Vaffanculo

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Dopo atroci giornate senza ammirare quegli occhi verdi, venne lunedì.

Quando Hazza si rifece vivo.

Entrò in classe al corso di religione.

Spalancò la porta e si sedette un banco dietro al mio, nello stesso istante nel quale mi arresi al fatto che non avrei mai più rivisto quei ricci.

Subito provai come una scarica di adrenalina, vedendo quegli occhi.

Sembrava che in questi giorni avesse solo pianto.

Aveva gli occhi rossi intorno, come se li stropicciasse da 48 ore di fila. I capelli erano messi random nel cappello color blu notte che usava sempre.
E notai qualche perfetto ricciolo che fuoriusciva da questo.

Mi batté la matita sulla schiena un paio di volte per attirare la mia attenzione.

Mi girai e vidi le sue labbra sorridere, sorridere in modo finto
e vidi i suoi occhi nascondere, nascondere dolore,
tristezza e solitudine.

"Buongiorno Styles, dimmi tutto" dissi.

"'Giorno Rose, tu ce l'hai il libro di religione?"
"Sì perché?" Chiesi.

"Scusi professor Braths, non ho il libro di testo, potrei spostarmi accanto a Rose così da seguire meglio la lezione?" Chiese Harry con aria innocente al professore.

"Fai pure Styles." Rispose l'insegnate.

Prese la sedia e la mise accanto a me, tanto vicino che se avessi voluto, l'avrei potuto baciare sull'orecchio sinistro.

Harold aprì il quaderno su una pagina bianca e cominciò a scarabocchiare.

Fissai le opere strabilianti create da quella mano, quella mano così fragile e forte allo stesso istante.

Stava disegnando piccoli, numerosi fiori. Simili a margherite, una vicina all'altra, che insieme formavano un cuore, con su scritto  "don't let me go"

"Cosa disegni?" Chiesi sussurrando al suo orecchio.

"Il mio prossimo tatuaggio." Rispose.

"Styles, Effely se dovete disturbare siete pregati di uscire, io sto cercando di fare lezione." Ci riprese scortesemente il professor Braths.

"Vieni. Andiamo" sussurrò Harry mentre si metteva lo zaino in spalla.
Presi la mia borsa e uscimmo sbattendoci rumorosamente la porta alle spalle.

"Allora, Rose, Rose Effely, parlami un po' di te"
"Ok.. Mmmhh, vediamo.. Mi chiamo Rose Effely, ho 18 anni, gli occhi marroni ed i capelli bion-"
"Shhh, NO NO NO, qualcosa di te, queste sono cose che tutti sanno, basta guardarti per scoprirle, tu dimmi qualcosa di te, qualcosa che... che nessuno sa."

--------

Entrammo nella caffetteria, Harry mi aprì la porta.

Ci sedemmo ad un tavolo e si illuminò il display del mio telefono:
*****
Eremy: dove cazzo sei?!? non ti trovo.
Me: Sono a fare un giro con Harry.
Eremy: H-Harry...?!
Me: si cosa devi dirmi di tanto importante?
Eremy: mi sono messa con Niall.
*****

Dopo lo shock della notizia, guardai negli occhi Hazza che mi fissava come per dirmi "togli quel cazzo di telefono, una volta che usciamo, CAGAMI!"

Venne la cameriera e ci portò due tazze di cappuccino, probabilmente Styles aveva già ordinato mentre chattavo con Eremy.

"Grazie" sorrisi.
"allora Rose, di cosa parliamo?" Chiese Harold con la tazza fra le mani, mentre se la avvicinava alle labbra.

Le labbra, ecco di cosa potevamo parlare, di quel bacio, merda.

"Harry, potrei farti una domanda?"
"Certo Rose, chiedi pure."

"Perché quel bacio..?"
"Oh.. Speravo non ne parlassi... Ma è giusto che tu abbia delle risposte, non voglio illuderti Rose, l'altro giorno ti ho baciata solo per vendetta, vendetta contro Katy."

...

...

Non ebbi parole.
"Tolgo il disturbo." Dissi alzandomi e prendendo borsa, giubbotto e chiavi.

Uscii dalla caffetteria. Con le lacrime agli occhi e un fottuto buco nel petto.

Giuro che mille coltellate mi avrebbero ucciso meno di quelle parole.

Corsi piangente verso il dormitorio, al quale per arrivarci avrei dovuto prendere un bus.

Così chiamai Eremy, che mi disse che sarebbe arrivata entro 10-20 min.

Mi sedetti sul marciapiede e piansi l'anima.

Finché non scorsi in lontananza un cappello blu notte.

Girai la testa e evitai quello sguardo.

"Rose, perfavore scusami." Urlò correndo verso di me con il fiatone.

"Mi lasci in pace brutto pezzo di merda?" Ribattei scorbutica.

"No, mai."
****
Arrivò Eremy con la macchina, e scese freneticamente.

"Cristo, che succede?!"
Chiese, probabilmente aveva capito vedendomi piangere.

"Niente, è una cosa tra me e lei, fatti i cazzi tuoi Eremy." La riprese Harry.

"Sei un coglione, un maledetto coglione stronzo di merda. Che le hai fatto?!"

"Niente Eremy, niente, vai in macchina, aspettami lì."
La Rassicurai.

Infuriata, si chiuse in macchina, aspettando che entrassi.

"Rose, sono un coglione, ti amo, non ti ho baciata per vendetta, io ti amo."

"Certo, certo Harry" risposi scocciata.

"È vero, ti amo" insistette lui.

"Io no, vaffanculo" ribattei da stronza.

Aprii la portiera salii in macchina.
Eremy diede gas e partimmo.

Dallo specchietto vidi Harold con le mani fra i capelli, quasi a strapparli.
Era in ginocchio nel mezzo della strada.

TOW MONTHSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora