16 - Nuvole di vapore

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Lunedì all'ora di Scienza Pazza mi sedetti fra Warren e Scarlett, scelta che si rivelò a breve essere una pessima idea. Tra Ska in preda alla catalessi per tutta l'ora, Warren che creava una scultura futuristica impilando cubi di carta fatti con gli origami e io che, finiti i fogli bianchi, avevo iniziato a disegnare sul mio braccio, nessuno stava prendendo appunti né seguendo la lezione. Mi fece morire dal ridere Scarlett che a un certo punto si risvegliò improvvisamente e alzò la testa dal banco, guardò il suo libro, guardò il mio e ci rimproverò sottovoce: «Potevate dirmelo che avevamo cambiato pagina!». Scrisse un appunto. «Bene, torno alla catalessi», e tornò a fissare il vuoto, reggendosi la testa con la mano.

Io cercai di dirle, divertita: «Guarda che non so nemmeno io di cosa stia parlando!» ma ormai era troppo tardi, era già persa nel vuoto cosmico.

Ritornai a concentrarmi sull'opera d'arte sul mio braccio. Mi rimaneva spazio sulla mano, quindi pensai a cosa potevo fare. Presi il pennarello nero fino dal mio astuccio strapieno di robe che, come diceva Scarlett, «Non serve neanche che gli altri si portino gli astucci perché il tuo basta per tutta la classe!» e iniziai a disegnarmi le ossa sulla mano, così senza motivo.

Ska girò la testa, vide la mia mano e si allontanò inorridita. Era sconvolta. «Ma Rosalie! Ma cosa combini!!»

«Non ti piace?» le chiesi io, già ridendo. «Perché?»

Scarlett aveva la faccia disperata. «Perché non ha senso!!!»

Ahaha. Giusto. Per lei se una cosa non aveva senso non era degna d'attenzione.

Sentimmo il prof che stava parlando di decomposizione.

«La decomposizione» ripeté Ska, indicando la mia mano.

E il prof: «La suddivisione».

Ska rise. «Ti sei suddivisa».

Io mi divertii e continuai a tracciare i segni col pennarello, passando sopra al polso, perché sapevo che Scarlett mi stava osservando. Attendevo la sua reazione, che arrivò ancora prima che finissi la linea.

Infatti fece: «Bbbbhhhh...!» schifatissima. «Che schifo! Mi fa impressione! Sul polso, bleah!»

Io risi. «Oh, scusa se sono un essere umano»

Scarlett allungò il braccio dietro di me e chiamò Warren, afferrandolo per la manica e scuotendolo. «Warreeen!»

«Cosa?!» chiese lui sorpreso. Fino a un secondo fa stava fissando con sguardo assente una fiammella che aveva accesso sul suo dito indice, probabilmente per passare il tempo, dato che a lui piaceva guardare il fuoco. Ora però per la sorpresa abbassò la mano e sbadatamente la poggiò sopra il libro, che prese fuoco.

Lanciai un grido e subito ci misi sopra la mia mano ghiacciata, che spense le fiamme in una nuvola di vapore. Io e Warren ci guardammo increduli, ancora sorpresi. Il suo libro ora era tutto umido.

Il prof però sentì il mio grido e chiese: «Cosa succede là in fondo?»

Tutti e tre rispondemmo all'unisono: «NIENTE!»

Il prof scosse la testa e tornò a scrivere alla lavagna.

Warren sussurrò a Scarlett: «Santoddio cosa c'è? Guarda che casino hai combinato!»

La mia migliore amica rifece la faccia disperata di prima. «Guarda cosa combina Rosalie!!!». Prese il mio braccio e glielo mise sotto gli occhi.

«Scusa sai se ho una mano» le dissi.

«Che schifo hai un polso» disse schifata ma anche divertita, lanciando via il mio braccio «Come ti permetti ad avere un polso. Dovresti vergognarti, vai a nasconderti».

Io mi misi a ridere, soprattutto quando la mia compagna di classe seduta di fronte a noi si girò per chiedermi qualcosa. «Rosalie?»

Stavo ancora ridendo. «Ahahah scusa ma ho un polso». Mi guardò confusa e io risi ancora di più.

Warren si alzò per andare ad appoggiare il suo libro sopra il termosifone, così che si asciugasse. Io e Scarlett stavamo ancora ridacchiando.

Medulla a metà lezione ci diede un compito: costruire una pistola a raggio congelante. Bene, era arrivato il momento di qualcosa di interessante!

Passò tra i banchi a distribuire le schede con le istruzioni. Quando arrivò a noi mi disse: «Signorina Frozehart, lei non avrebbe bisogno di costruirla dato il Potere che possiede, ma un po' di pratica non fa mai male. E poi potrebbe dare una mano alla signorina Nightingale, che sembra proprio averne bisogno».

Ska lo guardò intontita, con gli occhi assonnati, mentre lui se ne andava. Risi.

Solo in quel momento notai Stronghold seduto nel primo banco vicino a Gwen, che era l'assistente personale di Medulla. Mi salì il nervoso. Ma bene, ora gli fanno frequentare anche le lezioni del corso avanzato, naturalmente solo perché si chiama STRONGHOLD. Questa cosa mi indispettì parecchio: a nessun altro era mai stato riservato un privilegio tale, non era giusto che lui lo avesse solo grazie al suo cognome e non per meriti personali, come avrebbe dovuto essere. Mi concentrai sul compito per evitare di innervosirmi ulteriormente.

Ska stava seguendo la costruzione di Warren con attenzione, addirittura tenendo la matita in bocca. Poi però vide che faceva tutto lui quindi lo lasciò fare. Seguì il mio sguardo e vide che stavo osservando Gwen.

Mi disse: «Comunque Rose è vero che ti stai allontanando da loro», indicandola con la matita.

Sospirai. «Dagli anni scorsi sono cambiate tante cose. L'amicizia con Chris, la relazione con Warren, Alex a scuola con noi...» Guardai Ska. «Gli amici cambiano. I fratelli restano». Mi riferivo a lei, a Joe e ad Ashley. Le sorrisi e poi aggiunsi: «In ogni caso, secondo me più che altro sono Gwen e Penny che si stanno allontanando. Unirsi alla cricca di Amber è stata una mossa pessima». Scossi la testa. «E stare con Stronghold, poi! Ancora peggio!»

Ska concordò. «Comunque hai notato che in questi giorni Gwen, Penny, Lash e Speed sono sempre là a confabulare fra loro?»

Mi accorsi che era vero. «Adesso che ci penso hai ragione. Chissà cosa hanno in mente. Tu non lo sai?»

Scosse la testa. «Non sono riuscita a capirlo. Sai, sembra quasi che non me lo vogliano far capire. Mah... sarà Amber che contagia tutti con i suoi influssi malefici».

Risi.

Warren mi punse il fianco sinistro con una matita, per attirare la mia attenzione. Un po' troppo forte però.

«Ahi!» mi lamentai, massaggiandomi. «Non hai modi un po' migliori di richiamarmi?»

Mi ignorò ma vidi che ridacchiava. «Ho finito» ci annunciò, mostrandoci tutto fiero la sua creazione.

«Porca zozza» disse Ska, ammirando la pistola appena costruita. «È perfetta!»

Stavamo già sogghignando pensando che Warren avrebbe potuto costruire anche le nostre, così da risparmiarci la fatica visto che lui era tanto bravo, ma ci bloccammo quando sentimmo Medulla rimproverare un nostro compagno pochi banchi più in là. «Male!» stava dicendo a quel poveretto. «Ha confuso i raggi con i fasci! Due! Meno... Le darei zero, ma poi sarei costretto a vederla anche ai corsi di recupero!»

Oddio. Scarlett ed io ci rivolgemmo uno sguardo d'assenso, preoccupate, pensando che era meglio costruirsela da sole la pistola, prima che Medulla ci desse uno zero in pagella.

Stavamo cominciando ad assemblarla quando il prof arrivò lì da noi. «Come procede qui?»

Io e Ska rispondemmo quasi all'unisono, tutte agitate. «Ehm! Stiamo facendo!» «Warren ci ha insegnato come dobbiamo fare e ora le stiamo costruendo!»

Medulla prese la pistola già finita e la provò, congelando in un baleno il ragazzo di prima. «Magnifico, signor Peace. Davvero magnifico. D'altronde lei in meccanica non ha mai avuto problemi. Dato che la signorina Frozehart lo ha aiutato nella teoria, ora potrebbe ricambiare visto che non sembra cavarsela molto bene». Mi rivolse uno sguardo eloquente e camminò via.

Per fortuna che c'era lì Warren con noi, che almeno ci capiva qualcosa di tutte quelle viti e cavi vari. «Grazie amore» sussurrai a Warren nell'orecchio. Mi circondò la vita col braccio e aiutò me e la mia amica nel compito.

Frozen in Flames | Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora