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Una volta calma, Emma, diminutivo di Emmanuela, ci rivelò un fatto che ci lasciò tutti scioccati, in particolar modo Miky; Ella ci disse che si ricordava un'unica cosa prima di essere portata in salvo da mio fratello, quello che era avvenuto nella stazione dei treni non era ne un disperato tentativo della ragazza di togliersi la vita, ne un incidente, ma era stata spinta tra i binari da un uomo in giacca e cravatta, vestito tutto di nero, ad eccezione di una camicia bianca.

Questa persona, sosteneva lei, era comparsa all'improvviso alle sue spalle, senza che se ne accorgesse nessun altro, sembrava quasi che fosse invisibile agli occhi delle persone a lei circostanti e a quanto pare l'aveva spinta tra i binari subito dopo averle sussurrato qualcosa all'orecchio, cioè:

-Se vuoi delle risposte dai Medici devi andare... Uno spicca su tutti, non ti dimenticare!-.

La ragazza non si ricordava altro, ed era assai strano che le fossero rimaste in mente solo ed unicamente quelle parole.

Miky invece era più che sicuro che si trattasse dell'uomo che li aveva dato i poteri, dopo tutto la descrizione coincideva e per quanto riguarda le parole che Emmanuela aveva impresso in mente nessuno ebbe la minima idea di cosa significassero, nessuno tranne mio fratello.

Mentre noi tutti cercavamo di dare una spiegazione, facendo assurdi ragionamenti, Michelangelo si era messo a rifletterci seriamente e dopo un'accurata riflessione, stupendoci un'altra volta, giunse ad una conclusione, azzardata, ma giusta: egli sostenne che per Medici l'uomo in nero si riferiva alla famiglia Medicea, ovvero un clan che nella metà del quindicesimo secolo aveva dominato la politica Fiorentina e non solo; Essi erano ritenuti i promotori di un movimento artistico che diede il via ad un nuovo movimento filosofico-culturale, il Rinascimento.

Inoltre di tutta la casata dei Medici c'era una persona che si era distinta dagli altri, uno che spiccava su tutti, cioè Lorenzo De Medici, detto il Magnifico; Egli era uno dei più grandi mecenati di tutti i tempi, sicuramente il più grande della sua epoca, tant'è che alla sua corte hanno lavorato alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi, tra cui Botticelli, Michelangelo Buonarroti e Leonardo Da Vinci, quest'ultimo a sua volta era considerato uno dei più grandi Geni che sia esistito ed è da lui che io ho preso il nome, infatti mio padre si era ispirato a questui nel fatidico momento di decidere come chiamarmi.

Dopo aver tirato le sue conclusioni Miky si alzò in piedi e ci propose di tornare indietro nel tempo, nell'età Rinascimentale.

Raff e Fero, eccitati dall'idea di viaggiare ancora nel tempo, accettarono senza pensarci su due volte, la bella Emma ci pensò un po', ma lei non si sarebbe più separato da Miky per niente al mondo ed era disposta a tutto pur di compiacerlo, tra cui seguirlo nei suoi pazzeschi viaggi, io invece non ero per niente convinto, l'idea di viaggiare nel tempo, di vedere il passato e di conoscere il futuro, mi stimolava abbastanza, ma a pensarci bene, ed io avevo riflettuto bene sul da farsi, gli svantaggi di un viaggio nel passato erano di gran lunga superiori ai vantaggi; Nessuno aveva pensato a tutti i pericoli che avremmo incontrato nel nostro cammino, senza poi contare che a casa ognuno di noi aveva una famiglia, o per lo meno qualcuno che si sarebbe preoccupato per la nostra incolumità, poi non dovevamo dimenticarci che molto probabilmente tutte le forze dell'ordine ci stavano già dando la caccia, dopo tutto avevamo salvato una ragazza, di cui non sapevamo neanche l'identità, in un luogo pubblico, pieno di persone comuni, con dei poteri agli occhi di tutti incomprensibile e sovrannaturale; Quindi io ero contrario a quell'iniziativa, ma il mio fratellino, in un certo senso, mi obbligò a seguirlo.

Egli, nonostante la mia continua disapprovazione, si era messo in testa di dover andare per forza a Firenze, nel periodo Rinascimentale, ed io, essendo suo fratello maggiore e di conseguenza avendo delle responsabilità nei suoi confronti, non potevo lasciarlo partire da solo, non potevo permettere che li capitasse qualcosa di male, più tosto dovevo andare con lui e proteggerlo a costo della vita, ma sopratutto dovevo riportarlo a casa, dove c'era la mamma che di sicuro ci aspettava e che aveva bisogno di noi in quel momento più che mai, visto che il nonno non c'era più e la vita di papà era sul filo del rasoio.

La decisione era stata presa, dovevamo andare nel rinascimento, vale a dire in quel periodo della storia d'Europa che si sviluppò a partire da Firenze, tra la fine del Medio Evo e l'inizio dell'età moderna.

Il termine Rinascimento stava per nuova rinascita, cioè una ripresa dai così detti secoli bui, che durarono più o meno dalla caduta dell'impero romano alla scoperta del continente Americano.

L'epoca Rinascimentale fu un periodo dove l'uomo riscoprì la sua dimensione terrena, la sua dignità e la sua centralità nel mondo, perciò possiamo dire che eravamo diretti in un periodo storico dove, tra la popolazione di quasi tutta l'Europa, prevaleva l'ottimismo.

La gente aveva voglia di fare, di realizzare, di migliorare quello che già c'era, in poche parole ad aspettarci c'era un mondo prolifero, pieno di bellissime opere d'arte e di personaggi veramente interessanti, uomini che ai giorni d'oggi, purtroppo, non ci sono più.

Michelangelo ci spiegò per l'ennesima volta che per poter viaggiare tutti insieme dovevamo avere a contato almeno una parte fisica del nostro corpo con il suo, in poche parole lui era la locomotiva che trainava tutti gli altri; Poi ci raccomandò anche di non agitarci durante il viaggio, che così facendo potevamo solo mettere in pericolo noi stessi e gli altri.

Subito prima di partire a Raffaello venne in mente un'importante dettaglio che non potevamo assolutamente trascurare, noi eravamo diretti in un luogo dove non conoscevamo nulla, non sapevamo niente delle loro tradizioni, delle loro usanze, dei loro costumi, ma sopratutto ci era ignota la lingua parlata in quell'epoca, come avremmo fatto a comunicare con la gente del posto e a non sembrare dei pesci fuor d'acqua.

Allora Miky si avvicinò ad ognuno di noi, ci prese in disparte uno per uno ed appoggiando la sua fronte con la nostra ci trasferì un nuovo potere, che ci permise di conoscere il linguaggio di qualunque civiltà del passato, presente e futuro, in poche parole sapevamo parlare una lingua in automatico, come se lo parlassimo dalla nascita.

-E come facciamo per tutto il resto, vestiti, usanze, ec. ec.?-, chiese Raff. e Miky li rispose che non importava, per non dare nel occhio bastava comportarsi come tutte le altre persone del posto e per quanto riguarda i vestiti ci saremo messi a posto una volta la.

Dunque eravamo pronti a partire per quest'altra avventura, se tale si poteva definire, forse stavamo solo fuggendo dalla realtà, dai problemi che avevamo a casa.

Lucifero appoggiò la mano destra sulla spalla sinistra di Miky, Raffaello la mano sinistra sulla schiena di quest'ultimo, in mezzo alle spalle, io la stessa mano di Raff sulla spalla destra ed in fine Emmanuela si tenne mano nella mano con mio fratello; Eravamo pronti, Michelangelo alzò la mano sinistra al cielo, o meglio al soffitto del locale dove ci trovavamo e come se niente fosse iniziò il solito processo che ci avrebbe trasportato in un luogo e tempo lontano.

Tutto davanti agli occhi di un mucchio di persone presenti a quel ora al bar, gente che faceva collazione, anziani che giocavano a carte già alle otto e mezza del mattino e qualcuno che giocava anche alle SLOT-MACHINE, ma mio fratello, ai tempi, non si preoccupava di dare nel occhio o meno, non li interessava se le persone si potevano porre delle domande.

Comunque iniziammo il nostro viaggio, viaggio che sembrava essere più lungo di quelli che avevo intrapreso in passato, esso durò circa dieci minuti di orologio, dieci minuti in cui successe di tutto, perchè Emma, presa dal panico, lasciò la mano di Miky prima di arrivare a destinazione e dalla disperazione, mentre una specie di forza gravitazionale la stava buttando fuori dal campo di energia che Miky aveva creato attorno a noi per viaggiare, si aggrappò alla giacca che avevo addosso, sbilanciandomi e facendomi perdere il contato fisico che avevo con mio fratello, Raff cercò di salvarci afferrandomi per un braccio, ma nel frattempo il campo di energia che ci stava trasportando nel Rinascimento, a causa di tutte le anomalie avvenute al suo interno, si era trasformato in un vortice violentissimo, che ci faceva rimbalzare da una parte all'altra e ci faceva girare in tutti i sensi possibili, sembravamo quasi una pallina da flipper, era come se fossimo stati risucchiati da un tornado e furono vani i tentativi da parte degli altri di tenerci attaccati al gruppo, ormai eravamo spacciati.

Storia & Misteri: " I Viaggiatori del Tempo "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora