Diabolik Lovers X Ghoul Sisters 2

Cap. 9

MIRAJANE'S POV.

E' da un pò che mi chiedo chi siano e cosa vogliono gli Tsukinami. Sangue? Mogli sacrificali? O vogliono solo sfogare il loro sadismo su qualcuno? I miei pensieri vengono interrotti dall'aprirsi della mia porta. Raito entra lentamente. Sorride cercando di nascondere la sua preoccupazione.

Raito: Stai ancora pensando agli Tsukinami vero?

Io: N-no! Ehm...mi stavo solo riposando.

Mi sa che ha imparato a leggere nella mia mente. O forse mi ha sentita parlare da sola in bagno come sono solita fare... Non sono brava a nascondere le mie bugie, quindi abbasso lo sguardo per evitare che mi guardi e mi legga i pensieri di nuovo.

Io: Uhm...come mai qui?

Raito: Per assicurarmi che non scappi per andare  a uccidere gli Tsukinami.

Io: Ma io non stavo pensando a questo, mi stavo solo chiedendo perchè...NIENTE!

Raito: Vuoi sapere perchè hanno ucciso Yui? Semplice: si deve essere ribellata quando uno di loro ha voluto bere il suo sangue.

Io: Come sono crudeli...

Raito mi si siede accanto e mi circonda col suo braccio. Mi appoggio su di lui, pensierosa. Ha capito che volevo dar loro la caccia...

RAITO'S POV.

Non devo lasciarla andare per nessuno motivo. Le succhierebbero il sangue fino ad ucciderla... O la stuprerebbero o semplicemente la torturerebbero. La guardo, sta pensando. Ha capito che non la lascerò andare... con questa scusa potrei anche entrare in bagno con lei per spiarla. Un piccolo sorriso involontario mi si stampa in volto.

Mira: No caro, non ti farò entrare nel bagno con me!

Io: Uff, sembrava un'idea così bella...

La guardo maliziosamente, lei finge di offendersi, ma non è brava a nascondere il suo divertimento. D'un tratto torna seria.

Mira: Raito... Loro hanno ucciso Yui e devono pagare, non mi sembra giusto venire uccisi senza aver vendetta... E poi loro...

Io: No.

MIRAJANE'S POV.

Raito è diventato davvero serio. Sembra un pò arrabbiato, fa un pò paura. Il cuore mi sta battendo fortissimo, ma mi faccio coraggio.

Io: Non puoi impedirmi di fare ciò che voglio! Io... io devo farlo.

Raito: Come se loro fossero così importanti...

D'un tratto tutto mi è chiaro. E' geloso.

Io: Pensi davvero che mi piacciano o che addirittura me ne sia innamorata?

Abbasso lo sguardo, rattristata dal fatto che colui che amo ormai dubita di me. 

Io: Non puoi pensare una cosa del genere... io...

Raito: Ma tu pensi a loro ogni giorno...

Io: Credi che mi sia dimenticata di te? Caspita, ti vedo ogni giorno! Pensi che io non abbia nulla qui nel petto?!

Sono esplosa. Mi rendo conto che gli ho fatto male, ma non m'importa. Stavolta sono io a dubitare di lui...mi starà illudendo per farmi prigioniera con una scusa e poi poter bere il mio sangue? Mi alzo di scatto dal letto e mi butto dalla finestra che per mia fortuna è aperta, poi corro con la velocità magica fino al cancello. Raito non mi ha seguita. Forse non gl'importa, o forse non gli ho dato il tempo di seguirmi. Mi addentro nel bosco, fiutando l'odore degli Tsukinami e avvicinandomi sempre di più a una villa dall'altra parte della foresta...grande e bella, ma con un alone oscuro che grava su di essa.  Tutto ad un tratto una gabbia si chiude su di me, e sento una voce che riconosco con facilità.

Shin Tsukinami: Presa! Ehi, Carla! A quanto pare la nostra preda è qualcuno che già conosciamo!

Carla Tsukinami: Suppongo sia lei.

Shin: Sì, ho ancora un conticino in sospeso 

La prima domanda che rivolgo loro è:

Io: Aspetta un attimo.... Quella che si chiama Carla è un maschio?

Shin: Cosa?! Non l'avevi capito?! Beh Carla, allora ho ragione io: devi cambiare nome, te l'avevo detto che qualcuno prima o poi ti avrebbe scambiato per una donna!

Carla: Ha. Ha. Ha. Fai davvero ridere.

Sento che la mia domanda ha offeso qualcuno. E di brutto poi. Inizio a preoccuparmi seriamente per la mia incolumità quando delle catene si avvolgono alle mie braccia e alle caviglie. Poi la gabbia si allarga. Capisco subito che quella è magia. Devo trovare il modo di scappare perchè Raito non verrà ad illudermi consolandomi e riportandomi a casa. Potrei sperare  nelle mie sorelle, ma neanche Kitana sapeva dei miei progetti. Chissà se le mie sorelle sono preoccupate...