Lettera

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Era un pomeriggio come un altro al San Mungo. Nessuno correva nei corridoi per un'emergenza, nessuno aspettava impaziente per sapere come stesse un parente o un amico. Solo una famiglia era riunita intorno ad un letto, in un angolo più remoto dell'ospedale.
Una famiglia con prevalentemente individui con i capelli rossi e le lentiggini. Tra di loro, spiccavano tre persone conosciute in tutto il mondo magico. Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley, il golden trio, i salvatori del mondo magico. Erano passati ormai anni da allora, ma la loro fama non era ancora tramontata.
Quel pomeriggio si trovavano lì per un loro caro parente, nonché amico. George Weasley era steso sul lettino, immobile, moribondo. Aveva raggiunto appena l'età di di 46 anni, ed era stato colpito da una malattia che non gli aveva lasciato scampo. Aveva lottato per mesi per guarire, ma non c'era stato nulla da fare.
Ed ora, il 10 giugno, alle 17.30 di pomeriggio, George Weasley era vicino alla morte.

"Papà... Ti prego... Non andartene ora..." singhiozzò Roxanne accanto al padre.

Lui la guardò, e con le poche forze le sorrise, accarezzandole il viso.

"Ti voglio bene Roxy... Sei una figlia splendida, sono così orgoglioso di te e Fred..."

Fred. Una nota dolente per George. Suo fratello, il suo gemello, il suo riflesso, la sua ombra, la sua vita. Per George era troppo doloroso ricordare tutto. Solo il pensiero di essere vicino a alla morte, vicino a lui, lo rallegrava.
Sapeva però, che per andare da suo fratello, avrebbe lasciato la sua famiglia che tanto amava, e che il dolore nei loro cuori sarebbe stato enorme, esattamente come il dolore che aveva provato lui quel fatidico 2 maggio.
Pensando a suo fratello, gli venne un idea.

"Potete andare tutti via? Solo un attimo..." sussurrò.

Suo fratello Ron annuì, si alzò e portò via sua moglie e i suoi figli, stessa cosa che fecero anche Harry, Arthur con la sua anziana moglie, Bill e Fred, che portò via la madre e la sorella.

George, ormai solo, si allungò fino al piccolo comodino e prese un foglio e una penna, che portava sempre con sé. Era sua abitudine, infatti, scrivere delle lettere a suo fratello quando gli succedeva qualcosa.
Si mise leggermente più dritto e poggiò la punta della penna sulla carta, iniziando a scrivere quella che sapeva sarebbe stata la sua ultima lettera.

Caro Fred.
Sono ancora io, tuo fratello George. Era tanto che non ti scrivevo. Da quando Roxanne ha superato i M.A.G.O., giusto? Spero che tu non te la sia presa per questa mia assenza.
Ma tanto tra poco ci rivedremo, ho ragione?
Mia moglie Angelina mi ripete da giorni la stessa cosa. "Andrà tutto bene, torneremo a casa." Non voglio dirglielo in faccia che non succederà, anche se sa perfettamente che è questa la verità.
Sono al capolinea. Almeno loro sono più fortunati di me, e hanno avuto il tempo di salutarmi. Io con te non ce l'ho fatta... Ti ho visto dopo, quando le esplosioni, i botti, le grida, erano finite. Eri steso su quella barella, con gli occhi chiusi. Sorridevi. Almeno eri felice. Percy non ha mai voluto dirmi quale era la battuta che aveva detto prima che l'esplosione provocata da Rookwood ti travolgesse. Forse si sente ancora in colpa. Ma io non ce l'ho con lui, non sono mai stato arrabbiato con lui. Dovrebbe saperlo.
Sto per lasciarli, Freddy. Sto per andarmene pure io. E so quanto farà male, d'altronde l'ho sperimentato sulla mia pelle. Quella notte è stato come se una parte di me fosse morta. Non sentivo niente, assolutamente niente. In un primo momento ero come insensibile a tutto. Sapevo che eri morto, eppure non ero triste, o arrabbiato. Non sentivo niente. Poi, però quando sono arrivati tutti e mi hanno trovato vicino a te, mi sono risvegliato dalla mia specie di trans e ho sentito tutto il male e il dolore.
Sai, quella notte, prima che iniziasse tutto, mentre eravamo sulla balconata, ho sentito che qualcosa non andava. È stato come se avessi avuto il presentimento che quella sarebbe stata la battaglia più terribile di tutte. Ed è stato così. Solo in quella battaglia io ho perso un fratello. Vorrei che non fosse mai successo. Mi sarebbe piaciuto averti qui ora, mentre mi stringevi la mano, pronto a salutarmi. Succederà presto. Presto ci rivedremo, Freddy, presto saremo ancora una coppia. La coppia dei gemelli Weasley.
Sto arrivando Fred. E non potrei essere più felice.
Ti voglio bene,
George.

Poi ripose la penna e il foglio sul comodino e chiuse gli occhi. Il suo cuore smise di battere. E George raggiunse Fred.

"Non ci separeremo mai, vero?" chiese George con le lacrime agli occhi.

"Mai." rispose Fred abbracciando suo fratello.

Traccia 1 del concorso di scrittura di @_Piccola_Rowling_

 Incantesimo Fra Le Righe ~ _Henderson_is_mine_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora