capitolo 1

441 18 1
                                    

"Tu dovresti essere Aurora" chiede la dottoressa non appena mi vede.
"Si" rispondo e lei accenna un piccolo sorriso, cos'ha da sorridere?
"Mentre tua mamma firma dei documenti tu puoi anche andare in camera tua, è la 222" dice la dottoressa.
"Vai tesoro, ti raggiungo dopo" dice mia mamma.
Prendo la valigia e cerco la mia stanza, dopo qualche minuto la trovo, ci sono due letti e questo mi fa già pensare che avrò una compagna di stanza. Le pareti sono bianche con un po' di sfumature sull'azzurro. C'è un piccolo armadietto e dei comodini ai lati del letto. Salve camera mia!
Mi appoggio su un letto e poi aspetto l'arrivo di mia mamma.
"Tesoro, ti piace la camera?" chiede mia mamma entrando qualche minuto dopo e sedendosi sul letto.
"L'adoro" dico ironicamente e il suo sguardo si incupisce un po'.
"Tesoro, massimo tre mesi e sarai fuori, lo sai benissimo"
"No mamma, non sará così"
"Non provare nemmeno a dirlo!"
Non le rispondo e lei poi si alza dal letto, "devo rimanere o...?"
"Te ne puoi andare" dico e lei annuisce,
"Ci vediamo domani, cerca di fare amicizia con qualcuno" mi lascia un piccolo bacio sulla guancia e poi se ne va.

Dopo aver sistemato le mie cose nell'armadietto decido di andare a far un giro per l'ospedale, chissà quanti ragazzi della mia etá ci saranno.
"Ei tu!" sento dire e mi giro.
Vedo due ragazzi sulle sedie a rotelle, uno ha i capelli neri e gli occhi verdi, l'altro è calvo con gli occhi azzurri.
"Che c'è?" chiedo.
"Sei nuova eh?" chiede quello coi capelli.
"Si"
"Bhe allora dobbiamo tirarti su un po' il morale, il primo giorno è sempre difficile! Comunque io sono Luca" dice e mi passa la mano, glie la afferro e la stringo, "Aurora" rispondo.
Subito, dopo aver sentito il mio nome gli si illuminano gli occhi, "che bel nome" dice.
"Grazie"
"Io sono Carlo" dice il ragazzo calvo e stringo anche a lui la mano.
"Carlo! Eccoti! Ti cerca la dottoressa!" dice un'infermità sbucando dal nulla.
"Cosa vuole ora quella?" chiede, "ci vediamo dopo" dice rivolgendosi a noi e poi se ne va.

"Allora, perché sei qui?" chiede Luca.
"Cancro, tu?"
"Idem"
"Da quanto sei qui?"
"Un anno e mezzo"
"Davvero?"
"Si. Ho già fatto un'operazione"
"Quale?"
"Gamba destra"
"Oh..." che stupida che sono, è su una sedia a rotelle e infatti non ha una gamba. La mia intelligenza non ha una fine.
"Tu sai già cosa succederá...?"
"Stessa cosa tua"
"Oh bhe... Ti posso solo dire che non fará male"
"Lo dici per rassicurarmi o perché e vero?" chiedo e sorride,
"Io non mento mai" dice, "parola di Luca"
"Allora mi fido" dico e per la prima volta nella giornata sorrido.

"Ciao Aurora" dice la dottoressa non appena entro in camera.
"Buona sera"
"Siediti, ti devo parlare"
Mi siedo sul mio letto, ne troppo scomodo ne troppo comodo, di certo quello di casa mia era meglio.
"Si tratta del tuo intervento. Pensavamo si farlo il prima possibile"
"Quando?"
"Pensavamo questo venerdì la mattina alle 10, hai ancora tre giorni, vedi di passarli al meglio" dice e poi si alza dal letto per uscire dalla camera,
"Dottoressa" la chiamo prima che possa uscire,
"Dimmi"
"Se ne andrà?"
"Faremo tutto il possibile"
Non è ne un sí, ne un no, ma meglio questa risposta che un no secco.
"Un'ultra cosa" dico, "come si chiama?"
"Chiamami Angela" dice e se ne va.
Angela, va bene, non male per un nome da dottoressa.

"Shh che dorme" sento dire a bassa voce, chi è a quest'ora?
Decido di rimanere a dormire, forse non c'è nessuno.
"Dai posso svegliarla?" sento dire.
"No! Le principesse si svegliano con i baci non con gli urli! Non hai mai visto la bella addormentata?"
"Chi non ha mai visto la bella addormentata?" chiedo tirandomi su a sedere.
Sono come avevo già intuito, Luca e Carlo.
"Buon giorno" dice Luca sorridendomi.
"Giorno"
"Emm... Carlo non hai niente da fare oggi?" chiede Luca e Carlo lo guarda con sguardo interrogativo, poi apre la bocca e se ne va via in silenzio sulla sua sedia a rotelle.
"Allora, che giorno sará?" chiede.
"Cosa?"
"L'operazione"
"Ah" giusto, non mi ricordavo neanche che oggi e uno degli ultimi giorni in cui avrò ancora la mia gamba destra. "Venerdì alle 10"
"E cosa ci fai ancora qui? Non vuoi fare la tua ultima corsa? La tua ultima rampa di scale fatta a piedi?"
"Penso che saranno le cose che mi mancheranno di meno"
"Su questo non c'è dubbio. Ti va di venire con me in un posto?"
"Dove?"
"Il mio posto segreto" dice sotto voce.
"Un posto romantico eh?"
"Se vogliamo metterla così. Dai vieni" dice ed esce dalla camera, io lo seguo e mi porta ad una rampa di scale in cui di fianco c'è un'ascensore.
"Scale o ascensore?"
Ci penso un po' prima di rispondere, "Scale" dico infine.
"Sono contento. Ci vediamo su, arriva fino alla fine dell'ascensore" faccio quello che mi ha detto e con fatica salgo le scale.
Dopo circa due minuti arrivo in cima e trovo Luca ad aspettarmi con un sorriso a trentadue denti.
"Vieni, di qua" dice e va verso una porticina, lo seguo e non appena la apre vedo davanti a me un tetto gigante.
"Ah si, proprio un posto romantico" dico e lui si mette a ridere.
"Io vengo qui per pensare o quando voglio stare da solo, è un posto molto tranquillo e qui non viene mai nessuno. D'ora in poi sará anche il tuo posto segreto"
"Sará il nostro posto segreto" dico e mi siedo per terra.
Si alza dalla sedia a rotelle e si mette anche lui per terra.
"Senti io voglio dirti che so a cosa stai pensando"
"E a cosa?"
"Che di qui non ci uscirai più" dice e io rimango praticamente a bocca aperta. "Anche io lo pensavo, ma basta credere che ce la farai e così sará. Non so quando usciró di qui ma prima o poi accadrá, stessa cosa vale per te"
"Non so che dire"
"Non dire niente, però ci devi credere, okay?"
"Si"
"Promettilo"
"Lo prometto"

New lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora