capitolo 10

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È stata una giornata di merda, non avrei potuto chiedere di peggio. Si è messo anche a piovere e io odio la piaggia e i lampi. Il cielo in questo momento sta rappresentando il mio stato d'animo. Ero così contenta al pensiero che tra qualche giorno sarei uscita di qui, e ora non faccio altro che ripetermi: "ma cosa mi aspettavo? Ho il cancro, non la varicella"
Sono in pensiero anche con Luca, è ancora in camera con Maria e non l'ho avvisato, non so se voglio farlo, ci rimarrebbe più male.
"Aurora, se vuoi parlare con Luca io ho finito"
"Grazie Maria"
Si avvicina a me e mi prende per mano, "non ti abbattere, riuscirai a sconfiggerlo anche questa volta"
"Lo spero... E che non vedevo l'ora di uscire da qui, pensavo che fosse finito tutto"
"Tu sii forte e vedrai che questa volta ce la farai, uscirai di qui. Adesso ti chiedo anche di stare vicino a Luca, è sconvolto per la notizia, ma ha paura di perderti"
"Come fai a saperlo?"
"Me l'ha detto lui. Vuole uscire da questo ospedale tendendoti per mano, è il suo più grande sogno"
"Ce la faremo"
"Così ti voglio"
"Un'ultima cosa" la fermo prima che esca dalla porta. "Devo dirglielo?"
"Penso che non serva a niente nasconderglielo" esce dalla camera e vado a trovare Luca.
"Ei" dico appena entro e mi siedo sul letto vicino a lui.
Si avvicina a me e mi abbraccia, "Scusa" sussurra.
"Per cosa?"
"Per aver ripreso il cancro" mi stacco da lui e lo guardo perplessa.
"Non ti devi scusare, non è colpa tua. Promettimi che sarai forte, ti farai operare e farai sparire il cancro una volta per tutte"
"Va bene, promesso. E un giorno andremo a trovare tuo fratello a Vienna, mangeremo pizza, patatine e hamburger a volontá"
"Si, però devo dirti una cosa..."
"Cos'é successo?"
"Ho anche io di nuovo il cancro"
"Cosa? Stai scherzando, non è vero"
"Si, è vero. Al seno destro" lo indico e Luca lo guarda.
"Perché? Perché anche a te?" chiede.
"Luca non possiamo farci niente, mi opereró e finalmente dopo sará tutto finito" lo prendo per mano, "usciremo dall'ospedale così" alzo le nostre mani e sorride.
"Ti voglio bene" dice e mi abbraccia.

L'intervento di Luca sará un giorno dopo il mio, siamo entrambi in ansia e abbiamo cominciato a mangiare molto meno. Non ci dispiace dal momento che il cibo quí non è molto gustoso, però quando ci viene fame facciano fatica a mangiare. La mia paura e di non riuscire a farcela, ma per quale motivo non lo so, sono riuscita a vivere con l'intervento alla gamba, con questo non dovrei morire. Ho anche paura di non poter più vedere Luca, anche lui continua a ripetermelo, vuole svegliarsi dopo l'operazione, vuole saltare giù dal lettino e baciarmi davanti a tutti. Forse quello sarebbe il bacio perfetto, si sveglierebbe pensando a me, pensando che da un momento all'altro mi avrebbe baciato.

"Aurora, i tuoi genitori sono quí" Maria mi avvisa e io insieme a Luca li raggiungo.
"Può restare anche lui oppure è una cosa privata?" chiedo.
"Può restare" dice mamma. "Io e il babbo ci abbiamo pensato, vogliamo proporti di prendere una protesi"
"Cosa? Davvero?" quasi urlo e Luca mi sorride.
"Certo, per te va bene?"
"Ma che domande, certo che va bene! Non dovrò più usare questa sedia" dico e faccio un giro con la sedia a rotelle.
"Mamma è fantastico, grazie"
"Allora te la faremo trovare in camera subito dopo l'operazione"
"Ma mancano due giorni, ce la farete a prenderla?"
"Si, come no"
"Grazie" mi avvicino a loro e li abbraccio.

"Pronta?" chiede la dottoressa Angela.
È l'ora dell'operazione, sono ansiosa, spero di farcela.
"Credo di si" mi stendo sul letto e vengo portata nella camera dove si svolgerà la mia operazione.
"Ci vediamo dopo" dice Luca e io annuisco.
"Sai cosa fare" dice il dottore e mi mette la mascherina.
"Uno, due, tr-re, quattr-ro, cin-nque"

"Buongiorno" sono stesa nel letto in camera mia, è buio e faccio fatica a vedere Luca che è a soli cinque centimetri da me.
"Ma che ore sono?" chiedo guardando la finestra.
"Le nove"
"Ho dormito così tanto?" mi metto a sedere e Luca si mette vicino a me.
"Già"
"Tu non vai a dormire?"
"Non ci riuscirei, starò tutta la notte con te" dice e mi prende per mano.
"Sei sicuro?"
"Si, non penso che dopo tutte le ore che hai dormito riuscirai a dormire un altro po' "
"Ne dubito"
"Come ti senti?"
"Strana, come l'altra volta. Adesso farò fatica a conquistare i ragazzi senza una tetta"
"Ma smettila! Tu mi piaci così"
"A si?"
"Certo" mi avvicino a lui e metto la testa sulla sua spalla.
"Non vedo l'ora che sará tutto finito" sussurro.
"Festeggeremo insieme. Finalmente protremo uscire da questo ospedale"

*Pov Luca*

Quanto vorrei baciarla in questo momento, vorrei darle un primo e un ultimo bacio. Dubito che l'operazione andrà bene, ma non posso dirle questo, ci starebbe troppo male. Da domani la lascerò sola, e non voglio pensare ai pianti che si fará, ci sto male, troppo male. Il cancro è una brutta malattia, e quanto lo prendi al cervello si può dire addio a tutto quello che hai. La famiglia, morirò senza aver detto ai miei genitori che mi dispiace per tutto quello che è successo, mi dispiace per essermi arrabbiato con loro quando ho scoperto di avere il cancro. Carlo, il mio migliore amico, cosa fará senza di me? E Aury? Non voglio lasciarla da sola, ma in fondo non e una mia decisione, se fosse per me sarei rimasto con lei fino alla morte.
"Aury..."
"Si?" alza la testa dalla mia spalla. La guardo negli occhi, brillano nel buio.
Le metto la mano sulla guancia e poi mi avvicino a lei, esito per qualche secondo e poi la bacio. Avevo bisogno di questo bacio, sará l'ultimo della mia vita, l'ultimo bacio che ho dato alla persona che amo. Cerco di trattenere le lacrime, e dopo qualche secondo mi stacco da lei e l'abbraccio.
"Qualunque cosa succeda domani, io ti voglio bene, ti vorrò bene per sempre"

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