Blog del 26-11:

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Oggi sarà una lunga giornata. La prof. è piuttosto arrabbiata a causa dei voti del compito di ieri, a quanto pare la media della classe è piuttosto bassa.
***
Il compito non è andato male come credevo. Sono a casa e mia madre mi sta implorando di suonarle qualcosa e James è appollaiato sulla poltrona affianco al piano con uno dei miei libri preferiti in mano.
- Jim, ti dispiacerebbe lasciare quel libro. Sai che è il mio preferito.
- Lo so, non lo rovinerò, promesso. Voglio capire di cosa parla.
- È un giallo. Il colpevole è....
- Sarah, perché non suoni qualcosa?- quasi urla mia madre.
- Va bene.- le dico. Questa volta ha vinto Jim.
***
Sono quasi le sette e mezzo, sono vicino alla biglietteria del circo insieme alla mia cuginetta Maryanne.
- Dai Sarah, prendi i biglietti!
- Un momento Mary, calmati! Dobbiamo aspettare il nostro turno. Ma che...
Mentre spiego a mia cugina che dobbiamo rispettare la fila, un ragazzo alto, credo che abbia pressappoco la mia età, con una bambina di poco più grande di Maryanne mi arriva addosso.
-Scusa, non volevo.- mi dice lui piuttosto imbarazzato. -Mia sorella è molto impaziente.
- Non c'è problema, ma ci conosciamo?
- Non credo. Il mio nome è Sherlock Holmes.
- Ah, quindi sei tu il famoso Holmes. A scuola sei piuttosto noto.
Sembra infastidito dal fatto che io so chi sia.
- Io sono Sarah Moriarty.
- Ciao.- dice lui in modo distaccato.
- Sherlock, prendi i biglietti. Voglio vedere gli animali e i clown. Dai, sbrigati!- si intromette la bimba affianco al ragazzo.
- Violet, ti ho già detto che dobbiamo rispettare la fila. E poi a te fanno paura i clown.
Il ragazzo ha i capelli scuri. I suoi occhi sono color grigio-ghiaccio, un colore azzeccato per lui. Ho una dote naturale che mi permette di capire il carattere delle persone al primo sguardo, e lui mi sembra una persona molto intelligente e fredda, non ama stare con le persone, infatti sembra piuttosto spaesato in mezzo a tutta la gente che ci può essere vicino al botteghino di un circo.
- Scusa, ma mia sorella aspetta questo circo da tanto tempo.
Mentre parliamo arriva il nostro turno, e il bottegaio ci chiede:
- Quattro biglietti, ragazzi?
- Si risponde velocemente Sherlock.
- Grazie.- gli dice la mia cuginetta, timidamente.
- Nessun problema. Andiamo Violet.
- Ehi, Sherlock, stavo pensando visto che tutti e due siamo qui non per nostra volontà, che ne dici se ci sediamo vicini? Non amo particolarmente il circo e, sinceramente ho sempre voluto conoscere " lo strano ragazzo di nome Sherlock", come ti definiscono a scuola.
- D'accordo, anche perché io non riesco a calmare Violet quando si spaventa a causa dei pagliacci.
Entriamo nel tendone affollato del circo. Mi siedo tra Maryanne e Sherlock. Comincio a scrivere il mio blog e sento lo sguardo curioso di qualcuno, non capisco se è Mary o Holmes, su di me.
-Che scrivi?- mi chiede il ragazzo alla mia destra.
- Un blog.
- Su cosa? Descrivi, per caso, 243 tipi diversi di tabacco?-mi chiede sospetto.
- No,chi scriverebbe una cosa simile!- lo vedo arrossire. -È una specie di diario, scrivo ciò che mi succede durante la giornata.
- Credi che interessi a qualcuno.-mi cheide lui beffardo.
- Sinceramente non mi interessa ciò che pensano gli altri.
Sorride.
- Ehi, che ne dici di fare un gioco, visto che a nessuno dei due interessa lo spettacolo delle zebre?- propone lui quando inizia lo spettacolo.
- Ci sto! Che gioco è?
- Io ti dico ciò che penso di sapere su di te e tu su di me. Che ne pensi?
- Va bene. Inizia tu!
Sbuffa. Probabilmente avrebbe voluto che iniziassi io, ma non dice nulla.
- Bene, hai un fratello e fai il primo liceo. Sembri più grande, ma hai quatt...tredici anni. Ti piace leggere e disegnare e suoni il pianoforte. Sei ambidestra. Hai un gatto e non ami metterti in mostra. Non hai molti amici, ma vai d'accordo con i pochi che hai. Corretto?
- Si, è tutto giusto,tranne che ...ho due gatti. Sei stato bravissimo!
- Di solito questa mia abilità di dedurre da fastidio.
- A me sembra una bella cosa, invece.
- Evidentemente non tutti la pensano come te. È il tuo turno.
- Certo! Tu sei un ragazzo riservato, molto sveglio, hai 15 anni e non hai amici. Ti piace stare solo e ti interessi alla chimica. Non ho parlato quanto te, ma credo di aver azzeccato qualcosa. Un momento... hai un fratello!
Ha un'espressione leggermente stupita.
- Esatto. Ma suono anche il violino.
- Ora ti propongo di dirmi come hai fatto a capire tutte quelle cose su di me. Io farò lo stesso.
- Ok. Io ho capito che hai un fratello perché hai un profumo maschile che non è di tuo padre perché è molto giovanile. So che sei in primo liceo perché hai le mani disegnate, cosa che accade solo fino al primo anno di liceo, ami leggere perché hai gli occhi affaticati, ma vedi bene e hai delle macchie di colore sulle mani, quindi ti piace disegnare. Ho capito che suoni il pianoforte perché hai i polpastrelli delle dita leggermente schiacciati, cosa che potrebbe derivare dall'uso del cellulare, ma nel tuo caso non è così. Hai macchie di colore sulla mano destra e un taglio sul polso sinistro, probabilmente hai tagliato della carne con quella mano, quindi sei ambidestra. Ho capito che hai dei gatti perché hai dei graffi sulle caviglie causati da artigli. Non hai molti amici perché le ragazze della tua età sono incollate al display del cellulare, tu no, scrivi blog e non messaggi.
-Complimenti! Hai uno spirito di osservazione pazzesco!
- Ora è il tuo turno.
- Non hai amici e sei riservato perché non eri a tuo agio nella folla. Hai delle macchie chiare sulla pelle dovute all'azione di alcuni acidi usati in chimica, quindi te ne interessi. Sulla cosa del fratello, a dire il vero, ti stava vibrando il telefono e ho letto il nome Mycroft, ti sei sicuramente accorto della chiamata, e ho pensato" a chi non si risponde per principio" a un fratello ovviamente.
- Sei stata brava per essere una...
- Ragazza?
- Persona normale.
- Perché tu cosa sei?
- Molti dicono uno psicopatico, io sono un iperattivo sociopatico.
Lo spettacolo è finito, io e Sherlock ci siamo conosciuti, è abbastanza simpatico. Non siamo proprio amici, ma conoscenti.
Ho accompagnato Maryanne a casa e ora sono davanti alla porta della mia dimora. Entro, trovo Jim appollaiato su di una poltrona con un sorriso enigmatico.
- Chi è?
- Chi, Jim?
- Sei tornata a casa sorridendo, cosa che non sarebbe successa se tu non avessi incontrato qualcuno di interessante.
- Bè, non sono affari tuoi!
- Sarah, parla con il tuo fratellone..
- Se sei così intelligente perché non lo scopri da solo?
-Cercherò il suo numero sul tuo cellulare.
- Buonanotte Jim.
Mentre salgo in camera mia, mi rendo conto che Sherlock non mi ha lasciato il suo numero. Domani troverò il modo di lasciargli un biglietto con il mio numero senza farmi vedere da Jim.

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