Capitolo4: Intanto...

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Quella stessa notte il messo era appena arrivato alla corte di Filippo VI di Valois, il Fortunato.

Il messo parlò per ore ed ore con il sovrano di Francia, cercando di spiegargli ripetutamente come stavano realmente le cose, ma il Re sembrò non credere alle parole del povero ragazzo.

Fortunatamente nella stessa sede, si trovava anche un grande signore, ancora molto legato al monarca.

Lui ascoltò tutto il discorso del povero messo balbuziente per via della paura e dell'enorme corsa fatta per arrivare alla corte del Re.

Alla fine, il re non diede peso alle parole del poveretto e questo uscì, triste e disperato.

Appena fuori dal portone principale, il Grande Signore Feudale bloccò il povero messo.

- Ehi tu, ragazzo. - chiamò.

Il messo si girò.

- Come ti chiami? - chiese.

- Aubert, Monsieur. Leroy Aubert. - rispose con voce quasi impercettibile.

- Vogliate che mi presenti. Sono Balthazar de Lacroix. Ditemi, come è la situazione dal vostro  signore?

- Molto brutta. Oscura oserei dire. I contadini sono stati richiamati alle armi, le donne e i bambini sono stati chiusi dentro le mura della rocca e l'esercito è stato armato. - rispose.

- Come si chiama il vostro Signore?

- Perdonate, vorrete dire i miei signori. È la famiglia dei De Noir che governa il nostro territorio.

- Intendete dire Alain De Noir ?

- Insieme alla Dama Nera, Aliénor De Noir. - rispose con entusiasmo.

- Sì, comprendo. Io ed Alain eravamo grandi amici un tempo. Poi con il fatto del suo matrimonio con la figlia di De Broglie ci siamo dovuti separare. Va bene, in segno della mia vecchia amicizia con la famiglia  del vostro signore, se il nostro re non vorrà donare il suo aiuto, verrò io in vostro soccorso.

- Perdonatemi Monsieur, ma non credo che il vostro esercito basti a respingere l'attacco inglese.

- Quanti di quei luridi inglesi sono approdati sulle vostre coste? - chiese Balthazar.

- Più di quanti io potessi contarne, Monsieur.

- Voi non vi preoccupate. Anzi, venite con me. Raduneremo tutto il mio esercito, e chiederò aiuto ai miei amici. Tutti insieme, poi, marceremo verso casa vostra. - propose.

- Perdonatemi ancora, ma il mio signore attende forse da troppo una risposta da parte del re. Ho ordine di tornare direttamente alla rocca dopo aver parlato con il Sovrano. - rispose.

- Essia. Voi tornerete dal vostro signore e gli racconterete tutto quello che è successo e gli parlerete della nostra chiacchierata. - disse, poi prese un foglio di carta dalla scarsella di cuoio azzurro e la porse al messo. - Portatela al vostro signore. Fategliela leggere prima di cominciare a narrare cosa è successo. - ordinò.

Il messo prese il foglio arrotolato a modo di pergamena e lo mise sotto la blusa color avorio, sporca di sudore e terra.

Salutò poi il Gran Signore e si rimise in marcia verso i possedimenti dei De Noir.

La Dama NeraWhere stories live. Discover now