Stesso taglio audace e ribelle, di un colore che non sarebbe mai stato così perfetto su chiunque. Gli occhi indugiavano sulla mia figura, dovevo avere un'espressione maledettamente ridicola, e le labbra rispecchiavano a pieno il mio presentimento, con un pizzico di divertimento erano impegnate a dare vitalità al suo pallido viso, sorridendo compiaciute.
Non che mi dispiacesse averlo così vicino, ma non pensavo sarebbe stato il luogo in cui ci saremmo rincontrati. Ricordavo fin troppo bene il nostro primo e ultimo incontro, tutt'altro che piacevole, la sensazione che le sue parole e la sua assenza avevano lasciato in me e di come, totalmente insoddisfatta, fui costretta ad allontanarmi da lui.
Con un cenno del capo, senza fare complimenti, mi salutò e prontamente raggiunse l'unica sedia vuota del mio piccolo tavolo. Pensava forse che quel posto non fosse destinato a nessuno? Probabilmente non si era minimamente posto il problema.
Mi guardò per una manciata di secondi, non curante del fatto che la mia attenzione era momentaneamente concentrata su altro. Si schiarí la voce e finalmente parlò Come mai già sveglia? Conoscendo i tuoi compagni di stanza posso affermare di avere qualche ipotesi, ma questa mattina mi sono sembrati più silenziosi del solito >
Rimasi sorpresa, erano forse amici? Non mi avevano mai parlato di un amico tanto...interessante.
Cercai di rispondere, mantenendo il mio solito tono, cercando di sembrare il più cordiale possibile < Veramente sto aspettando una persona, ma non scomodarti! Penso sia chiaro che non si farà più vedere a questo punto, a breve inizieranno le lezioni e ancora non mi ha dato sue notizie..mi ha dato buca. > Affermai, ricevendo un sorriso in cambio.
Perfetto, ora sa anche che un ragazzo mi ha appena piantata in asso! Devo imparare a cucirmela la bocca ogni tanto.
< Sarei più che felice di rimanere qui, ma onestamente pensavo di andare verso l'atrio, inizia a fare fresco qui, sarebbe meglio che prendessi le tue cose, andiamo insieme >
Rimasi un attimo interdetta, non era mia intenzione abbandonare il ragazzo, ma ormai era ovvio che non si sarebbe fatto sentire per quella mattinata. Così raccolsi le mie cose e, accolta dal caloroso sorriso del giovane, ci incamminammo verso la scuola.
Nel peggiore dei casi mi sarei scusata più tardi, ma qualcosa mi diceva che non l'avrei rivisto così facilmente.
A pochi passi dall'entrata decisi di interrompere il flusso di interminabili sguardi e inutili silenzi che si era creato tra noi < Perdona la mia scarsa memoria, non ricordo il tuo nome, e onestamente non so se abbiamo avuto occasione di presentarci > sembrò rassicurato e piuttosto felice di sentirmi finalmente parlare, rispose subito alla mia domanda, varcando la soglia e raggiungendo l'entrata < Effettivamente non é stato un grande incontro il nostro, e mi scuso per questo, ma l'ultimo anno é fatto di inutili impegni e corse futili, anche se la scuola è agli inizi. E scusa tutta questa formalità, normalmente non sono così esageratamente serio! >
Tirai un sospiro di sollievo, ero stanca di essere così rigida e composta vicino a lui.
< Ma tranquillo! Anche io non ho facilitato la cosa e comunque comprendo le tue motivazioni, non scusarti. Piuttosto, già al terzo anno? Complimenti! Io ad ogni modo sono Yasmine, e frequento il primo anno. >
Avrei voluto aggiungere "Non ti facevo così vecchio", ma sarebbe andata sprecata, meglio conservarla per Jinyoung.
< Gli anni passano in fretta, soprattutto se trovi le persone giuste con cui passarli. Io sono Mark, spero di passare l'ultimo anno in questa scuola insieme, sono sicuro che ci troveremo bene! >
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Sette speranze e un amore
FanfictionUna ragazza speciale,con una pericolosa malattia al cuore,sette ragazzi,cantanti che le cambieranno la vita. Ma si sa,in ogni storia c'è qualcosa che non va,sta a voi scoprire cosa accadrà quando una giovane Italiana,trasferitasi da poco in una nuo...