Bolg del 05-12:

52 9 0
                                    

Alla fine Santos è stato arrestato per omicidio preterintenzionale. La moglie, per fortuna è fuori pericolo, la ferita non era poi così grave.
La nostra indagine si è conclusa nel migliore dei modi e, se devo essere sincera, sento già la mancanza di misteri e intrighi.

Oggi, io e Sherlock ci vediamo per prendere una cioccolata calda e, con l'occasione, mi farò spiegare come è riuscito a dipanare la matassa tanto contorta e piena di nodi di questo caso.

Ci dobbiamo incontrare in un piccolo caffè in Carnaby Street.

Passeggio tranquillamente per le strade di Londra, infagottata nella mia giacca, il freddo si fa sentire, ormai.
Sono quasi arrivata, quando la mia attenzione viene catturata da piccole macchioline bianche che scendono lentamente dal cielo, fino a posarsi a terra.

La neve cade e inizia a imbiancare le strade e, come una bambina, alzo il naso al cielo e mi lascio scivolare i bianchi fiocchetti sul viso.

La mia meraviglia aumenta quando, arrivata vicino alla meta, vedo Sherlock fermo davanti alla porta intento ad osservare la neve.
I suoi ricci neri, scompigliati, come sempre, hanno intrappolato alcuni batuffoli bianchi, e i suoi occhi color del ghiaccio, di solito freddi e calcolatori, sembrano più caldi e comprensivi.

Nel complesso, Sherlock, sembra tenero, con quello sguardo da bimbo meravigliato.

-Stupendo, non è vero?- mi chiede con un tono di voce diverso dal solito, più caldo, come se la sua freddezza si fosse sciolta di fronte a quello spettacolo.
-Si.- rispondo alzando gli occhi al cielo.
-Ciao Sarah.- dice sorridendo.
-Ciao Sherlock.- dico rispondendo al sorriso.

Entriamo nel Caffè e ordiniamo due cioccolate calde. Ci accomodiamo su due comode poltroncine, intorno ad un tavolino, e, in silenzio, aspettiamo.

Quando arriva il cameriere con le due bevande, ringrazio e inizio a sorseggiarla.

Sherlock mi osserva e dopo qualche secondo ritorna ad osservare dritto davanti a sé.

-Sherlock, mi diresti come hai fatto a capire chi era il colpevole?
Lui sospira e si stringe nel suo cappotto.

-Il fatto che qualcuno all'interno del circo fosse coinvolto era ovvio.- inizia.
-Non sapevo chi, ma era ovvio, aveva bisogno di sapere e vedere tutto. Tecnicamente abbiamo due colpevoli: il ladro e l'assassino.
Cominciamo dal principio.
Il circo arriva a Londra, e programma spettacoli per una settimana. La sera prima della partenza scompare uno dei serpenti. Poteva essere scappato, ma il furto era la possibilità più plausibile, dato il valore economico dell'animale. Infatti non si tratta di un semplice rettile, ma, come entrambi sappiamo, di una vipera di Russell, è un esemplare tanto raro quanto pericoloso. La cosa palese per chiunque, tranne per la polizia, a quanto pare, era l'esistenza di un mercato nero. Bisognava scoprire chi aveva contatti con i "gestori" del mercato nero. Sappiamo che erano in contatto tramite il Times, perché uno dei due corrispondenti è straniero, asiatico, credo. In ogni caso la polizia si è occupata anche di lui. Schmidt ruba la vipera e la consegna ad un complice, che aveva il compito di venderla ad alcuni trafficanti di animali.
La situazione si è complicata dopo l'omicidio di Schmidt, il domatore di leoni.
Perché e da chi era stato ucciso? Domande a cui ho parzialmente risposto quando sono stato sulla scena del crimine.
Oltre a lui c'erano due persone. Una donna e un uomo, quelli che ora conosciamo come i coniugi Santos.
Schmidt è stato ucciso da Arnau Santos in un momento di collera. Santos è l'assassino, Schmidt il ladro. Lui era entrato nel circo proprio allo scopo di rubare e vendere degli animali. Ha trovato la sua occasione con quel serpente e non voleva farsela scappare. Purtroppo per lui i sentimenti l'hanno tradito. Si era innamorato della moglie del direttore, Annie Hunt. La donna in un primo momento lo aveva rifiutato, in quanto sposata, poi si è abbandonata ai suoi sentimenti contrastanti.
Torniamo a Santos, spagnolo di nascita, scappato dal suo paese a causa di numerosi reati commessi, ha cambiato identità, ha conosciuto Annie Hunt, con la quale si è sposato, e ha fatto carriera, per così dire, in un allevamento. Quando ha avuto abbastanza soldi si è messo in proprio, ha fondato la sua compagnia di artisti, trasformatasi in un circo.
Ha ucciso Schmidt perché aveva scoperto il tradimento e, geloso per indole, voleva fargliela pagare. Non lo voleva uccidere, ma era ubriaco e non ha fatto i conti con la sua forza bruta.
Annie Hunt non sarebbe stata in grado di ucciderlo, Schmidt era troppo forte  fisicamente e lei troppo debole, poteva riuscirci solo il marito. Ieri, prima di andare al circo, ho chiamato la polizia, conosco il commissario, hanno arrestato ed interrogato Santos, che ha confessato tutto, e ora attende il processo.- conclude.
-Sorprendente.
-Non tanto.
Ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere.

-Spero di non annoiarmi troppo.- dice Sherlock sbuffando.
-È quasi Natale, Sherlock.
-Non amo il Natale. Luci colorate, canti, gioia, amore, felicità e soprattutto falsità.- sbuffa.

Gli arriva un messaggio. Osserva il display del suo cellulare e solleva gli angoli della bocca.
-Il dovere mi chiama.-dice guardandomi con i suoi gelidi occhi azzurri.
-Qualcosa di interessante?
-Vedremo.- sorride. Si alza in piedi. Paghiamo e usciamo. La neve ha smesso di cadere, ma ha già ricoperto la città.

-È stato un piacere lavorare con te Sarah Moriarty.- dice.
-Piacere mio, Sherlock Holmes.
Cala un silenzio imbarazzante. Ci guardiamo senza parlare, poi senza sapere perché, lo abbraccio. Si irrigidisce al mio tocco, ma poco dopo, ricambia, imbarazzato.
Ci allontaniamo lui con una buffa espressione in viso e io con le guance rosse per il freddo e per l'imbarazzo.

-Fammi sapere se c'è qualche altro caso interessante.- gli dico sorridendo.
-Sarà fatto.- risponde.
-Ciao Sarah.
-Ciao Sher.

Lo guardo allontanarsi lungo la strada, il vento nei capelli e il cappotto svolazzante. Lo immagino immerso nei suoi pensieri, a rimuginare sul nuovo caso, fare congetture e deduzioni, riesco quasi a sentire il rumore dei veloci ingranaggi della sua brillante mente. Lo osservo finché non scompare dalla mia vista. Sono quasi sicura che ci rivedremo solo a scuola. Si è allontanato lasciandomi nella convinzione che lui, Sherlock Holmes, sarà una persona unica nel suo genere, brillante e sarcastico al punto giusto. Sarà un grande investigatore, se lo vorrà. Il migliore, se deciderà di sfruttare le sue incredibili capacità, come adesso, per risolvere crimini e misteri.

Unico ed inimitabile, ecco come definirei il mio amico, Sherlock Holmes.

Angolo autrice
E dopo tanto tempo, questa storia volge al termine. Ringrazio tutti coloro che l'hanno letta, tutti coloro che hanno votato, commentato e aggiunto all'elenco di lettura.
Ringrazio quel genio di Arthur Conan Doyle che ha dato vita al fantastico Sherlock Holmes, senza il quale, probabilmente, non avrei ripreso a leggere come una macchinetta.
Mi è piaciuto condividere questa mia piccola storia con voi, e spero che vi sia piaciuta. Magari è poco avvincente, ma mi sono divertita a scriverla, a cercare informazioni utili e a spremere le meningi nei periodi in cui ero a corto di idee (che non sono stati pochi).
Vi ringrazio tutti e vi auguro un buon rientro a scuola. Grazie a tutti!❤
Un saluto, Sherlocked.
Con affetto,
Sophie Moriarty :)

Il Labirinto Della FolliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora