Cap. 7 Sotto le Stelle

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Maledizione Jared.
No, devo chiarire la cosa e capire il suo problema.

Dovrei essere a letto a quest'ora ma come prima cosa non ho sonno, seconda cosa devo andare da Jared.

Prendo un giubbotto leggero, mi lego i capelli in una semplice coda e piano, senza svegliare Gwyneth ed Eve, esco dalla camera.

Ci sono pochi ragazzi in giro a quest'ora, non me ne stupisco e continuo a cercare la camera della band.
Jared mi ha dato il numero della camera e le indicazioni.

Tentai un po' ovunque finché non la trovai.
Bussai piano e mi sorpresi nel vedere che era sveglio con una semplice maglietta a maniche corte e dei pantaloni leggeri.

Rimase sorpreso nel vedermi, mi sorrise, prese anche lui la giacca e uscimmo nel giardino.

Ci sediamo su una panchina sotto un albero che ci permette comunque di vedere le stelle splendenti.
Un panorama bellissimo.

Abbassai la testa e mi ritrovai a sorridere.
-Mi mancavano questi momenti- come dargli torto ?

Da bambini ogni sera uscivamo dalle nostre camere di nascosto e ci mettavamo stesi sul tetto di casa mia a guardare le stelle.
Oppure andavamo nel nostro parco preferito, lo chiamavamo "parco arcobaleno", perché quando c'era il tramonto, questo si colorava di mille colori diventando bellissimo.

Ma nella notte diventava ancora più bello, con le lucciole che volavano intorno a qualsiasi cosa, anche ai nostri piccoli corpi.

Ogni volta era sempre più magico.
Il nostro...nascondiglio segreto.

-So perché sei venuta da me, ma te l'ho già spiegato Shannon-
-Rispiegamelo- intervengo, facendogli capire di aggiungere di più, perché non è solo quello.
C'é qualcosa di più.

-Non voglio che tu soffra e lui è la persona peggiore nella quale cercare rimedio- mi innervosisce il fatto che, probabilmente, abbia ragione.

Lo so com'è il suo carattere, so come si comporta con le ragazze.
Le fa cadere ai suoi piedi, ne prende una, se la porta a letto e il giorno dopo è già con quella successiva.

Ma non so spiegarmelo, con me ha un atteggiamento diverso. Dolce.
A volte si nota che ci prova...

' Sì! Certo.... '

Sbuffo piano, non reggendo più tutto questo casino.
Jared lo nota e chiamandomi mi costringe a guardarlo negli occhi.

-Io ti voglio bene, sei come una sorella minore ed è per questo che temo per te-

Gli sorrido con gli occhi lucidi dopo quello che mi ha appena detto, me lo ha ripetuto molte volte e questo mi ha aiutato tantissimo, non so cosa farei senza di lui.

-Lasciami provare- serro la bocca e sgrano gli occhi, tenendoli bassi.
L'ho detto davvero ?!

-Che intendi dire ?- il suo tono non è dei migliori, un incomprensione turbata.
-Cioè che...- sospiro pesantemente passandomi le mani sui capelli con la testa che rischia di scoppiare.

-Non lo so, permettimi di vedere come andrà. Se cambierà atteggiamento o...se...peggiorerà. Non so.
Ma...non dirmi di...stare lontano da lui-

Una leggera brezza smuove i nostri capelli appena finii di parlare come per far sapere a tutti la mia intenzione.

I suoi occhi ghiaccio non si staccano, continuano a guardarmi dentro e a riflettere su ciò che ho appena detto.
Qualcosa della quale non abbia idea di che cosa mi possa fare.

' Sembra che tu stia parlando di un alieno! '

In effetti...ma non posso biasimare la sua preoccupazione. Lo sono anche io. Tanto.
Sono successe troppe cose in passato ed è stato difficile uscirne.

•Ghiaccio Turchese• |Sebastian Stan| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora