9. Buongiorno

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Mi sveglio perché sento il ticchettio di un orologio che non è il mio. Mi giro e trovo sul comò un orologio dal quadrante abbastanza grande per capire che non è femminile. Rimango un attimo a guardarlo, perplessa. Poi sento un rumore e trovo la pezza piena di sangue sulla scrivania. Mi torna tutto in mente. Ricordo che c'è un ragazzo in camera mia, ricordo che quel ragazzo è un amico di Niko, ricordo che mi aveva detto di non frequentarlo, invece ha dormito in camera mia, ricordo di essermi addormentata col vestito, ma questo particolare lo ricordo nel momento in cui provo ad alzarmi senza risultato con in più una fitta forte al fianco. Ho la mia felpa, o meglio.. la felpa di Niko, con sotto una strana fasciatura, e indosso del pantaloncini blu, che sono di Angy. Continuo a non comprendere bene ciò che sta accadendo e riprovo ad alzarmi. Sta volta la fitta è più forte, più profonda, più lunga.

"Cazzo" urlo con la poca voce che mi rimane. Poi vedo uscire dal bagno lui. Con la tovaglia in vita. A petto nudo. In camera mia. Coi capelli bagnati. In camera mia. Con la pelle umida che luccica alla luce del lumetto. In camera mia. Mi sento avvampare. Mi sento morire. In camera mia.

"Buongiorno" mi dice come se non fosse successo nulla. Invece è successo un bordello perché la mia faccia ha appena cambiato colore sotto i suoi occhi, chi glielo spiega che non può spuntare così perché... perché è... perfetto......

"Buongiorno" Rispondo scacciati i pensieri.

"Pensavo ti alzassi più tardi"

"Non sono mai stata una ragazza che dorme molto"

"Sei stata sveglia fino alle 5.48 del mattino e ti sei alzata alle 8.45"

"Non so dormire oltre le 9 che posso farci"

"Sei strana. Ad ogni modo, ti ho portato la colazione, sono andato in cucina, ho rubato questo muffin e sono tornato. Ho chiuso la porta a chiave e l'ho rimessa sopra l'armadio. Sei prevedibile. Se non volevi che andassi via potevi nascondere bene la chiave."

"Non volevo chiuderti qui dentro ma non potevi tornare di là.."

"Mangia e prendi questa. Ah non muoverti, quando hai avuto la brillante idea di lanciarti tra me e Carlo per separarci, quel genio ti ha dato un calcio nel fianco e hai una contusione abbastanza profonda. E ti ha dato della puttana."

"Può dirmi quello che vuole"

"Mangia e non rompere"

Mangio e prendo la pillola che fa abbastanza schifo per i miei gusti poi mi prende di peso e mi gira:

"Fammi controllare se il fianco è gonfio come stanotte"

"Stanotte? Come stanotte?"

"Ti sei lamentata tutto il tempo nel sonno, non dormivo quindi non mi hai svegliato, però ho deciso di controllare che avevi. Tra le altre cose, perdevi sangue. Non voglio essere accusato di omicidio che non ho commesso"

"Quindi mi hai cambiata tu"

"Rilassati non ti ho stuprata"

"Non intendevo dire quello!"

Ridacchia come per prendermi in giro,ma nel frattempo lui ha tolto la fasciatura, disinfettato, messo il cerotto e richiuso la fasciatura. Come ieri il suo tocco mi rilassa.

"Aiutami ad alzarmi,adesso tocca a me" Sospiro e mi alzo cercando di non lamentarmi. Apro il mio cassetto e prendo bambaggia e cerotti puliti,gli cambio la medicazione del sopracciglio che fortunatamente non è infettato e poi gli accarezzo il viso guardando i suoi lineamenti così morbidi.

"Non hai dormito vero?" Chiedo
Fa segno di no. "Non hai sonno?" Fa spallucce. Mi distendo e lui si siede vicino a me. Mi passa la mano sui capelli e i miei occhi si riempono di lacrime.

"Quando torna Angy?"

"Tra una settimana dovrebbero dimetterla dall'ospedale,perché?"

"Rimango qui finché non torna."

"Ma la preside..."
Mi chiude la bocca col dito indice

"Non ti riguarda, aspettami qui,vado a prendere delle cose in camera"

Chiude la porta dietro di sé, lasciandomi piena di domande. Sono stanca, mi si chiudono gli occhi da soli, non riesco ad analizzare i pensieri e le emozioni che mi passano per la testa. Voglio che torni. Voglio che torni qui e che mi accarezzi di nuovo i capelli, voglio che torni qui, che mi accarezzi di nuovo i capelli e che si avvicini a me per sentire il suo profumo.
Sento aprire la porta e poi sembra che il mio unico desiderio si sia avverato.

"Come sei entrato?"

"Ho portato la chiave genia." Sì siede vicino a me e poi continua: "Faresti meglio a dormire un altro pó"

"Non ci riesco"

"Non sei abituata a dormire nel letto sola,lo so."
Ecco perfetto,siamo allo stesso punto di prima. O di ieri. Non lo so. Come fa a saperlo? Sembra avermi letto nel pensiero: "La notte ti sentivo piangere in camera di Niko. Un giorno è scoppiato lui, arrabbiato per una vicenda con tuo padre e mi ha confessato che non sai dormire sola."

"Fantastico, sai altro di me?"

"Può darsi ma adesso stai zitta"

"No non ci sto zitta"

"Zitta e dormi"

Sì distende accanto a me e mi accarezza i capelli. Avevamo le labbra a 2 cm di distanza. Allunga l'altra mano posandola sulla fasciatura. Mi bacia la fronte e crollo definitivamente in un sonno profondo.

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