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Stavo andando da Joe per chiedergli se dovevo fare anche una pastasciutta, dopo averlo individuato vicino alla porta della cucina, ma notai che non era solo. Stava parlando con qualcuno. Oggi però non avevo le lenti a contatto quindi da distante non riconoscevo bene il viso del suo interlocutore, ma quei vestiti da baldracca non potevano che essere di Amber. E infatti avvicinandomi non mi sbagliai.

«Oh, ciao Rosalie» mi salutò Amber quando mi vide.

«Ciao Amber» risposi, molto diplomaticamente.

«Non sei più vestita vistosa come ieri? Bene così, oggi non credo che tutta la scena sarà per te».

«Non è quello che voglio, infatti». Dio santo che insopportabile.

Non mi badò neanche. «Insomma, dico, è il compleanno di Joe, deve essere lui il re, oggi». Dicendo questo gli accarezzò una guancia sorridendo, come si fa con i bambini. O con i morosi.

La guardai sbalordita. Sapevo che Scarlett era in cucina, non poteva aver visto la scena, né sentita con la mente perché era troppo concentrata. Provai a chiamarla col pensiero. Scarlett... ehi Ska...

Intanto ricacciai indietro il ribrezzo e domandai a Joe: «Ehi. Secondo te devo fare anche la pasta?»

Amber si intromise, tutta entusiasta. «La pasta?? Ooooh, io so farla benissimo, mi viene deliziosa! Non è mica semplice, sapete? Mi si è incollata solo due volte, sono davvero brava! Se volete posso farla io!»

A quel punto prese parola Joe, accorgendosi che a me ormai stavano uscendo i fumi dalle orecchie. «Grazie Amber, non è necessario. Rilassati, sei un'invitata. Qui facciamo noi».

Lei alzò le spalle. «Ok, ciao allora». Sventolò la mano per salutarci, poi se ne andò a parlare con un gruppo di ragazzi, tutta smorfie e finti sorrisetti e vocette stridule e altro schifo che mi saliva l'avadakedavra solo a guardare.

Scarlett. Devi. Assolutamente. Venire. Qui. SUBITO!

La mia migliore amica sentì il mio urlo mentale: si presentò dietro di me, mentre strofinava una spatola appena lavata con uno straccio.

Era seria. Aveva capito la gravità della situazione.

«Amber. Ha. Accarezzato. Joe.» le dissi, cercando di non sembrare troppo sconvolta. «Ma non si fa! Lui è già impegnato!»

«Infatti, sono già impegnato!» ribatté Joe.

Scarlett in due secondi lesse le nostre menti e venne a conoscenza dell'infausto accaduto, mentre io trafiggevo Amber con lo sguardo, e strillò: «Adesso mi sente!!»

Iniziò ad avanzare su tutte le furie nella direzione della nemica, ma Joe la trattenne per un braccio. «No aspetta! Dobbiamo tenercela buona per oggi, guarda che bella giornata! Manca mai che lei per ripicca faccia venire un temporale!».

Sospirammo. Joe aveva ragione. Lui lasciò andare il braccio della sua ragazza, e sorrise dicendole tenero «Mi piace quando fai la gelosa» e le diede un bacio. Mi intenerii a vederli, erano davvero belli assieme. Io e Ska tornammo in cucina e Joe andò dagli invitati, era pur sempre il festeggiato.

Mettendo su l'acqua per la pasta dissi guerrigliera brandendo un mestolo, riferendomi alle parole antipatiche di Amber: «Ti faccio vedere io come si cuoce una pastasciutta!!!»

Scarlett rise.

Dopo circa cinque minuti venne da noi Joe per vedere come andava, pretendendo di darci una mano. «Dovete essere stanche, ragazze».

Io ero ancora arrabbiata per Amber. Strillai: «GIÙ LE MANIIIIII!!!»

«Ma dai che avete bisogno di aiuto...»

Frozen in Flames | Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora