Capitolo 7

14 1 0
                                    

Scappare.
L'unica cosa che farei in situazioni come queste. È possibile che con altri 18 alunni mi dovesse capitare proprio lui come compagno? Lo sapevo, mi dovevano chiamare 'Katy Sfigata Bennett'. Vorrei proprio scappare davvero, aprire la porta e correre nei posti più sperduti dove non potrebbero mai trovarmi. Scappare e lasciare indietro i ricordi. Scappare e lasciare indietro gli sbagli commessi.
Ma dopotutto non servirebbe a niente, perché io non sono proprio brava a scappare.

<<Bennett, si sente bene?>> mi chiede la prof aggiustandosi gli occhiali sul naso.

<<Si grazie>> dico convincendo più me che lei.

<<Bene allora continuiamo>> dice lei estraendo altri bigliettini, con altri cognomi.

Dopo otto coppie, sbuffi continui e imprecazioni da parte dei miei compagni di classe, la prof comincia a spiegare qualcosa che secondo me non avrà capito nemmeno lei.

Per fortuna dopo cinque minuti suona la campanella, mi alzo catapultandomi fuori dall'aula. Rilascio un sospiro di sollievo e quando alzo lo sguardo rimango per un istante pietrificata.

<<Non farti strane idee, sono qui solo per mettermi d'accordo per il progetto>> dice lui impassibile.

<<O...sì...oggi a casa mia?>> chiedo un pò titubante.

<<Sì però facciamo alle 15:30 perché subito dopo ho gli allenamenti>> risponde lui, detto questo se ne va senza chiedermi se fossi d'accordo.

Stupido Eric arrogante.

Arrogante e bellissimo.

Aggiunge la mia coscienza, e purtroppo devo dire che ha veramente ragione. Occhi dalle folte ciglia, labbra carnose, fisico scolpito e stronzataggione a palate sono le qualità per conquistare ogni elemento femminile di questa stupida scuola.

Sento una mano che si poggia sulla mia spalla e sussulto per lo spavento.

<<Mi hai spaventata>> dico voltandomi verso Jess.

<<Non ti facevo così fifona>> ribatte lei,
<<Forse lo sei perché devi passare un intero pomeriggi o più tempo con Eric vero?>> dice lasciandomi basita, sembra quasi che mi legga nel pensiero.

Alzo gli occhi al cielo. <<In realtà sì>> ammetto, <<Sono sicura che non si risparmierà qualche stupida battutina>> dico continuando a camminare.

<<Non preoccuparti tienigli testa>> consiglia Jess.

"Fosse così facile" penso tra me e me.

<<Che lezione hai ora?>> dice facendo scoppiare una bolla con la sua chewin-gam, sa che odio quando fa così.

<<Matematica>> dico riponendo l'orario nella borsa, sembra strano ma ancora non sono riuscita a impararlo a memoria.

<<Anch'io andiamo insieme>> aggiunge lei, così tra una chiacchiera e l'altra arriviamo all'aula di matematica.

-------------------------------------------------------------

Sono letteralmente impazzita, faccio avanti e indietro per la casa, sembro appena uscita da un manicomio.

Ma dico, la mia vita ha preso un contratto con la sfortuna per rendermi l'esistenza impossibile?
Sbuffo, ormai non posso cambiare niente, forse ne avrei dovuto parlare con la prof questa mattina.

Sento il rumore del mio campanello, sobbalzo, ricaccio un respiro trattenuto e tra me e me dico "Avanti, abbi pazienza e andrà tutto bene".
Mi dirigo verso la porta, apro e mi trovo un Eric più scorbutico del solito, sempre la solita espressione corrucciata, ma allo stesso tempo attraente, solo che ora indossa un semplice jeans e una delle sue solite maglie nere.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 06, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora