Capitolo 7.

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PUNTO DI VISTA DI DEREK.

Eravamo dentro il nemeton e avevo Paige morente fra le braccia, era colpa mia e di Peter che mi aveva convinto a farla mordere per diventare come noi. Mi chiese di ucciderla per il troppo dolore e lo feci, era colpa mia, solo colpa mia.

Mi alzai di soprassalto, respirando affannosamente, era anni che non la sognavo, era un avvertimento che se avessi continuato a stare in quel modo con Emily, le avrei fatto del male. La prima volta che l'avevo rivista era bellissima, la ragazza più bella che avessi mai visto. I suoi occhi nocciola si puntarono dentro i miei verdi quel giorno, esattamente come dieci anni fa, la voglia di baciarla era stata immensa. Anche adesso che stava dormendo accanto a me. Questa ragazza non so cosa mi avesse fatto ma pensavo continuamente a lei e quella sera quando uscii con quel idiota ero diventato geloso, molto geloso. Mi ero trovato davanti casa sua per curiosità, diciamoci la verità volevo vederla ma la vidi montare in macchina con quello quasi rischiai di trasformarmi dalla rabbia, come osava lui posare gli occhi su di lei come volesse baciarla, spogliarla? Lui non poteva, nessuno poteva. La paura però rimaneva, sicuramente avrei sbagliato nuovamente, ero un disastro con l'altre persone, sembrava che nessuno potessi ferirmi in realtà avevo soltanto difficoltà a fidarmi e mostrare come ero veramente, l'uniche che vi erano riuscite erano state mia madre Talia, Paige ed adesso Emily, lei mi aveva colpito fin da bambina, era spaventata ma allo stesso tempo ce la faceva ad andare avanti e tranquillizzare la madre nonostante l'età. Andai al funerale di Connor, mi nascosi dietro un albero e la vidi era lì che guardava la bara di suo fratello, tutti lanciarono i fiori lei lanciò il loro peluches preferito, Connor nonostante fosse tre anni più grande di me era uno dei miei amici più fidati giocavamo spesso a basket insieme, parlava sempre di sua sorella e diceva che era la miglior bambina che avesse mai conosciuto, capiva ogni cosa ed era sveglia per avere sei anni, diceva anche che sarebbe diventata una grande donna e non potevo non dargli ragione nelle poche settimane che era ritornata qui lo aveva dimostrato, sarebbe stato fiero di lei. Io l'avrei protetta ad ogni costo anche se questo voleva dire stare lontano da lei. Mi alzai dal letto e mi rimisi i vestiti, dormiva beata non si sarebbe accorta di nulla, e alla mattina sarei uscito dalla sua vita.
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Arrivai a casa e mi misi sul piccolo divano che avevo nel mio loft, non riuscivo propio a non pensarla, avevo solamente in testa il suo sorriso, le sue labbra così dolci, le sue gambe intorno al mio bacino. Ma non potevo, non dovevo, le farei solamente del male come ne ho fatto a Paige. Sentii il telefono vibrarmi in tasca, lo presi e lessi "Piccola" era lei, la mia piccola Emy. Non risposi, l'avrei protetta ma da lontano, dovevo capire perché la sera che lei è andata da Anderson, il kanima abbia attaccato mezza discoteca fra cui Travis. Se chi lo controllava ce l'avesse anche con lei non ne ero certo.. Forse era solo una coincidenza, lo speravo, io ci tenevo molto a lei, tantissimo. Continuavo a pensarla anche mentre la baciavo sotto di me, piano la spogliavo... Scossi la testa e mi calmai il più possibile, non dovevo pensarla così, dovevo pensarla come mia sorella. Mi addormentai e sognavi nuovamente Paige, quando morì fra le braccia, dopo mia madre che mi diceva di fare la cosa giusta e dopo c'era lei piena di ferite, stava sanguinando che urlava e piangeva dal dolore, cambiò la scena ma lei era ancora morente nel mio letto ed io l'avevo morsa, trafitta con gli artigli.. Mi svegliai con il battito accelerato, non riuscii a calmarmi.. Era un attacco di panico, avevo smesso di averli. Mi stavo trasformando e non riuscivo a tornare normale, Scott, dovevo chiamare Scott, arrivai al tavolino strisciando a terra, non sentivo le gambe. Chiamai e Scott per fortuna rispose subito, capì che avevo bisogno di lui.
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Arrivò dopo pochi minuti e aprii la porta, ero ancora per terra quando lui si avvicinò a me.
«Derek, che succede?» domandò preoccupato.
«Ho un attacco di panico.. Ho avuto un incubo» non volevo che sapesse troppo. «Chiamo Stiles, lui ne ha sofferto saprà cosa fare.» Non dissi nulla, mi andava bene ogni cosa bastava che mi dicessero come farmi passare questo quasi infarto che mi stava prendendo.
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Stiles arrivò e insieme a lui c'era Emily, perché lei era qui? Non doveva vedermi in queste condizioni. Si gettò a terra e mi guardò negli occhi preoccupata, le stavo facendo del male così.
«Ragazzi mettiamolo nel letto so come farglielo passare.» disse Stiles. Lei si alzò e i due ragazzi la aiutarono a mettermi nel mio letto, avevo la testa sulle sue gambe. Stilinski non so cosa sussurrò ad Emily e poi i due si allontanarono. Lei mi riprese la mano e mi disse di respirare lentamente, come facevo a concentrarmi se avevo la sua mano che mi passava fra i capelli come ieri sera quando ci baciavamo. Era preoccupata lo potevo sentire dal suo odore e dai battiti accelerati. Si chinò e mi baciò sulla fronte.
«Derek ci sono io ti prego calmati, andrà tutto bene.» mormorò e sentii che continua a pregare che non morissi, era dolce così. La volevo baciare assolutamente così alzai il viso contro di lei e appoggiai le mie labbra sulle sue nonostante le zanne, quel baciò mi calmò e riuscii a tornare normale.
«Ehi» sussurrai sorridendo stanco guardandolo negli occhi.
«Ciao, dovresti riposare.» mormorò dolcemente, me ne ero andato via senza dirle niente stamattina e adesso era lì nonostante tutto. Era gentile e buona con tutti e le piacevo io, il più scontroso e antipatico di tutta Beacon Hills. Le volevo dire quanto ci tenessi, quanto la volessi, quanto era meraviglioso baciarla, quanto era bella quando si arrabbiava. Era l'unica che mi faceva accelerare i battiti a mille e allo stesso tempo mi calmava. Sussurrai alla ragazza che continuava ad accarezzarmi la testa "Ti amo." Perché era così, mi ero innamorato dal primo giorno che era tornata e aveva sussurrato il mio nome.

This Was Boy I Loved. {Derek Hale} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora