Una spiacevole sorpresa

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Sistemai l'ultima valigia sopra il grande armadio della mia nuova camera, mi guardai attorno e finalmente mi accorsi di aver finito di sistemare tutte le mie cose.

Soddisfatta del mio lavoro, mi infilai le scarpe e corsi fuori, scesi le scale e dopo aver preso la mia giacca, aspettai come sempre che mia madre fosse pronta.

Nonostante abbia cambiato radicalmente la mia vita, alcune cose non cambieranno mai.

È da circa una settimana che sono qui a Seul eppure penso di sentirmi già a casa, ho avuto modo di girare per il mio quartiere e ho scoperto che è addirittura più grande della città in cui abitavo,penso che molto presto mi perderò!

《Amore! Sei pronta?!》Mia madre, pensa che siccome lei è lenta io non possa essere più svelta di lei

《Si mamma》Rispondo con un piccolo sorriso sulle labbra

《Brava, Yasmine》Già, proprio così, vi chiederete come mai una ragazza Italiana abbia un nome così strano, ma mio padre è nato in Marocco quindi mia madre, una brillante donna in carriera con poco sale in zucca {Descrizione assolutamente perfetta per lei}, ha scelto un nome che potesse piacere anche a suo marito

《Andiamo!》Disse mia madre, scendendo con i suoi tacchi a spillo più alti di lei e una minigonna aderente di un rosso acceso

《Mamma, sai che stiamo andando in una scuola e non a una sfilata vero?》Mi piacerebbe aggiungere altro ma preferisco non far notare la sua evidente volgarità, facciamola sentire giovane

《Beh? Ho trent'anni, che male c'è a mostrare qualche curva?》Dice prendendo le chiavi e uscendo poi di casa

《Sai anche tu che i trent'anni sono passati da un pezzo per te, averne quaranta non significa essere vecchi》Le rispondo salendo in auto

《Zitta spiona!》Mi da un leggero pizzicotto sulla guancia e ridendo parte finalmente da casa

E ora,tra una preoccupazione e l'altra, si va verso la mia futura scuola!

Dopo circa venti minuti di macchina, passati a torturare la povera cerniera della mia ancor più povera giacca, arrivammo davanti alla mia enorme scuola

Mi hanno comunicato che le lezioni inizieranno fra due giorni e che in questo momento ci sono ancora ragazzi che fanno lezioni extra per recuperare le numerose lezioni perse durante l'anno

Mi sento come loro, chissà quante ne perderò io, ma il mio letto mi ama

Suoniamo al campanello del grande cancello principale e dopo pochi secondi ci viene incontro una signora bassa e grassottella, dagli abiti che porta deduco che possa essere una bidella della scuola, dopo aver trafficato per qualche minuto con le chiavi ci lasciò entrare e ci accompagnò, con la sua andatura barcollante, dentro la scuola

Non dissi nulla, lasciai parlare mia madre per tutto il tragitto, ho studiato il Coreano e il Giapponese ma nonostante tutto ho seri problemi di pronuncia, mi vergogno tremendamente ma dovrò abituarmi

La scuola è davvero immensa, deve essere come minimo di quattro piani e con tutte queste finestre deve essere bellissimo poter passeggiare per i corridoi, e almeno in questa scuola non ci sono sbarre alle finestre come invece mi è capitato di vedere in Italia

Entriamo all'interno della scuola e rimango stupita da ciò che mi accoglie, è una scuola moderna ma con una storia alle spalle, colorata e curata ma conserva ancora spazi antichi e apparentemente rovinati

《Non ho mai visto una scuola così pulita e ordinata, nulla è fuori posto, tutto è perfetto》sussurro a denti stretti per non farmi sentire dalla signora della mensa che, con un carrello pieno di cibo e bevande, percorre il lungo corridoio accanto a me

Sette speranze e un amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora