L'INCONTRO

149 3 0
                                    



Ringrazio chiunque voglia leggere questo manoscritto. Al di la di questo invito me stessa a leggerlo ogni volta che mi chiedo perché le mie emozioni non vogliono uscire fuori al momento giusto. Mi ripeto continuamente di avviare una conoscenza di me stessa che con fatica e dolore provo a fare. La mia mania de lcontrollo emozionale mi ha portato a schermarmi e farmi credere che la mente in qualche modo vada oltre e il mio corpo segua il suo ritmo ma no è cosi. La pazienza che mi sono ritrovata ad avere nel modo di affrontare determinate situazioni mi ha convinto di farcela sempre, di prendere decisioni illusorie che il nostro corpo deve fagocitare. Ebbene ogni volta che prendo una decisione, ogni volta che un pensiero risolutivo attraversa la mente il corpo lo accusa. Si lo accusa non lo deve accettare no è concepito per comprendere,non è fatto per ubbidire, no non lo è. L'ho capito ora, ho percepito delle sensazioni e le ho razionalizzate, a volte mettendole da parte a volte ascoltandole. In entrambi i casi l'incontro fra mente e corpo è fondamentale. Un dare e un avere è specifico in ogni situazione in ogni progetto di vita in ogni respiro come direbbe qualche poeta. Il dilemma nasce quando il nostro corpo ci avverte di avere qualcosa che non va, inappetenza, dolori articolari, nevrosi,stanchezza, energia in quantità industriale!, insomma qualsiasi sia il sintomo non è detto che parta dalla mante ma bensì dalle cose percepiti durante tutto l'arco della giornata, compresa la notte. La mente rielabora, progetta,incasella e si dimostra affabile e malneabile al nostro volere, ricordiamoci però del nostro istinto di conservazione è attivo all'ennesima potenza. E infatti e proprio lì che viene il difficile, è in quel frangente che le nostre abitudini fanno leva sui nostri cambiamenti. Indichiamo il nostro desiderio di qualcosa come un sogno, sogno di volere la mia vita più genuina e meno stressante, il sogno per diventare realtà ha bisogno di vari gradi di comprensione e vari atti compiuti durante l'arco della giornata, bene fin qui ci siamo, ma la nostra mente lo fa? Non credo che basta dire ''oggi mi impegno a non prendere caffè'' per garantire il mio scopo alla giornata. Non credo che sia semplice far capire a noi stessi che le abitudini vanno modificate e baste per ottenere il tenore di vita sognato. Non credo che recitandoci il mantra ''voglio cambiare vita'' basti a cambiarla. Nemmeno provando a fare le cose di giorno in giorno in modo diverso e modificando anche l 'atteggiamento nei confronti di situazioni a noi non congeniali basti a raggiungere il nostro sogno. La verità è che la nostra conservazione è in sita dentro di noi, e capire qual è la migliore strada per il cambiamento e diversa per ogni presupposto che noi ci poniamo. Ogni volta che adottiamo un cambiamento le regole diventano diverse per poterle accettare. In ogni situazione c'è sempre una via diversa e mai uguale alla precedente, se evito però di affrontarle si ripresentano in un'altra forma che fa male come al principio, come se tu l'avessi appena subita. Escogitare uno schema di reazione per me non è l'ideale. Poco ma sicuro è mai imparare metodi altrui, anche se in principio ti sembrano che funzionino. Provare per credere. Si impara sempre da qualcuno, no? Difficile a dirsi, ma facile da comprendere. Vado a scuola e non mi insegnano in metodo di studio, mi arrivano delle informazioni che devo sempre ricordare in funzione di una interrogazione, per passare l'anno scolastico devo trovare un modo per ricordare, esprimere e far capire agli altri i concetti che ho imparato; quindi alleno la memoria con alcuni esercizi, ripeto ad alta voce la lezione, e mi faccio coraggio durante la verifica e l'interrogazione, per non pensare anche al fatto che devo esprimermi in modo chiaro e coinciso. Facile? Si ? per alcuni versi lo è, l'allenamento mentale favorisce tanti salti in avanti e sei preparato ad imparare concetti nuovi,logici, dinamici, naturali, schematizzati, poco vicino a te. Ma se davanti alla domanda ''ti stressa tutto questo?" rispondi ''non lo so'', come la mettiamo? Cioè per farla breve ti seipreparato per l'esame nel migliore dei modi e arrivi li con la nausea che fai? Riescia dare il meglio di te? La mente è preparata ma il tuo corpo no, come fai afarli incontrare? il dilemma c'è. Il dualismo delle emozioni esiste, infatti puoi star male fisicamente e reagire d'istinto, come si dice di pancia, oppure razionalizzare visionare dall'alto la situazione e riflettere sul da farsi e le conseguenze è puro istinto? è pura reazione di protezione il raziocinio e il dilemma dell' aggressività ti fa pensare al non essere adulto abbastanza, è ovvio la domanda è spontanea faccio quello che mi sento? o aspetto e guardo quello che succede?. L'evoluzione caratteriale di una persona non si valuta sono nelle situazioni di pericolo, lì si attiva un meccanismo di difesa pari alla tigre della malesia che difende i cuccioli, quello è istinto di protezione, di caccia, di sopravvivenza, di conservazione della propria persona, lì non c'è dualismo lì si attiva tutto il nostro essere mammiferi. il pericolo viene riconosciuto e mentre cadi le tue braccia vanno in avanti e proteggono il corpo, puro e semplice istinto primordiale.


il viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora