My Name Is Martina

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MARTINA
-Beh, tocca a me.
Ti voglio bene Sarah e te ne vorrò sempre. So che tu non sai nulla di me e so di averti mentito per tutto questo tempo, ma l'ho fatto per te. Tutte le volte che sei venuta qua a Londra da me ero felicissima, ma anche spaventata, perché tu potevi capire tutto. Però, nonostante questa paura, ci siamo divertite come pazze e non dimenticherò mai quel pazzo momento all'autolavaggio, o quel doloroso attimo delle bolle di sapone, e scusa se sono stata fredda a volte.
Sono sempre stata un po' gelosa di te dal punto di vista esteriore. Sei molto più bella di me e di sicuro più sexy, ma hai qualcosa che mi fa scattare un ricordo però non so a quando risale o perché ce l'ho in mente.
Tu di sicuro non ti ricorderai del natale di 14 anni fa, ma io sì.
Fu l'ultimo Natale che passammo assieme con tutta la famiglia. Madonna mia come eri vestita bene. Mi arrabbiai anche con mamma perché non mi aveva messo il fiocchetto uguale al tuo. Fatto sta che quei momenti felici mi mancano.
Beh, allora ciao Sor...
Oh cavolo ti stai muovendo, Sarah!
Dottore! Infermiera! Lorenzo! Francesco!
È sveglia! Si muove!
30 minuti dopo
-Dottore, ma quindi la memoria non ritornerà?- chiesi.
-Signorina, le ho già detto che la perdita è temporanea, ma potrebbe diventare permanente. Non lo sappiamo e io non predico il futuro.
-Dottore, ma loro chi sono?- domandò Sarah.
-Sono i suoi familiari signorina.
E se ne andò. Finalmente!
-Quindi voi chi siete?
-Io sono Lorenzo, il tuo ragazzo.
-Io sono Francesco, un tuo amico...
Erano proprio delle parole che dalla bocca di Francesco suonavano male.
-E scusa tu chi sei?
-Mi chiamo Martina. E sono tua sorella.

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