2^ parte

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Osservo quel gruppo di ragazzi, tutti più alti di me, circa 1,80 m; le loro braccia ricoperte dai tatuaggi e i loro muscoli formavano due delle mie braccia.

Uno in particolare mi guardava con aria minacciosa, quasi infastidito. Si avvicina, mi tira la maglietta ed io incredulo non muovo un muscolo.
Mi urla contro <<Ehi ragazzino, dovresti essere il nuovo arrivato.>> sento le mie ossa comprimersi, continua dicendo <<Ci sarà da divertirsi>>
Mi lascia e prima di andar via, molto rapidamente mi tira gli occhiali dal viso e li lancia nell'immondizia.
Vado a raccoglierli e noto le lenti rotte, a causa dei miei due gradi agli occhi non riuscivo più a vedere niente. Tutto intorno mi sembrava così confuso, non riuscivo più a vedere Avril, non sapevo nemmeno se era a qualche centimetro da me.

Dopo alcuni minuti sento una mano fredda toccarmi la spalla e una voce a me familiare dice <<Trav! Come stai?>> riconosco la sua voce, è Avril.
<<Sto bene, non preoccuparti>> mi abbraccia forte, sento i miei muscoli comprimersi, mi porge una mano al viso e vedo che le sue mani erano diventate calde e morbide.
<<Hai un piccolo taglio alla guancia>> mi dice perplessa.
<<Mi hanno tagliato le lenti>> rispondo un po' frastornato.
Mentre cerca di rispondermi le squilla il cellulare, risponde, le uniche cose che riesco a sentire sono:
<<Hei>>
<<Mi ero dimenticata>>
<<Arrivo.>>
Stacca e va via senza dirmi nulla.

Torno a casa e come mio solito comincio a bere, il bruciore che mi causa l'alcool alla gola è straziante, ma riesce a trasportarmi in un altro mondo, uno nuovo, dove li tutto è possibile, dove non hai bisogno di soffrire o di fingere, li stai bene.
Davvero.
 

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