capitolo 4

224 10 1
                                    

*Pov Aurora*

Penso che una noia così non l'abbia mai provata. Nonostante odi condividere la mia stanza con qualcuno in questo momento ci vorrebbe proprio una compagna di stanza per fare due chiacchere. Luca non penso che ritornerà per via della ramanzina che le avrà fatto la dottoressa, e in fondo lo capisco, dopo un po' scoccia a tutti essere ripresi.
Mi alzo con fatica dal letto e mi siedo sulla sedia a rotelle che mi hanno portato dopo l'operazione, mi avvicino all'armadietto con dentro tutti i miei effetti personali, lo apro e ne estraggono due casse che mi sono portata proprio per queste situazioni.
Attacco il cavetto al cellulare e faccio partire, a volume veramente basso, "One call away" di Charlie Puth. Comincio a cantare cercando di far passare la noia, e non appena passa, il mio pensiero ricade su un'altra cosa. La mia gamba destra che non c'è più. Come farò senza di lei? Penso che d'ora in poi sará tutto più difficile, mi dovrò anche abituare.

"Hai fame?" chiede l'infermiera Maria entrando in camera con un vassoio di cibo. È lei che si prende cura di me, e in fondo ne sono molto felice, perché ha sempre un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, che per fortuna, è sincero e non forzato.
"Tantissima!" dico e con le braccia le faccio di venire vicino a me. Appoggia il vassoio sul tavolino nella stanza e poi si avvicina a me.
"Hai ascoltato la musica?" chiede guardando le casse e annuisco, "la musica mi aiuta, è come una medicina" mi giustifico.
"Sai, anche io da piccola ascoltavo spesso la musica, però non il genere che ascolti tu ora. Le casse prima non erano sul comodino, come hanno fatto a finire qui?"
"Sono scesa dal letto e le ho prese nell'armadietto"
"Sei già così autonoma?"
"Non ci vuole molto a scendere dal letto e a sedersi su una sedia a rotelle"
"Concordo. Ora scendi così mangi" mi avvicina la sedia a rotelle al letto e io mi siedo. Mi spinge al tavolo e poi comincio subito a mangiare la pasta al sugo. Non è buonissima, ma neanche un po', ma quando ho fame mangerei anche un verme, anzi no, i vermi no.
"Mi è arrivata voce che tu e Luca vi frequentate molto" dice Maria sedendosi sulla sedia vicino al tavolino.
"Non ci frequentiamo molto, parliamo e basta"
"E allora che ci faceva sul tuo letto? E perché ti stava baciando?"
"Baciando? Mi ha dato un piccolo bacetto sulla fronte per darmi un buon risveglio"
"Bella scusa, è sempre il solito quel ragazzo"
"Con quante altre ragazze si e comportato così?"
"Solo con una, mi pare che si chiamava Sara, ma dopo due settimane è stata dimessa. È stata una cosa da nulla"
"Capisco"
"Tranquilla, non è un donnaiolo"
Sorrido e lo fa anche lei, "ti piace?" chiede poi.
"Chi? Luca?"
"Si"
"Ma non ci penso neanche, il mio amore si trova la fuori"
"Sei fidanzata?" chiede facendo una faccina pervertita.
"No, mi piacerebbe"
"È carino?"
"Abbastanza"
"Quanto Luca?"
"Ma Maria!" urlo e si mette a ridere.
"Facciamo così, ora finisci di mangiare e poi puoi andare in camera sua"
"Ma la dottoressa..."
"So cos'ha detto, che per oggi devi stare in camera, ma ti stai deprimendo, quindi esci da questa camera e vallo a trovare"

Apro molto lentamente la porta della camera di Luca e non appena entro trovo un Carlo senza maglietta in piedi nella stanza col cellulare in mano. Non è per niente male, pero cavolo sono in un ospedale per guarire non per farmi scatenare gli ormoni.
"Ei!" dice non appena mi vede.
"Ciao... Ma tu... Non usavi la sedia a rotelle?"
"Ho la protesi" dice e si tira su una gamba del pantalone per farmela vedere.
"Oh, è comoda?"
"Ci si fa l'abitudine" dice e solleva le spalle.
"Luca?" chiedo.
"È sotto la doccia, ci metterà un po'. Nel frattempo puoi deserti sul suo letto" dice e me lo indica. Mi avvicino con la sedia a rotelle e cerco con tutte le mie forze di alzarmi per sedermi sul letto.
"Aspetta, ti da una mano" dice Carlo e mi afferra per le braccia, poi mi tira su come se fossi una piuma. Mi aiuta a sedermi e poi mi sorride, "grazie" dico e lui risponde con un: "non c'è di che"
Si siede sul letto di fronte a quello di luca e comincia a scrivere sul cellulare, è molto concentrato e qualche volta gli capita un sorrisetto.
"È la tua ragazza?" chiedo e lui alza di scatto la testa.
"Che?"
"È la tua ragazza?"
"Diciamo di si, non siamo del tutto fidanzati"
"E come mai, se vi amate"
"Eh lo so, ma e difficile. L'ho conosciuta qui dentro e dopo due mesi è stata dimessa"
"Come a Luca..."
"Come fai a saperlo?"
"Me l'ha detto Maria" dico e lui annuisce.
"Le manca molto. Per cellulare si sentono ancora però sono più che sicuro che si sia trovato il ragazzo, mentre lui l'aspetta ancora. Però ora ci sei tu..."
"E quindi?"
"Diciamo che è rimasto 'impressionato' "
Resto in silenzio e penso a quello che ha detto. Mi vien da pensare a una delle cose più brutte che mi possa succedere, ovvero lui che viene dimesso e io che rimango qua dentro come una cogliona, mentre aspetto di uscire per correre fra le sue braccia quando lui sará già fidanzato.
"Penso che ti voglia veramente bene" dice poi Carlo.
"Chi vuole bene a chi?" si sente chiedere e ci giriamo tutti e due verso la direzione da cui è provenuta la voce. Un Luca con i capelli un po' bagnati e spettinati, con una maglietta rossa e dei pantaloni di tuta nera esce dal bagno accompagnato dalle stampelle. Penso che sia proprio carino, anzi, lo è.
"Niente Luca, stavamo parlando di Lucia" dice Carlo e alza il cellulare. Penso che si riferisca alla sua 'ragazza'.
"Ah, bhe, tra un po' te la darà amico!" dice e gli da una pacca sulla spalla.
"Emm... Luca... C'è Aury se non te ne sei accorto..." dice Carlo balbettando un po'.
"Si, l'ho vista" dice e si avvicina a me.
"Come si fa a non vedere una creatura tanto bella?" chiede e poi mi da un bacio sulla fronte.
Ma tutta questa bellezza non so dove la veda. Ho dei capelli ondulati marrone scuro, gli occhi quasi neri e sono anche abbastanza in carne.
Si siede di fianco a me e mi sorride, "fai la birbantella già dal quarto giorno?" chiede sorridendomi.
"Ho imparato da te" dico e lui si mette a ridere.
"Sono un bravo maestro, lo so"

New lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora