CAPITOLO 1

2.2K 29 5
                                    

....

"Joe." Mi chiama mia madre dalla cucina.

"Si mamma." Risposi con gli occhi chiusi e con voce ancora assonnata.

"Dai alzati, altrimenti farai tardi." Disse entrando nella mia camera per aprire le tende.

"Mmm chiudile." Dissi alzando le lenzuola sulla mia testa.

"Joe" Scommetto che ha il broncio e le braccia incrociate, come tutte le mattine.
"Adesso alzati." Con voce dura.

"Ma non mi va."Gli dico.

"Lo so, ma è l'ultimo mese scolastico se non ti impegni ora dovrai andarci anche nei giorni estivi, quindi a te la scelta signorina." Disse uscendo dalla mia camera.

Dopo qualche minuto mi alzo dal letto, per andare in bagno.
Quando ritorno nella mia cameretta, apro l'armadio e come a solito come tutte le solite mattine rimango in mobile a fissare l'armadio per decidere cosa mettermi.
Ma alla fine dal mio armadio tiro fuori solamente una salopette nera , con una maglia bianca e le mie adorabili convers bianche.
Il mio mobile dove tengo tutte le mie scarpe e ho esattamente la maggior parte delle mie scarpe sono solo di conver e vans.
Nel mio mobile i tacchi alti non si trovano assolutamente, anzi ci sono giusto due tre paia di colore scuro, come il blu notte e nero.
Una volta pronta scendo le scale, per andare a fare colazione. Come solito mamma mi ha preparato le frittelle con cappuccino. In quel momento dell'ultimo morso bussano alla porta, scommetto che è quella rompiscatole di Hope.
Hope e diversa dalle altre ragazze ha qualcosa di unico in lei che non so riesco a farne almeno, ma ancora non so di cosa si tratti. Ma sono l'unica a saperlo che lei sia lesbica, se mia madre lo scoprisse addio amicizia, oppure se lo scoprissero i suoi genitori la caccerebbero da casa.

"Ma buongiorno" Entrando in cucina con un grosso sorriso.

"Buongiorno." Ricambiando il saluto.

"Andiamo ?" Domanda.

"Prendo lo zaino e usciamo ."Dico uscendo dal bagno per poi andare in camera.
Una volta scese le scale saluto mia madre, avvertendo che non tornerò per cena.

"Mi raccomando non fare troppo tardi stasera." Avvertendomi.

"OK" Gli dico prendendo le chiavi di casa prima di uscire.

Da casa mia ad arrivare a scuola e un bel cammino di venti minuti.

"Aa quasi mi scordavo mia madre non c'è stasera."Avvisandomi.
"Potremmo a ordinare una pizza" Aggiunge in fine.

"Per me va bene"Gli dico.

"Per te va bene qualsiasi cosa essendo cibo." Guardandomi con la sua solita faccia quando parliamo di cibo.

"Non e colpa mia se ho fame." Guardandola . "Giuro che non lo faccio a posta."
La supplico per tutto il tragitto per credermi ma lei non cede.
Una volta arrivati a scuola, cerco con lo sguardo Josh. Ma da quando mi sono alzata da letto non ho ancora ricevuto un suo messaggio.
Noto che il suo gruppo di amici ci sono tutti, ma lui non c'è.
Decido di chiedere se l'anno visto o sanno qualcosa.

"Buongiorno."Gli dico in modo da farmi dare la loro attenzione. "Sapete dov'è Josh?" Domando.

"Stamattina lo chiamato e mi aveva detto che non veniva oggi a scuola." Mi dice.

"Ok, grazie." Una volta allontanata da loro ,lo chiamo due volte ma risulta non raggiungibile. Finché gli mando un messaggio con su scritto , il motivo della sua assenza. Mentre aspetto che mi arrivi la sua risposta, vado vicino al mio armadietto , che e accanto a quello di Hope.

"Allora?"Domanda.

"Non sanno il motivo della sua assenza." Gli riferisco. Ma non ricordo se mi abbia detto che oggi aveva da fare.
"Stamattina non mi ha neanche chiamata." Gli dico a bassa voce.

"Non e da lui non avvertiti." Appoggiandosi all' armadietto.

"Ho provato anche a chiamarlo, ma niente." Chiudendo lo zaino.

"Gli hai mandato in messaggi?" Domanda.

"Si" Rispondo.

"Non e che avrà rimasto il cellulare da qualche parte che lui non abbia sentito?"

"Di solito lo rimane in bagno o in cucina , mentre fa qualcos'altro."

"Allora stai tranquilla che lo leggerà il messaggio." Rassicurandomi.

Prima di chiudere l'armadietto faccio un grosso respiro. Ed ecco che la giornata può anche iniziare.

"In che aula dovremmo stare?" Mi domanda.

"Nell'aula di lingue." Gli dico.

"Cosa??" Fermandosi all'istante.

"Cosa c'è?"Domando.

"Dovevamo fare qualcosa per oggi?"Mi domanda con aria preoccupata.

"No, la consegna del progetto e la settimana prossima." Gli dico.

"Meno male."

"Non dirmi che non hai iniziato." Gli dico con voce in cazzata.

"Si, ma non so come continuarlo."

"Hope!" La guardandola con aria dura.

"Ok, non ho ancora incominciato."

"Ma sei sempre la solita."
Buttando gli occhi al celo.

Una volta arrivati nella classe la professoressa Scott e già seduta dietro la cattedra pronta per fare l'appello.

SCUSA MAMMA, MA SONO LESBICA... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora