mi manca giocare con la pallina da Pin pong e i bicchieri di wodka.. ma nulla di tutto questo mi attira con queste persone.
Stufa di questo spettacolo mi alzo e vado nel salone maschile per prendere un pó di wodka alla pesca. Ho bisogno di alcol.

"Allora? Il tuo nome?"
Sobbalzo a sentire queste parole,mi volto e vedo il ragazzo dagli occhi color cioccolato...
"Non ti riguarda"
Annuisce e mi ridacchia in maniera provocante
"Ascolti i Pink Floyd?" Chiedo mentre metto del ghiaccio nel bicchiere.
"Non ti riguarda, passami la bottiglia" mi dice affiancandosi a me.
Gliela passo sperando che non si sposti. Ha un profumo fantastico.
Beve in silenzio osservandomi come quando gli ho aperto la porta in asciugamano. Immediatamente mi sento nuda, sentivo di cambiare colore in viso e butto giù la wodka come fosse acqua fresca. Perché mi fissa? Verso ancora alcol nel bicchiere levandogli la bottiglia da davanti.

"Non ti divertivi così poco alle feste prima" dice
"Che ne sai ti di prima?"
"Bevevi di più. Fumavi. Ballavi."
"Non ti riguarda cosa facevo prima di essere chiusa qua dentro."
"Che io ricordi alla festa di Niko hai fatto la pazza"
Trasalgo, esito a rispondere ma poi...
"Che ne sai tu di Niko"
"Non ti riguarda"

Dio mi da su i nervi questo ragazzo. Come fa a sapere chi è Niko, come fa a conoscerlo, come fa a conoscere me... mi assalgono una valanga di dubbi che si bloccano perché lui si è alzato dalla poltrona. Sta facendo qualcosa con le bottiglie. Poi mi porge un bicchiere:
"Che io ricordi la wodka la preferivi liscia"
"Chi sei?" Rispondo aggressiva
"Un amico di Niko"
"Come lo conosci"
"Non ti riguarda"

Cazzo ora gli tiro un pugno. Non gli farei nulla data la sua dimensione in confronto alla mia ma mi fa girare le palle.

"Sì invece, è mio fratello"
"Lui non ha sorelle"
"In senso metaforico"
"Ah" dice con quella risata odiosa.

Il dialogo viene interrotto da un vicina stridula e un paio di occhi verdi: Carlotta.
"Roberto ti stiamo cercando tutte! Sei sparito!" Poi vede me e continua "ah.. ciao. Dai Roberto, senza di te non possiamo giocare ad obbligo-verità, non vorrai mica restare qua dentro con quella lagna" afferma indicandomi.

"Chiudi la bocca, non sei tenuta a giudicare gente che non conosci." Controbatto.
"Tornatene in camera tua con le tue solite tute bambina, questo non è posto per te"

Scatto in piedi, l'afferro per il collo e la spingo al muro. É più alta di me ma ha bevuto di più non ha abbastanza forza per spostarmi.
"Senti cagna, abbassa i toni con me, non sai con chi parli"
La lascio perché sento la violenza crescere dentro di me e lei va via con aria snob.

Josh arriva giusto quando la lascio:

"Che succede qui dentro?" Chiede vedendo i miei occhi pieni di rabbia.

"La tua amica ha dato una lezione alla cagna che ti scopavi Josh"  Josh guarda Roberto e poi me che aggressiva rispondo:

"Fatti i cazzi tuoi."

Poso il bicchiere e cammino spedita verso la porta per tornare in camera mia. Spingo Josh e tutti quelli che si mettono tra me e la porta,non mi volto, non mi importa, è sabato sera, voglio stare sola. Non dovevo accettare l'invito di Josh.

A Modo Nostro..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora