Capitolo 2.

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'Je no...'
'Dai Scorp'
'Jessica davvero, fermati'
Come faccio ad andare a letto con te? Non dopo aver passato un intero pomeriggio insieme alla mia Rose. Ho il suo bellissimo viso ancora scolpito in testa e tu, mia cara Jessica McLaggen, non reggi assolutamente il confronto.
'Malfoy! McLaggen! Che cosa ci fate quassù a quest'ora? Oh mio Dio! Rivestitevi subito! Dalla preside. Ora!'
Ci ha pensato la professoressa di astronomia a fermare Jessica dal quasi stuprarmi. Fortunatamente non è arrivata troppo tardi altrimenti non me la sarei mai cavata con solo con la lucidatura della Sala Trofei.
Una volta finita la punizione mi dirigo a colpo sicuro al nostro albero e vedo Albus e Rose seduti li sotto in una specie di lotta. Se non sapessi che sono cugini e che non farebbero mai una cosa del genere penserei facessero altro.
La prima frase che riesco a sentire riguarda qualcosa di cui Rose non vuole parlare a suo cugino, strano. Loro si dicono tutto, la prima volta di Albus l'ha raccontata prima a lei che a me!
'di cos'è che non vuoi parlargli?' porgo loro il pacchetto di caramelle che sto sgranocchiando e dopo una battuta molto poco divertente mi risponde.
'Non mi vuole tenere aggiornato sulla sua vita sessuale!'
'Ma perché? Ne hai una?' chiedo cercando di nascondere la mia gelosia e le mie paure con una risata. Non posso pensare che Rose sia toccata da qualcun altro. Lei è come il fiore di cui porta il nome. Solo un giardiniere esperto e che sa curare i suoi fiori può permettersi di toccarla. Tutti gli altri possono solo ammirarla da lontano. Devo assolutamente imparare a fare giardinaggio.
'anche se l'avessi, non sarebbero fatti vostri!' Quindi non è successo nulla di nuovo no? O si?
'come sei permalosa! Sindrome premestruale?' la prende in giro Albus
'questo è un altro esempio di argomento che non intendo approfondire con voi' e detto questo si alza e si incammina verso il castello.
Al mi guarda stupito dal fatto che Rose, di solito sempre aperta agli scherzi, se la sia presa. Alzo le spalle e ci affrettiamo a seguirla.
Siamo quasi dal portone d'ingresso quando la raggiungiamo.
'ma ti sei offesa Rosie?' Ahia Al, lo so persino io che odia quel soprannome!
'no Al, ho freddo. Ma smettila di chiamarmi così, lo sai che mi da fastidio. Ci vediamo a cena ok? Vado in camera a posare i libri e a prendermi un maglione, sto gelando!'.
'Va bene, a dopo. '
'salutami le primine'
Seguo Al fino alla nostra sala comune dove ci sediamo su due poltrone vicino al fuoco.
'ma che aveva oggi tua cugina?'
'boh, valle a capire tu le ragazze'
'bah...stasera che facciamo?'
'sorpresa'
'come sorpresa?'
'Devo portare te e Rose in un posto'
'non accetterà mai di uscire dal castello lo sai?'
'tranquillo, staremo nel castello'
'e non mi vuoi dire altro vero?'
'vero'
Rimaniamo ancora un po' seduti sulle poltrone e poi andiamo a cena. Dopo aver mangiato aspettiamo che Elisabeth lasci libero il posto vicino a Rose che subito occupiamo noi, aiutandola a finire la sua torta di mele.
Albus ci porta al settimo piano, in una stanza segreta che si chiama Stanza delle Necessità. Ci spiega come funzioni e di com'è stato suo fratello James a raccontargli dell'esistenza di questa camera.
Passiamo li tutta la sera fino a quando Rose, da brava Caposcuola, non ci manda nel dormitorio per non violare il coprifuoco.
La mattina dopo accompagno Al a fare colazione e poi la saluto dal portone mentre lui si dirige, insieme ad un gruppetto di ragazzine, verso Hogsmeade. Dovrei esserci anche io con loro ma la preclusione fino a dicembre di tutte le uscite fa parte della mia punizione.
Girovago per la scuola fino a quando non incontro Rose, sola.
'Ehi Rose, come mai a scuola? Non vai a Hogsmeade?'
'no, ho da studiare. Dovresti farlo anche tu ma non credo sia questo il motivo per cui sei qui, sbaglio?'
'effettivamente sono poche le volte in cui sbagli, fa parte della punizione. Niente uscite fino a dicembre'
'benissimo, allora puoi venire a studiare in biblioteca con me' Cara Rose, con te verrei ovunque ma diciamo che studiare non è un attività da fare di domenica...ne in nessun altro giorno della settimana!
'mmm...la tua proposta è allettante ma diciamo che sostituirei 'studiare' con 'divertirsi' e 'in biblioteca' con 'nella stanza figa di ieri sera'. Che ne dici?'
'dico che andiamo a studiare nella 'stanza figa di ieri sera', così siamo felici entrambi' e io faccio appena in tempo a dire che non mi definirei proprio felice che lei mi prende per il polso e mi trascina al settimo piano.
La porta di ieri sera ricompare ma la stanza che nasconde è più piccola e senza tutti quei giochi, ci sono solo un sacco di libri.
Lei va a sedersi sul divano e io mi siedo con lei prima di sdraiarmi posando la mia testa sulle sue gambe. Cavolo che profumo.
'il signorino è comodo?' mi chiede con uno sguardo divertito.
'abbastanza, vorrei solo un po' di musica' e subito inizia una melodia di sottofondo che lei si affretta a fermare e mi ricorda che siamo li per studiare. No, io sono qui per stare con te. Di Erbologia mi frega poco.
'va bene, tu leggi che io ti ascolto. Anche perché il libro lo hai solo tu.'
'è troppo difficile appellare il tuo?'
'no, ma non so se in questa stanza funziona. E poi a cosa servirebbe? Dai comincia. ti ricordo che dobbiamo studiare' dico l'ultima frase cercando di imitare la sua per prenderla un po' in giro e ciò mi vale una librata in testa.
Poco dopo la sua voce comincia a leggere il libro e io chiudo gli occhi per godermela appieno. Anche se sta leggendo un libro di scuola la ascolto perché la sua voce è così bella che non posso farne a meno.
Ad un certo punto sento la sua mano che mi accarezza i capelli e istintivamente apro gli occhi. È stato un errore perché lei si blocca e le sue guance si colorano di un rosa un po' più acceso.
'scusa'
'no no, continua. Mi fa piacere, molto.' Non puoi nemmeno immaginare quanto mi fa piacere. La sensazione più bella da non so quanto tempo.
Ci guardiamo negli occhi, cioccolato nel ghiaccio, fino a quando io non riesco più a sopportarlo e chiudo gli occhi. Dio Rose, quanto sei bella?
Appena mi calmo noto che lei non ha ancora ricominciato a leggere quindi apro gli occhi e vedo che lei mi sta ancora fissando. Sempre più rossa.
'come mai non leggi più?' mi manca sentire la sua voce, anche se sta leggendo Erbologia.
'eh?'
'come mai non leggi, ti sei stancata?' è strana. Mi rimetto a sedere per guardarla bene in faccia. Sono così vicino che riesco a vedere le sue impercettibili lentiggini sul nasino.
'no, ehm. Devo andare, scusa Scorpius, mi sono appena ricordata una cosa. Ci vediamo' In un attimo si allontana da me, si alza e se ne va. Lasciandomi lì seduto sul divano come un idiota.

Rose Weasley è mia, solo mia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora