"Ferma la macchina, fermalaaaaaaaaaaaa!!!!!" Urlai con tutta me stessa a Eremy.Scesi dall'auto e corsi verso Harold, accovacciato a terra, tremante.
"Harry, scusa" cercai di rimediare alle mie fredde parole.
Lui si alzò, si sistemò i capelli.
E con aria indifferente se ne andò via come per dirmi "ora sei tu a corrermi dietro"Il suo sguardo si fece di ghiaccio, i suoi occhi che avevo sempre amato non erano più di quel verde confortante, quegli occhi in cui mi ci perdevo dentro ogniqualvolta che incrociavano i miei, non riuscivo mica a spiegarmi come facevano due iridi a farmi quell'effetto, era inspiegabilmente bello, le sue labbra, che avevo sempre desiderato di baciare non erano più così rosee, rosee a dire poco, in effetti le stavo sottovalutando quelle labbra.
In quell'istante tutto di lui mi sembrava bello il doppio, avevo una paura assurda di perdere quel che avevo: Lui. Era ormai troppo distante da me, dal mio cuore desiderante di lui, non poteva sapere che in realtà l'avevo sempre amato, che andavo a scuola solo per guardarlo di sfiorata, che anche se mi dicevo basta, e cercavo di nascondere a me stessa i miei sentimenti, non ci sarei mai riuscita.
L'amavo
E sarebbe sempre stato così,
era troppo distante per tornare indietro, e non lo fece.
Perdere una persona è l'unico modo per capire di amarla davvero e io eccome se lo amavo, Mi resi conto che lo volevo, volevo le sue labbra sulle mie, le sue mani sulle mie guance quasi bagnate, le mie orecchie godenti al suono della sua voce, volevo il mio naso inebriarsi al suo profumo, al profumo di fragola e menta che aveva. Allora mi lasciai alle spalle l'orgoglio e la ragione.
Corsi.
Corsi.
Più di quanto avevo mai corso in vita mia, perché questa volta c'era una ragione per correre.
Pensai:
"O cazzo.
Rose sbrigati
Corri come se non ci fosse un domani
Il tuo domani è alla fine di questa corsa,"
Ormai morta arrivai da lui, mi piazzai di fronte al mio amore e dissi "scusami, scusami.."
Probabilmente dovevo sembrare proprio stupida.
Lui mi guardò per un istante, un istante era troppo poco per leggere nei suoi occhi ciò che stava provando e perciò non ci riuscii, pregavo Dio che provasse i miei stessi sentimenti, le mie stesse paure, da cui avrei potuto sollevarlo e portarlo in salvo, amarlo.
avevo paura, tanta paura di un rifiuto, di una bocca che pronunciava parole troppo fredde, che rischiavano di gelarmi il cuore.
Era Meglio rischiare, era troppo ciò che avrei potuto perdere non rischiando, restando zitta, abbassai lo sguardo per paura di perdermi in un paio di occhi apparentemente progettati per i miei, un paio di occhi che erano droga, una droga che ricevevo a dosi, piccole minuscole dosi, più piccole erano più ne volevo, ma non potevo, sarei rimasta sempre nella zona amicizia, e questo non bastava, non colmava la fame di baci che provocavano in me le sue labbra dannatamente inimitabili.
Ma non ci fu un bel finale, le sue labbra pronunciarono delle lettere che messe insieme formavano una frase che uscì troppo fredda da quelle labbra, quelle parole suonavano maledettamente fredde tanto da rischiare da congelarmi le orecchie. Disse "non voglio scuse siamo solo amici"
non posso esprimere ciò che quelle 6 strazianti parole scatenarono in me, ero incazzata nera, straziata da un rifiuto, che, pur essendo previsto mi uccise, e ve lo giuro, che mille coltellate sul collo avrebbero fatto meno male di quelle 6 parole.
Lo sentivo distante, anche se ce l'avevo ad un passo, era come se fossimo in due poli opposti, separati dal mondo.
Imbestialita girai sui tacchi e me ne andai, non c'era niente che potessi fare. Tornai da Eremy e le vidi il sorriso spegnersi sulle labbra, aveva capito, era tanto facile da capire, eppure forse lui non c'era mica arrivato.
Eremy blaterava, mentre io mi immaginavo un finale migliore, un finale in cui l'orgoglio si sarebbe fatto da parte e il cuore avrebbe fatto miracoli, sovrastando sulla testa.
Lo fissavo allontanarsi lentamente, ogni passo che faceva e non si voltava in dietro era un pugno allo stomaco, un pugno che non avrei mai potuto schivare, mi avrebbe comunque colpito. Finché non mi sarei piegata in due ed il dolore si sarebbe impossessato di me, o meglio di quel che restava di me.
Cioè niente, sentivo solo vuotaggine, e fame, fame di lui.
Ma non poteva finire così, perciò pretendevo un bel finale, uno di quelli da film della Disney.
Eh sì.
Diedi ancora retta al cuore.
Lo rincorsi nuovamente.
Mandando affanculo una vita senza lui. Senza noi.
Non c'era altro che trovavo giusto,
Per me era leale
Perché se ti rende felice non è sbagliato,
E a me rendeva felice.
Eccome
Ogni suo piccolo millimetro
Era per me necessità
Dipendevo da come si svegliava la mattina, o dal suo tono di voce, probabilmente anche da ogni suo piccolo gesto,
Corsi ancora
Avendo Eremy dietro che imprecava ad alta voce di andare più veloce.
Malamente, ma corsi
Diedi il meglio, il meglio di me
O di quel che ne restavaArrivai di nuovo davanti a lui, lo fissai, mi godei ogni suo lineamento
Forse per l'ultima volta avrei avuto il suo sguardo posato su di me.
"Harry, ti amo, sono una stupida, perdonami, ma ti amo, dal primo istante in cui ti ho visto. Non posso perderti, voglio stare con te, passare ogni momento con te. Ti voglio, ti a....."
Mi mise le mani sulle guance, a quel contatto Indietreggiai, era un'emozione impensabile, era troppo, come se stessi per esplodere, ma gli ormoni non mi permisero affatto di tirarmi indietro, speravo di averla vinta, ma dentro di me, la sete di lui non voleva assolutamente placarsi.
Rise, e mi rimise le mani sulle guance, questa volta non indietreggiai,
Mi baciò, schiuse le labbra e sovrastò le mie che rimasero immobili dallo stupore.