capitolo 8

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"Tanti auguri a te, tanti auguri ad Aury, tanti auguri a teee" canta Luca appena mi sveglio.
"Studipo!" dico e gli tiro un cuscino in faccia.
"Io ti canto tanti auguri e tu non mi ringrazi neanche?" chiede ridendo.
"Scusa" dico.
Mi alzo dal letto e mi metto sulla sedia a rotelle di fianco a Luca,
"Come posso farmi perdonare?" chiedo.
"Abbracciami" mi avvicino a lui e lo stringo forte a me, lui fa lo stesso, ma più forte, come se avesse paura che scappassi.
"Vieni" dice ed esce dalla camera.
Lo seguo e arriviamo in mensa, Carlo è seduto ad un tavolo, con di fianco un vassoio pieno di cibo.
"Anguri" dice Carlo e lo ringrazio.
"Questo è per te" dice Luca ed indica il vassoio che ho notato appena sono entrata.
"Sei serio?" chiedo vedendo cosa c'è sopra il vassoio: due brioche, una cioccolata calda e delle mele.
"Si"
"Grazie! Finalmente mangio del vero cibo! Se volete prendere un po' di brioche fate pure"
Luca fa di no con la testa ma Carlo prende subito un pezzo di brioche, che mangia veramente con gusto.
"Che programmi avete oggi?" chiede Carlo.
"Per adesso nessuno, forse più tardi ci verrá qualche idea" rispondo.
La dottoressa Maria entra in mensa e viene verso di noi molto velocemente. Mi guarda per qualche secondo e poi parla: "C'è una visita per te"
"Per me? Chi è?"
"Vieni e lo vedrai"
Comincio a muovermi spingendo la sedia a rotelle ma poi Maria mi ferma, "Ferma, faccio io" dice e comincia a spingermi lei.
Luca e Carlo ci seguono fino all'entrata, dove trovo mio fratello in piedi.
"Gabri!" dico e mi alzo dalla sedia a rotelle per per saltargli a dosso.
"Ei" dice lui e mi abbraccia.
"Che ci fai qui?" chiedo e mi stacco da lui per poi risedermi sulla sedia a rotelle.
"Ti avevo detto che prima o poi ci sarebbe stata una sorpresa. Comunque, come stai?"
"Bene, e tu? Come va con Veronica?"
"Molto bene, prima di venire da te le ho chiesto se vuole essere la mia ragazza e adesso ci sta pensando. E tu? Chi è lo sfortunato a cui hai rubato il cuore?"
Mi giro verso di Luca e noto che mi sta guardando insieme a Carlo.
"Chi dei due?" chiede mio fratello guardando i due ragazzi.
"Io" dice luca e alza la mano sorridendo.
"Piacere, Gabriele" dice mio fratello e poi stringe la mano a Luca.
"Piacere, Luca"
"È bello" dice Gabriele rivolgendosi a Luca.
"Emm... Si, parecchio" rispondo. Luca sorride e mi viene da sorridere anche a me. Sono felice che Gabri sia qui, mi mancava, "ma che ci fai qui?" chiedo.
"Oggi usciremo in sieme" dice e poi sorride.
"Davvero? Mi fanno uscire?" chiedo super emozionata e subito dopo mi giro verso di Luca, il sorriso è sparito dalla sua faccia. Io dovevo passare il mio compleanno da sola con lui e adesso devo uscire. Mi dispiace troppo, ma non posso dire di no a Gabri, lo vedo pochissime volte all'anno.
"Si, ti porto dai tuoi amici" risponde Gabri.
"Grazie, ma..."
"Cosa succede?" chiede preoccupato e io continuo a guardare Luca.
"Non voglio lasciarlo da solo" dico e Gabri gira la testa verso Luca.
"Non dire sciochezze! Esci, va a trovare i tuoi amici, ti mancheranno!" dice Luca e io capisco che mente. Non voglio, non posso lasciarlo qui. Ci sará un modo per farlo uscire con me, sarebbe bello uscire con Luca fuori dall'ospedale.
"Non può venire con noi?" chiede a Gabri.
"Dovrebbero firmare un permesso i suoi genitori"
"Aury, vai"
"No" lo guardo male e lo fa anche lui, "non puoi chiamare i tuoi genitori?"
"Io con i miei genitori non ci parlo"
Non mi aspettavo questa risposta, per niente. Come non parla con i suoi genitori? Perché no? Vorrei fargli tante domande ma non posso qui davanti a tutti.
"Ti ho detto che devi andare" ripete.
"Non ti voglio lasciare qui"
"Vai" dice con voce arrabbiata e poi mi giro verso Gabri, "andiamo?"
"Si. Vuoi portare le stampelle? In che stanza dormi che le vado a prendere?"
"Duecentoventidue"
"Arrivo subito" dice e va alla ricerca della camera.
"Luca io..." mi avvicino a lui.
"Non dire niente"
"Non voglio lasciarti qui, dovevamo passarlo in sieme il mio compleanno"
"Aury è lo stesso, è tuo fratello e vorrai passare un po' di tempo con lui. Passeremo un po' di tempo da soli questa sera, okay?"
"Va bene"
Si avvicina ancora di più a me e mi bacia la fronte.
"Divertiti" dice e subito dopo arriva mio fratello con le stampelle in mano.
"Andiamo" dice e usciamo dall'ospedale, Luca mi guarda per un po' e poi se ne va via con Carlo.
"Saranno contenti i tuoi amici di rivederti" dice e raggiungiamo la macchina, dove c'è il babbo.
"Oggi non lavori?" chiedo quando salgo in macchina aiutata da Gabri.
"Oggi no, vi accompagno in città, così potete fare un po' quello che volete"
Mette in moto e ci riporta nel mio paesino, dove sono nata e dove ho passato tutti gli anni della mia vita fino ad adesso.
"Vi lascio qui?" chiede il babbo e si ferma vicino alla piazza.
"Si papà, Grazie" Gabri mi aiuta a scendere dalla macchina e prende le stampelle, lasciando la sedia a rotelle in macchina.
"Se ti stanchi dimmelo che ti faccio salire sulla schiena"
"Grazie ma non penso che ce ne sará bisogno"
"Dovrebbero essere già qui"
"Chi?"
"I tuoi amici"
Guardo tutta la piazza e non vedo neanche l'ombra dei miei amici.
"Eccoli!" dice e mi giro dalla parte dove sta indicando.
I miei amici corrono verso di me, ci sono quasi tutti i miei compagni di classe, compresa la mia migliore amica e Pietro. Certo, ora di Pietro non mininteressa più nulla, ora ho Luca.
"Aury!" dice la mia migliore amica Clary e mi abbraccia. Faccio cadere per terra le stampelle a l'abbraccio anche io, reggendomi sulla mia unica gamba.
"Come stai? Ti vedo in forma. Come va la gamba?" si stacca da me e mi sorride.
"Bene, penso che il cancro sia andato via" riprendo le stampelle che Clary ha raccolto da terra e mi appoggio a loro.
"Per fortuna!" dice Thomas, "Ci manchi, principalmente a me!"
"Come mai?"
"Dal momento che senza di te siamo dispari in classe, mi hanno messo in un banco da solo. Non ce la faccio più, la prof non vuole neanche che si formino dei banchi da tre. Che palle"
"Mi dispiace, ma ormai la scuola è finita"
"Ci possiamo andare a sedere?" chiedo.
"Si, certo! Ce la fai a camminare fino al parco?" chiede Clary.
"Si, andiamo"
Ci incamminiamo verso il parco e tutti mi fanno qualche domanda, sono curiosi dell'operazione, vogliono sapere come mi sono sentita appena mi sono svegliata senza gamba. Non è stato difficile rispondere, pensavo che parlare della mia gamba mancante sarebbe stato faticoso, e invece non è stato così.
"Scusa Pietro" dice Gabri e Pietro si mette di fianco a lui, continuando a camminare. Cerco di ascoltare la conversazione, "tuo fratello è libero?" chiede Gabri.
"Si, perché?"
"Non potresti chiamarlo e chiedergli se vuole venire con te? Mi sento di troppo in mezzo a voi. Siete troppo piccoli"
"Non siamo piccoli! Hai solo tre anni in più!" protesta Pietro.
Arriviamo al parco e ci sediamo per terra in cerchio,
"Allora, cos'é successo a scuola in questi giorni?" chiedo.
"Di tutto" dice Marta.
"Davvero?"
"La professoressa di Italiano ha divorziato col marito e si è messa a dare note a tutti. Abbiamo fatto cinque verifiche, matematica, italiano, inglese, latino e anche quella di educazione fisica"
"Erano facili?"
"Più o meno"
"E tu? Cos'hai fatto in ospedale?" chiede Clary.
"Ha conosciuto un tipo" dice Gabri ad alta voce, troppo ad alta voce.
"Stai zitto!"
"Chiii?" chiedono tutte le ragazze in coro. Guardo male mio fratello e poi decido di rispondere.
"Si chiama Luca"
"Bel nome" dice Laura.
"È alto?" chiede Lucia.
"Come ha gli occhi?" chiede Sara.
"E i capelli come sono?" chiede Mara.
"Perché è in ospedale?" chiede Pietro, "penso sia la domanda giusta in questo caso. Non penso che uno in ospedale si metta a badare la bellezza di una persona, dal momento che è lí per guarire" tutte le ragazze smettono di parlare e lo guardano.
"Ti va di rispondere?" continua Pietro.
"Ha il mio stesso problema da un anno e mezzo"
"Probabilmente ti avrà dato consigli prima dell'operazione"
"Esattamente"
"Scusa Aury" dice Lucia.
"Si, scusa" dicono tutte le altre.
"È lo stesso, tranquille"
Pietro continua a guardarmi, e anche tutti gli atri, ma Pietro mi da davvero fastidio. Non mi ha mai guardato, ora lo fa solo perché mi manca una gamba?

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