Capitolo 4.

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Nei giorni seguenti né io né Albus vediamo Rose, se non alle lezioni durante le quali tiene costantemente lo sguardo sul foglio dove prende appunti e non ci rivolge altro se non un saluto stiracchiato.
Ci sto malissimo perché mi manca e vorrei chiederle che succede ma lei è sempre con quella sua amica e non rimane mai al mio fianco per più di cinque secondi.
Sabato però, appena uscito da un colloquio con la preside e diretto verso il campo da quiddich per vedere Al dopo il suo allenamento, la vedo sola in un corridoio. Ora o mai più.
'Rose!' lei si immobilizza a metà corridoio e si gira a scoppio ritardato, intanto io l'ho quasi raggiunta.
'ehi, ciao' non sembra felice di vedermi. Rose, che ti ho fatto?
'perché mi eviti?'
'io non ti evito'
'Rose per favore, non prendermi per il culo. Sono sei anni che ti conosco, sei come una sorella per me' mi sto alterando. È ovvio che mi evita.
'non ti sto prendendo per il culo ma adesso dovrei andare...'
'no, adesso mi spieghi cosa ti ho fatto, cazzo!' non la lascerò sfuggire un'altra volta. La prendo per un polso, forse troppo indelicatamente.
'cosa vuoi che ti dica Scorpius?' è sulla difensiva, non mi guarda nemmeno in faccia. Non ci capisco niente.
'la verità Rose. Voglio sapere perché è da domenica che mi eviti e che non mi guardi in faccia' arrossisce e abbassa ancora di più lo sguardo, si sta guardando le scarpe.
Dopo un po' che sta zitta la incoraggio: 'Allora?'
'non so come dirtelo'
'dillo come ti viene'
Solleva lo sguardo e quasi me lo urla in faccia 'penso di amarti!'
Riabbassa subito gli occhi, sempre più rossa in viso e io sono senza parole. Non è possibile. Il mio cervello è spento, assolutamente morto. Il cuore anche peggio.
'ehmm, capito. Io me ne vado' borbotta dopo un po'. Vedendola girarsi per andarsene il mio cervello ritorna in se. Che cazzo sto facendo? La lascio andare così? Si può essere più coglioni? Scorpius muovi il culo.
'Rose' sussurro il suo nome e le prendo il polso per farla girare, delicatamente questa volta.
Quando la guardo in faccia mi sento morire. Sta piangendo. Sta piangendo per colpa mia.
Con una mano le accarezzo la guancia e catturo l'unica lacrima solitaria che è sfuggita dal suo controllo.
'perché piangi? Non piangere' lascio il suo polso e le prendo la mano mentre con l'altra continuo ad accarezzarle il viso. Mi avvicino fino a sfiorare le sue labbra con le mie.
'è tre anni che aspetto questo momento' le sussurro e lei inaspettatamente sia allontana e mi guarda sorpresa.
'cosa?'
'dai Rose, non dirmi che non te ne sei mai accorta. Se n'è accorto perfino Albus! E lui non si accorgerebbe neanche se ci fosse la piovra gigante che sguazza nella sua vasca!' posso capire nell'ultimo anno, quando sono diventato un po' più discreto, ma prima era evidente!
'no che non me ne sono mai accorta! E come avrei fatto? Avevi una ragazza diversa ogni due giorni!' davvero non l'ha mai sfiorata il dubbio?
'ma loro non significano nulla. Tutte venivano paragonate a te e nessuna di loro ti ha superata' nessuna può competere con i tuoi capelli ramati e con i tuoi occhi color cioccolato. Nessuna ha la tua eleganza e la tua spontaneità. Nessuna è te.
'ma allora perché ci sei andato?' è tuo cugino che mi da consigli idioti!
'sei la cugina del mio migliore amico e la mia migliore amica. E siccome tu non mi degnavi di uno sguardo l'unica soluzione plausibile era cercare di dimenticarti. Inutile dire che non ce l'ho fatta' le prendo i fianchi per avvicinare ancora una volta le sue labbra alle mie. Mi allontano ma è lei che mi riprende per trascinarmi in un bacio. In un vero bacio.
La sua mano torna ad accarezzarmi i capelli mentre io la tengo sempre più stretta a me. Le mie mani scivolano sul suo sedere ma lei mi ferma. Che idiota. Mettitelo in testa Scorpius, lei non è una di quelle puttanelle con cui puoi fare quello che vuoi.
'scusa'
Lei però scuote la testa e, sorridendo, dice 'non qui'.
Mi prende per mano e mi porta nel corridoio del settimo piano. Cammina tre volte davanti al muro e la porta compare.
Entriamo in una camera ricoperta di parquet e al centro c'è un grande letto con le lenzuola candide e il copriletto rosso scuro.
Le cingo i fianchi con un braccio e le sussurro maliziosamente:
'mmm...si può sapere cos'aveva in mente passando qui davanti signorina Weasley?'
'veda lei signor Malfoy' si gira verso di me per baciarmi. Cavolo Rose!
La bacio, cercando di farle capire quanto tengo a lei. Tutte le altre non contano nulla, lei è l'unica che mi sia mai piaciuta. Le mie labbra ora le accarezzano il collo mentre il suo respiro si fa sempre più irregolare.
Le mie mani si spostano dalla sua schiena al suo sedere per sollevarla mentre lei mi cinge i fianchi con le gambe.
La porto dal letto e delicatamente ce la adagio sopra. Senza smettere di baciarla le levo il maglioncino mentre le sue mani mi stanno accarezzando il petto e lentamente mi leva il maglione e comincia a sbottonarmi la camicia. La aiuto a togliermela e lei si mette sopra di me per baciarmi e accarezzarmi il petto. Chiudo gli occhi dal piacere. Nessuna di quelle con cui sono stato è mai riuscita a farmi provare sensazioni così forti.
Le tolgo le camicia e le accarezzo le cosce. Dio Rose quanto ti voglio.
Mi siedo e le bacio il petto, con un semplice movimento le levo il reggiseno e comincio a baciarle ed ad accarezzarle il seno.
Neanche nelle mie fantasie lei è mai stata così perfetta.
Lentamente la sua mano scende lungo il mio busto fino ad arrivare ai jeans mentre io torno sopra di lei.
'Rose' non posso fare a meno di pronunciare il suo nome, come un sussurro ma che lei sente.
'si?' mi allontano leggermente per guardarla bene. Fissarmi questo momento per non dimenticarlo più. I capelli di fuoco a mischiarsi con il copriletto poco più scuro. I suoi occhi nei miei. Le labbra arrossate dall'intensità dei nostri baci. Le guance leggermente arrossate. Il suo petto che si alza e si abbassa a ritmo del suo respiro irregolare. È la perfezione.
'sei bellissima' le sue guance si fanno sempre più rosse, accentuando le delicate lentiggini 'e quando arrossisci lo sei anche di più se è possibile'
Le mie labbra sentono la mancanza delle sue per cui mi riavvicino per baciarla. La sua mano mi slaccia i pantaloni e, con il mio aiuto, me li toglie.
Io le levo la gonna e adesso sono consapevole che gli ostacoli che ci dividono sono pressoché inesistenti. Lascio le sue labbra per baciarle il collo, le spalle e il seno. Scendo sempre più giù fino ad arrivare al bordino degli slip ma sento che si irrigidisce. Devo smetterla di pensare di poter avere tutto subito.
Ritorno con il mio viso all'altezza del suo e le chiedo nuovamente scusa.
'scusami tu...è che sai...sono, insomma non ho mai...' sono così felice che sia ancora vergine ma non posso fare a meno di rispolverarmi ancora più severamente. Quello che stavo cercando di fare è ancora più imperdonabile. Deve essere lei a decidere quando e dove. Spero vivamente di essere il 'chi', ma anche questo sta a lei.
'è per questo che ti chiedo scusa, non dovrei essere così insistente'
'no Scorpius, ti amo e voglio farlo...solo, fai piano' mi ama. L'ha appena detto o ho sentito male?
'mi hai detto che mi ami?'
'si, è un problema?' no amore mio! Vorrei che non smettessi mai di ripetermelo.
'no, tutt'altro' la bacio delicatamente e, con le labbra che si sfiorano, le sussurro che anche io la amo. Riprendo a baciarla con decisione e penso che anche per me è una prima volta. È la prima volta che dico ti amo. È la prima volta che al mio fianco c'è una ragazza che amo.
Le sue mani mi accarezzano la schiena, scendono sul mio sedere e mi tolgono i boxer lasciando finalmente libera la mia eccitazione che non ne poteva più di essere rinchiusa nella stoffa. La sua voglia è evidente e non fa che accrescere la mia.
Siamo completamente nudi ma io voglio essere sicuro che a lei vada bene. Deve esserne sicura. Io posso aspettare, ti ho aspettata tre anni. Posso aspettare ancora.
'Sei davvero sicura? Se vuoi aspettare per me non è un problema'
'no, a diciotto anni so cosa voglio, e voglio te' mi bacia con foga mentre io prendo la mia bacchetta dai pantaloni per fare l'incantesimo contraccettivo.
Lei ha paura, si sente, ma non sa quanta ne ho io. Non voglio farle male, voglio che sia indimenticabile in senso positivo.
Continuando a baciarla entro in lei il più delicatamente possibile. Spalanca gli occhi e io temo di averle fatto troppo male. Mi fermo dentro di lei e quando il suo viso si rilassa un poco, io riprendo a muovermi, all'inizio il più delicatamente possibile e poi sempre con più decisione.
I gemiti di piacere che escono dalla sua bocca mi fanno eccitare sempre di più e quando veniamo, insieme, io mi sento la persona più felice del mondo. Sicuramente vedrei me stesso così nello specchio delle Brame.
Con un ultimo bacio esco da lei e mi ci sdraio affianco, abbracciandola e dandole un delicato bacio sui capelli rossi, ora tutti arruffati.
È la prima volta che, dopo aver fatto sesso, non voglio che la mia amante se ne vada. Per me potremmo rimanere su quel letto abbracciati per sempre ma lei ad un certo punto comincia a ridacchiare.
'cos'è che ti fa tanto ridere?'
'sai, quand'eravamo al primo anno, avevo una cottarella per te. Insomma, a parte la mia famiglia eri l'unico ragazzo che conoscevo ed eri così gentile con me. L'avevo detto ad Al e lui mi prendeva sempre in giro. Credevo te l'avesse detto'
'in effetti me l'aveva detto, ma al primo anno non ero ancora interessato alle ragazze. Non in questo senso comunque' la stingo a me, come per sottolineare il concetto.
'i ragazzi sviluppano dopo, si sa' continua a ridacchiare e non mi sembra felice, mi sembra raggiante.
'mmm sarà, ma quando poi lo facciamo ci diamo da fare per recuperare il tempo perso' dico, leggermente ferito nell'orgoglio.
'anche troppo' il suo viso si rabbuia leggermente.
'sei gelosa?'
'lo sono sempre stata, solo che prima non avevo alcun diritto di dirti qualcosa'
'mmm suppongo che ora, avendo la ragazza, non potrò più fare così no?' scherzo ridacchiando.
'supponi bene, a meno che tu non voglia perdere il tuo migliore amico, e non mi riferisco ad Albus'
'Dio quanto mi sei mancata questa settimana!' Mi sono mancati suoi sorrisi, i suoi abbracci, il suo profumo...e anche le sue minacce.
La bacio di nuovo e lei propone di vestirci. Troppo presto ma solo adesso mi torna in mente che avevo un appuntamento con Albus.
'direi che è meglio, dovevo vedermi con Al ed ero già in ritardo quando ti ho incontrato'
'ops' cominciamo a ridere ed è difficile fermarci.
Ci vestiamo e la accompagno fino alla porta del suo dormitorio senza lasciare mai la sua mano.
'sicura che non vuoi venire anche tu da Al?' le chiedo una volta davanti alla porta.
'no, è meglio che sia tu a spiegargli la situazione e poi io devo aggiornare Ellie'
'spero solo che tuo cugino non mi meni, non abbiamo mai parlato di questa possibilità' sono un po' preoccupato perché so quanto Al tenga a sua cugina.
'per quanto io sia curiosa di vedere la scena penso sia meglio che sia tu a dirglielo'
'va bene, ci vediamo a cena?'
'si, ci vediamo dopo'
La bacio e mi dirigo verso il sotterraneo dove spero di trovare Albus. Guardo l'ora, sono molto, molto in ritardo.

Rose Weasley è mia, solo mia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora