Riavvicinamenti inaspettati

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"Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E' così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura"

WESTON'S POV

Silenzio di nuovo.
Forse avevano smesso di litigare.
Sentii la porta aprirsi e qualcuno sedersi su una sedia, quella vicino al letto dove suppongo giaccia il mio corpo.
C'era solo silenzio e il suo respiro. Ero sicuro fosse Tess. Qualcosa, a me sconosciuto, me lo fece capire.
Poco dopo si alzò.
'No ti prego non te ne andare' pensai.
Tanto non poteva sentirmi. Ormai me ne ero fatto una ragione.
Però non se ne andò, era ancora lì, che vagava per la stanza.
Poi, finalmente, parlò.
"Ho litigato con Abi... Ci mancava solo questa..."
Oh...
Mi dispiace Tess, ovviamente è colpa mia. Ti ho trascinata in questa situazione...
Dopo attimi di silenzio continuò.
"Wes non ne sto combinando una buona, sto mollando"
Che cosa?! Che vuol dire che stai mollando... Non lasciarmi ti prego. Non vivrei senza te.
Smisi di ascoltare.
Non volevo sentire altro. Non ce la facevo.
Che codardo che sei Weston! Dovresti lottare per lei! Invece sei qui che ascolti e basta, ma non reagisci.
Sentii un'altra frase, che mi spezzò il cuore.
"Ma da oggi ho mollato, ti avverto."
Tess... Ti prego. Dio, che situazione di merda!
"Ho perso la mia migliore amica e tu sei in questo stato, non ho nient'altro per cui lottare ed essere forte."
No Tess! Devi essere forte per me, per Abi e per Dylan!
Ti prego ascoltami cazzo!
Tess... Se cadi tu, cado io.
Silenzio.
Un silenzio assordante, per quanto possa essere.
Ma poi si aprì la porta. Ebbi paura che se ne stesse andando, ma non fu così.
Era un infermiere che venne per un 'controllo cuotidiano'. Che poi cosa controllavano? Quanto ancora vivrò? Il tempo che ci metterò a svegliarmi? A che cazzo servono questi controlli! Tanto tranquilli che non mollo.
Era carino con lei.
Lei invece, era vuota, potevo percepirlo da come parlava.
"Comunque sono Brian! Piacere!"
Brian...quel nome. Perché mi era così familiare?
Lui si complimentò per il suo nome dopo che si presentò anche lei.
Anche a me piace molto il suo nome.
"Io non ho un diminutivo... Ho già il nome abbastanza corto"
O ma che ridere. Ora mi piscio sotto per quanto sto ridendo. Vuole fare il simpatico il ragazzo.
"Sei la ragazza?"
Si! È la mia ragazza! Quindi levati dai coglioni.
Anche la sua voce era familiare.
Perché non ricordo di chi si tratta?
Poco dopo la stava mandando via per fare questi dannatissimi controlli.
Però, prima che uscisse le disse che poteva contare su di lui se voleva svagarsi un po'.
Ci fu un po' di silenzio che ci presto riempito da lui che continuò a parlare.
Ma non sta mai zitto?
"Oh bhe... Ovviamente intendevo una chiacchierata!"
E grazie al cazzo!
Tanto non te la da.
Non ci fu risposta. Spero l'avesse liquidato.
"Weston, bel nome anche il tuo"
Grazie, il tuo mi fa cagare.
"Vedi di svegliarti, sennò ci penso io a farlo eh"
Ma che... Ma sei stupido? Ma se proprio hai tutti questi poteri sovrannaturali che possono svegliarmi fallo subito!
"Mi ricordi un ragazzo ubriaco che vidi una volta al parco. Era disperato perché aveva perso la sua ragazza. Chissà se l'ha riconquistata"
Eh già. Chissà se...aspetta cosa?!
No... Quel ragazzo! Quello sulla panchina!

THERESA'S POV

Passarono i giorni, una settimana a dir la verità. Weston non accingeva a migliorare, ma qualcosa mi spingeva a non demordere.
I pomeriggi li passavo sempre di più a fare due chiacchiere con Brian... Mi 'aiutava', parlavamo del più e del meno, riusciva a farmi distrarre per quella mezz'oretta in cui si tratteneva dopo il turno di controllo di Wes. Stranamente non mi dispiaceva la sua presenza, mi spiegava come stavano le cose di Wes, era sincero, mi chiariva tutti i passaggi che venivano fatti su di lui, le procedure, i farmaci, le sperimentazioni.
Con Abigail le cose stavano 'migliorando', molto piano purtroppo, ma l'avevo davvero ferita, ero stata troppo cattiva nelle parole e me ne pentivo ogni giorno di più.
Dylan stava andando avanti, non stava bene, ma cercava di non pensarci.
Ci eravamo avvicinati molto in questo periodo, stavamo spesso insieme in ospedale per stare con Wes, Abigail, come giustissimo sia, si assentava ogni tanto, giustamente aveva da studiare e non poteva tralasciare troppo lo studio. Io? Me ne fregavo, come Dylan ormai; aspettavamo qualche 'miracolo' che non sembrava voler accadere.
***
Un altro giorno, solita storia.
"Dylan ci sei oggi pomeriggio?... Andiamo da Wes?"
"No Tess, mi dispiace..."
"Mh ok... Come mai?"
"Passo più tardi... Nel primo pomeriggio studio un po'; mi si stanno accavallando troppe cose e a fine mese ho l'esame"
"Okok non ti preoccupare, ti aspetto però eh"
"Certo tesoro" e mi abbracciò. Non era una cosa strana tra noi due, ci volevamo bene, ma quella volta fu un abbraccio tenero, dolce... Mi lasciò un po' spiazzata ecco.
"Io vado, mi trovate li..."
"Se hai bisogno chiama" mi disse Dylan.
"Dylan..."
"Si Tess?"
"Ho un sacco di pensieri per la testa... E... E 'parlare' con Wes non mi sta aiutando molto... Ecco... Sai che io e Abigail abbiamo litigato, sono stata una stronza, però non ho potuto farci nulla e me ne pento ogni giorno di più, mi manca, da morire, era la persona su cui più potevo contare e l'hp allontanata così, da perfetta idiota e stronza... M-mi manca Dylan.."
"Hey hey hey Tess, sta calma. Abigail sa che cosa stai passando, è ferita ma sta tranquilla. Non la perderai"
"Lo spero tanto... Non potrei sopportare di perdere anche lei."
"Tranquilla tesoro, passerà"
Non gli risposi, mi avviai alla porta e uscii. Andai in ospedale, vidi Wes, ci 'parlai' un po' e alla fine aspettai Brian che arrivasse alla solita ora. Parlammo un po', poi a causa di un'emergenza se ne andò e mi sedetti sulle sedie in corridoio... La camera di Wes era troppo per me, quel giorno. Ero persa nel vuoto, non pensavo, non parlavo e non ero concentrata su nulla di preciso quando sentii una voce...
"Hey Tess..."
Mi girai di scatto, pensando fosse Dylan e ritornando in me.
"A-aby..."
"Ehm... Tutto bene?"
"Come al solito... Tu?"
"Bhe, si studia... Wes sta bene?"
"Stabile..."
"Se vuoi passo più tardi con Dylan"
"Nono anzi, mi farebbe piacere se restassi... Sai, non ho molto da fare e se sto zitta troppo tempo la mente mi scoppia, penso troppo e sto male... Scusa, non vorrei assillarti"
"Tess, stai scherzando? Tranquilla, non c'è problema, starò qui, vicino a te e parleremo un po'... So che non te la stai passando bene e... Mi dispiace"
"Oh no Abi... Sono io quella dispiaciuta, non avrei dovuto dire tutte quelle cose... Ero esausta e non mi sono resa conto di quante cattiverie ti abbia detto e non sai quanto me ne stia pentendo, scusami davvero" Scoppiai, era troppo per me non poter riavere la mia migliore amica... Sperai che mi perdonasse.
"Tess... Quanto mi dispiace, non avrei dovuto insistere sc..."
"No Abi non devi scusarti! La colpa è mia"
"Vieni qui cocciuta Mia"
Mi prese e mi abbracciò, evidentemente anche per lei era dura quella situazione ma ero stata troppo egoista per accorgermene. Mi mancava, davvero tanto e con quell'abbraccio capii che le cose si sarebbero sistemate.
"Mi sei mancata Tess... Ma era stato troppo per me... Scusami"
"Non hai da scusarti, la colpa è stata mia, è difficile per tutti... Mi sei mancata!"
"Come prima?"
"Se non di più!" Ero troppo contenta, quasi piangevo, finalmente le cose si stavano aggiustando... Almeno con Abi.
Arrivò anche Dylan quel pomeriggio e capendo che le cose si erano aggiustate ci abbracciò a tutte e due, facilmente data la statura abbastanza imponente.
"Brave brave brave! Ora si che va meglio! Niente più musi lunghi... Almeno in questo possiamo essere un po' più felici"
"Scommetto che c'è stato il tuo zampino però..." Dissi io, intuendo che Dylan avesse detto qualcosa a Abi.
"Bhe... Quel che serviva" sempre il solito paraculo, quanto gli volevo bene però.
"Si ma la svolta è stata grazie a te Tess" disse Abi accarezzandomi la spalla, come era solita fare.
"Era il minimo, sono stata abbastanza stronza, dovevo rimediare"
Ridemmo un po' tutti e tre, non pensando al posto in cui ci trovavamo, insieme riuscivamo a non pensare troppo, per fortuna.
Restammo in sala d'attesa a chiacchierare, ogni tanto davamo un occhiata a Wes, sempre normale. Improvvisamente arrivò un messaggio ad Abi e la vedemmo sbiancare...
"Abi? Tutto bene?" Chiesi io.
"Infatti, che ti prende piccola?" Disse Dylan al quanto preoccupato.
"Non so cosa stia succedendo a casa, mi ha scritto mia madre e di solito non lo fa, sono preoccupata. Dice di andare da lei il prima possibile, ci sono delle cose da chiarire, ma non specifica nulla, che faccio? La chiamo? Vedo se si può sistemare da qui?"
"Abi... Oddio mi sto preoccupando, di solito non scrive mai così tua mamma. Secondo me è meglio che parti il prima possibile. Prendi un aereo e vai al più presto da loro, almeno capisci se c'è da preoccuparsi o no"
"Sono d'accordo con Tess, non allarmare troppo ancora di più i tuoi, vai da loro presto e sta più calma possibile"
"Ma non so se ci sia un aereo e non voglio che voi veniate con me per affrontare un viaggio in macchina... Poi penso che sia una cosa di famiglia e, non me ne vogliate, bisognerà sbrigarsela da soli."
"Certo Abi!" Dissi immediatamente io, ero al quanto preoccupata, la sua famiglia era la mia ormai dato che si presero cura di me come una figlia nei periodi più brutti della mia vita. Doveva andare da loro e farci sapere al più presto.
"Se vuoi ti accompagno all'aeroporto, il viaggio è breve, i voli sono continui." Subito disse Dylan prontamente.
"Eccone un altro... 'Fa al più presto. La mamma.' Non capisco!!" Abigail stava diventando isterica, era davvero preoccupata.
"Senti, ti accompagno in aeroporto, passiamo al volo a casa, prendi le tue cose e andiamo... Sei sicura che non vuoi che venga con te?" Dylan era un ragazzo d'oro.
"Dylan sta tranquillo, vi terrò aggiornati, tu tieni d'occhio Tess."
"Abi, mi raccomando, se vuoi che lui venga con te posso capirlo, me la caverò vedrai."
"Nonono Tess. Starà qui, è meglio per tutti. Ora devo scappare, non voglio aspettare ancora, se parto tra un'ora per l'ora di cena sarò a casa e prima vado prima capisco, sistemo tutto e torno."
L'abbracciai, forte, ero preoccupata quanto lei, avrei voluto sapere e speravo che non fosse nulla di grave. Se ne andò di corsa con Dylan che la seguiva per portarla all'aeroporto. Chissà cosa stava succedendo.
"Chiamami!" Urlai mentre stava uscendo, meritandomi una strigliata dagli infermieri.
"Lo farò al più presto! Stammi vicina" disse lei.
"Contaci!" E se ne andò.

La ragazza dal sorriso spezzato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora