"Due mesi, di vita"

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Mi svegliai, cercai fra le coperte ma non c'era nel letto.

Mi alzai e andai in cucina. Non era nemmeno lì. Anche se mi aspettavo di trovarlo a farmi la colazione, come in ogni romanzo.
"Harrrryyyyy!!! Dove sei?" Urlai ancora assonnata.

Nessuno rispose. Andai in salone e non c'era.

Lo chiamai. 
"Pronto Harry, dove sei?" Chiesi
"Sono in ospedale, non posso parlare"
"Cosa? Che hai fatto? Stai bene?" Chiesi terrorizzata.
"No tranquilla sono venuto a trovare un mio amico. Ora vado ciao Rose"

Attaccai e mi buttai sul divano. Chiamai Eremy e mi feci venire a prendere.  Nel frattempo mi vestii, ma non mi andava di mettermi il vestito di ieri sera, perciò presi una maglia dall'armadio di Harry e un paio di pantaloncini  da calcio.

"Ttttzzzzzzzzzzzzzz" Gridò il citofono.
Presi i vestiti del giorno prima e uscii di casa. Chiusi la porta e scesi le scale.

Trovai la macchina di Eremy sotto al portone che mi aspettava.

Salii in auto e la salutai con un bacione.
"Che hai combinato?" Chiese insospettita.
"Nulla, tranquilla" la rassicurai.

Diede gas e partimmo. Dirette al dormitorio.
*****

Da quel giorno non si fece più vedere per molto.

Chiamavo e non rispondeva.

Sparito.
Non riuscivo a dare un senso logico a quelle continue e imprevedibili sparizioni.
***

Erano le 7:00 del mattino. Quando sentii suonare la sveglia. Mi alzai per andare a lezione dove sicuramente non avrei trovato Harry.

Che senso ha tutto questo. Mi chiesi fissandomi allo specchio mente mi mettevo l'eye-liner.

Che senso ha tutto questo se non devo farlo per lui. Che senso ha avuto vivere questi 18 anni se non ero con lui. Che senso ha avuto stare con Jack, se poi mi ha lasciata. Che senso ha vivere un'altro giorno senza di lui. 

Mi chiesi e sfortunatamente non trovai nessuna risposta di senso compiuto.

Mi dissi basta. Non ce la facevo  più.
Mentalmente e psicologicamente.  Ero al culmine.

Mi appoggiai alla porta del bagno i mille lacrime. In mille pezzi.
**

Senza pensarci spinsi la lama appuntita sulla mia debole pelle.
Quanto sangue che sgorgò.
Non avevo un preciso motivo per il quale lo stessi facendo, forse perché un motivo non c'era.

Come non c'era motivo di vivere ancora.

Ad un certo punto mi addormentai. Chiusi gli occhi e mi lasciai trascinare via la vita da una stupida lama.
***

"Ohhh merda Roseee. Roseee, mi senti?! Rispondimi CAZZO."
Mi urlò in faccia Eremy mentre mi dava degli schiafferei per svegliarmi.

"Si ti sento, ma non vorrei" risposi ancora ad occhi chiusi.

"Merda. Cazzo hai combinato,Rose. Chiamo l'ambulanza."

"Nooooo, non chiamarla. Ti odierò a vita, Eremy, non chiamare!" Urlai con quel poco di voce che restava incastrata tra le mie corde vocali.

Eremy uscì dalla stanza. Approfittai di quell'istante per richiudere gli occhi nella speranza di morire.
***
Aprii nuovamente gli occhi quando due braccia calde mi avvolsero la vita.

Mi diedero una ragione per continuare, un motivo per tutto questo.

Alzai lo sguardo e vidi Harry, con i suoi occhi verdi che mi sollevava.

Appoggiai la testa sul suo petto, così rigido e forte, mi rannicchiai al sicuro, non avevo paura. Qualche ricciolo mi sfiorò la fronte sudata, quando si chinò per farmi sdraiare sul sedile posteriore della macchina.

Non ricordo più nulla.

Ricordo La casa di Harry, il suo bagno e le garze.

Ricordo il bicchiere d'acqua e la lunga dormita.
***

Mi svegliai. Aprii gli occhi ed ero nel letto che profumava di casa. Ero nel letto di Harry.

Guardai i miei polsi e li vidi avvolti da garze bianche piene di sangue.

Mi alzai ed andai in cucina. 

Non lo trovai. Mi appoggiai al tavolo quando due braccia calde mi cinsero la vita.

Mi girai di scatto e vidi Harry sorridermi. Ci fu un bacio intenso.

"Perché?" Chiese inconscio Harold.
"Perché tu non c'eri. Non saresti mai più tornato. Avrei dovuto vivere questa merda di vita senza di te." Giustificai.

"Io sarei tornato, torno sempre. E poi la tua vita è stupenda, sei sana e bella. C'è gente che non è così fortunata e darebbe di tutto per poter vivere, c'è gente che ha i giorni contati."
Mi ammonì guardando per terra, come se lui ne sapesse qualcosa.

"Tutti abbiamo i giorni contati, chi più chi meno, tutti moriremo, prima o poi, e se non ci sei tu nel mio "poi", preferisco morire prima." Risposi.

Lui mi fissò con aria offesa, prese il giacchetto e uscì di casa sbattendo la porta.

Uscii correndo, lo inseguii.
"Che ti prende? Cosa ho detto? Harry ti ho praticamente confessato i miei sentimenti. Cazzo."

Continuò a marciare velocemente per il marciapiede senza voltarsi e senza ascoltarmi.

"Harry voltati, ascoltami." Urlai in mezzo alla strada.

Si voltò.
"Sai che è? Che mi irriti quando non apprezzi la tua vita. Quando non ti senti mai abbastanza, mi infastidisce il fatto che ti faccia del male da sola. Trovo ingiusto che chi ama la vita non possa viverla, e chi la odia ha tutto il diritto di togliersela."

"Ma anche tu puoi vivere la tua vita."

"No, non posso, perché ho il cancro, ok? C'è questo cancro che mi sta mangiando dentro. Sto morendo piano piano. Perché si. Sto male ed è per questo che sparisco, sparisco perché voglio tagliare i rapporti, dato che fra poco morirò."

Non poteva essere realmente accaduto a lui. A me.
Come può una persona nascondere questo male, questo male che lo divora dentro. Giorno dopo giorno.

"H-Harry stai mentendo vero?" Chiesi soffocando quelle parole tra le mie labbra bagnate,  tra le  lacrime che m'intorpidivano il volto.

"No dico sul serio, purtroppo dico sul serio." Disse piangendo di nascosto, asciugandosi rapidamente ogni lacrima che faceva cadere sulle guance perché sbadatamente sbatteva le ciglia.

Lo abbracciai e gli asciugai le guance, lo baciai e gli misi i capelli dietro l'orecchio.

"Quanto.. Ti resta?" Chiesi cercando di non singhiozzare.

"Due mesi, di vita."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 05, 2016 ⏰

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